[ImoLUG] Dalla mailing-list di ubuntu-it ...
Daniele
daniele_zampighi@tin.it
Ven 19 Ott 2007 22:38:51 CEST
Giù le mani dai Blog!
Inserito da admin il Ven, 19/10/2007 - 11:37
Come Vice Presidente del Partito Pirata, sono costretto a chiedere
ancora una volta la vostra collaborazione per impedire che ci venga
tolto ancora un'altro pezzo di democrazia e di libertà. Questa volta è a
rischio niente meno che il diritto di esprimere la propria opinione
attraverso il web ed i blog, così come sarebbe previsto dall'articolo 21
della Costituzione della Repubblica Italiana.
Col favore delle tenebre. No, anzi... delle ferie
In pieno Agosto 2007, mentre l'intero paese era in vacanza, il solerte
Ricardo Franco Levi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha
presentato un progetto di legge chiaramente concepito con il solo scopo
di mettere la museruola a tutti coloro che intendono far sentire la voce
della Società Civile attraverso il World Wide Web. La settimana scorsa,
nel più assoluto silenzio, questo progetto di legge liberticida ha
ottenuto l'approvazione del Consiglio dei Ministri, guidato da Romano
Prodi. Ecco come ne ha dato la notizia Repubblica:
ROMA - Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e
manda all'esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del
gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E' un
disegno di legge complesso, 20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia
a seminare il panico in Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un
blog personale vede all'orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia,
spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di
diffamazione.
[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]
Scherzetto o balzello?
La prima, e la più grave, conseguenz, di questo scherzo di Halloween del
nostro amato Governo è un aumento iperbolico dei costi e delle
complessità burocratiche necessari per mantenere in vita un qualunque
sito web, compreso un blog personale. In pratica, chiunque volesse
pubblicare qualunque cosa (anche le ricette della nonna) su un blog
gratuito (come Wordpress o Blogger) sarebbe comunque costretto a
registrare la propria "testata giornalistica" presso il famigerato ROC
("Registro degli Operatori di Comunicazione"). Per chi non lo sapesse,
il ROC è un database delle persone autorizzate dalla legge a parlare in
pubblico, cioè qualcosa che esiste in due soli paesi al mondo: in Italia
ed in Cina! Ecco come spiega quello che sta succedendo il quotidiano
Repubblica:
"Articolo 6 del disegno di legge. C'è scritto che deve iscriversi
al ROC, in uno speciale registro custodito dall'Autorità per le
Comunicazioni, chiunque faccia "attività editoriale". L'Autorità non
pretende soldi per l'iscrizione, ma l'operazione è faticosa e qualcuno
tra i certificati necessari richiede il pagamento del bollo. Attività
editoriale - continua il disegno di legge - significa inventare e
distribuire un "prodotto editoriale" anche senza guadagnarci. E prodotto
editoriale è tutto: è l'informazione, ma è anche qualcosa che "forma" o
"intrattiene" il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di
questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso."
[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]
Per legge, una "testata giornalistica" (come "Repubblica Online" o
"Punto Informatico") deve avere un suo Direttore Responsabile e deve
essere pubblicata da una Società Editrice. Ovviamente, sia l'uno che
l'altro vogliono essere pagati per il lavoro che svolgono e per le
responsabilità (anche penali) che si accollano. Altrettanto ovviamente,
nessun blogger sarà mai in grado di coprire questi costi. Di
conseguenza, la stragrande maggioranza dei blog gestiti da italiani sono
destinati a chiudere. Si noti che questo vale anche per i blog
pubblicati in altre lingue e su altri mercati. Ciò che conta è infatti
la residenza dell'autore.
Questo disegno di legge potrebbe quindi riuscire in qualcosa che nemmeno
il giverno Cinese è mai riuscito a mettere in atto: la cancellazione dei
blog dalla faccia del pianeta. Incredibilmente, potrebbe riuscire in
questa opera senza nemmeno varare una legge che affermi esplicitamente
che gestire un blog è illegale. Una azione come questa, infatti,
susciterebbe un coro di proteste. Il nostro amato Governo potrebbe
riuscire in questa impresa semplicemente innalzando i costi di gestione
di un blog ad un livello inaccettabile per gli autori. Un modo molto più
sottile e meno appariscente di mettere in atto una delle più odiose
forme di censura che si possano concepire.
Il porto d'armi per il Blog
Ma questo è solo uno degli effetti di questo progetto di legge. L'altro
è che trasformando i blog in testate giornalistiche si trasformano i
blogger in giornalisti de facto ed i loro reati da semplici maracechelle
in reati penali di notevole peso. In particolare, il reato di
diffamazione commesso da un blogger non sarebbe più "diffamazione
semplice" ma "diffamazione a mezzo stampa". La differenza in termini di
anni di galera e di euro di danni da pagare al diffamato è notevole.
In buona sostanza, chiunque volesse ancora dire la sua attraverso un
blog dovrebbe agire con la stessa cautela di chi decide di portare
un'arma sulla persona.
Le rassicurazioni di Mangiafuoco
Naturalmente, a fronte di un testo di questa gravità, steso nero su
bianco, il Sottosegretario Levi sta spendendo una grande quantità di
parole (vibrazioni dell'aria tra due persone) per rassicurare i blogger
che "No, assolutamente! Non è nostra intenzione chiudere la bocca alla
Società Civile ed ai dissidenti". Ecco come riporta le rassicurazioni
del sottosegretario il solito quotidiano "La Repubblica":
Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
e padre della riforma, sdrammatizza: "Lo spirito del nostro progetto non
è certo questo. Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i
blog personali, non sarebbe praticabile".
[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]
Verba volant, scripta manent....
Ma è possibile una cosa del genere? O ci state prendendo in giro?
Giudicate voi stessi:
"Testo della Proposta di Legge del 3 Agosto 2007" sul sito del Governo.
"Il Governo riforma l'editoria. Allarme in Rete." a epubblica Online.
"Il Governo vara la Internet Tax." a Punto Informatico.
"La nuova legge sull'editoria del Governo obbligherà tutti i blog e i
siti a diventare testate giornalistiche"a Civile.it .
Che fare?
Si può fare qualcosa per contrastare questo ignobile progetto di
censura, degno solo della più squallida delle dittature? Si, si può fare
qualcosa. Ad esempio, si può spargere la voce. Si può far sapere
all'intero paese (e, se possibile, al mondo intero) che un Governo che
si autodefinisce di Sinistra, vicino al popolo e difensore della
Libertà, sta cercando di cancellare l'intero "fenomeno blog" dal suo
ramo di Internet.
Lo si può fare ripubblicando questo testo, così come lo trovate, sui
vostri siti web, ovunque possibile. Questo testo, infatti, contiene al
suo interno un link a sé stesso. Ripubblicandolo su molti altri siti web
si fa in modo che Google (ed altri motori di ricerca) lo innalzino nel
loro punteggio ("rank") e lo presentino tra i loro risultati migliori
ogni volta che un internauta cerca il termine "blog". In questo modo,
chiunque sia interessato, anche marginalmente ai blog può essere
raggiunto da questo grido di allarme. Per ripubblicare il testo, basta
fare un copia&incolla.
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Sto lavorando duro per prepare il mio prossimo errore
Bertolt Brecht
Linux user # 404412 - Ubuntu User # 17027
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