[ImoLUG] Lavorare in proprio o lavoro dipendente?

Riccardo Govoni battlehorse@gmail.com
Ven 14 Mar 2008 23:13:10 CET


my 2 cents ( come uno che ha sempre lavorato da dipendente ).
almeno all'inizio (aka appena uscito dalla laurea), penso che sia
molto difficile partire subito lavorando in proprio, appunto perche'
c'e' una quantita' di cose da imparare tutte in un colpo, tutte
assieme e tutte bene ( specialmente all'inizio immagino che non ci
siano centinaia di clienti, quindi quelli che ci sono bisogna
tenerseli stretti ) :

- come funziona la parte 'economica' dell' "azienda"
- come funziona la parte di pubbliche relazioni e rapporto con il cliente
- come funziona il mercato e quali sono le tendenze / prodotti da seguire
- capire chi sono i clienti ( aka, cosa voglio mettermi a fare? )

e soprattutto :
- come funziona l'informatica, perche' a mio parere, a meno che non
sia cambiato qualcosa recentemente, il bagaglio culturale che offre
l'universita' ( non importa quale facolta' ) e' a chilometri di
distanza dal set di alchimie e barbatrucchi necessari per la vita
quotidiana.

L'ultima volta che mi e' effettivamente servita la teoria che sta
dietro ad un albero B+ sara' stato piu' o meno durante i moti del '48
e non ho  mai visto un esame universitario a debuggare i replication
log di mysql shardati su un po' di macchine, mentre il cliente rompe
che le sue repliche del database stanno andando a broccoli.

Il mio consiglio e'  un 1-2 anni da dipendente per capire come
funziona la baracca. E qui dipende molto da quali sono le tue
passioni, perche' di informatici ce ne sono tante varianti quanti sono
i gusti di gelato ( pistacchio escluso ): servizi di consulenza? solo
programmatore? web development o qualcosa di piu' specialistico ?
database / data mining / warehousing expert ? mezzo sysadmin ?
smanettone tutto-in-uno ?
A seconda di cosa preferisci, puoi puntare sulla piccola azienda in
cui si ha modo di vedere un po' tutti gli aspetti ma lo scope e'
limitato, oppure sulle mega-corporation in cui si finisce a fare una
piccola parte molto specialistica, ma si ha modo di assorbire molte
piu' informazioni.

= infame angolo pubblicitario =
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= infame angolo pubblicitario =

/R.

2008/3/14 Alessandro <alessandro.benati@gmail.com>:
> Ciao Fabio,
> beh.. anzitutto in bocca al lupo per tutto.
> Poi, nella mia ormai quindicinale esperienza di lavoro (ahime!) le ho
> proprio fatte tutte:
> - consulente a P. IVA;
> - dipendente;
> - ditta individuale;
>  - società a responsabilità limitata
> e ora di nuovo dipendente.
>
> Come potrai intuire non sono diventato ricco, ma non importa.
> Credo che quello che di dovrebbe guidare prima di tutto, è la tua attitudine
> alla autonomia, piuttosto che alla subordinazione. Con ciò non voglio dire
> che lavorare a P. IVA significhi libertà assoluta, perchè spesso, e io
> stesso l'ho fatto per qualche periodo, si può lavorare continuativamente per
> lo stesso datore di lavoro, ma emettere fattura a fine mese. Credo sia una
> distorsione tutta italiana...
>
> Inoltre la scelta dipende molto dalla tua attitudine a costruire. Se vuoi
> fare il consulente assieme ai servizi devi costruirti un mondo di relazioni,
> se vuoi fare l'imprenditore devi costruirti i prodotti, i servizi, i clienti
> e tutto il resto, perchè nessuno ti insegna a farlo. Almeno non in una
> scuola.
>  La curva di apprendimento, inoltre, è senz'altro più alta facendo il
> consulente, devi sapere le cose perchè il cliente ti paga per quello, e
> quindi sei costretto a imparare.
>
> A me personalmente piace di più l'autonomia, ma come vedi sono costretto a
> fare i conti con la realtà che offre l'economia e il mercato del lavoro
> oggi.
>
> Spero che queste considerazioni alla rinfusa ti possano servire e di nuovo,
> in bocca al lupo!
> Ciao
>
> 2008/3/14, Fabio Fabbri <fabio@llgp.org>:
>
> > Salve
> >
> > Entro quest'anno dovrei laurearmi. Non sono ancora entrato nel mondo del
> > lavoro, ma ogni tanto vengono richiesti i miei servigi informatici da
> > varie persone: da semplice assistenza per un computer bloccato (e lì
> > cerco di defilarmi, se non altro con la scusa "è da un po' che non uso
> > windos, non ricordo come si fa :P"), a cose più complesse come creare un
> > sito (immagino anche voi abbiate "problemi" simili).
> >
> > Per cui pensavo, secondo voi può convenire ad un informatico "mettersi
> > in proprio", cioè farsi la partita iva ed emettere fattura come
> > "consulente" o simile? Inoltre c'è una specie di corporazione/albo degli
> > informatici, con le tariffe per i vari tipi di lavoro, se non altro per
> > avere un'idea del giusto compenso per ogni compito? (temo di sapere la
> > risposta, purtroppo nel medioevo non c'erano gli informatici e oggi in
> > cui si cerca di smantellarle le corporazioni credo sia difficile crearne
> > una nuova...)
> >
> > Oppure conviene cercare un lavoro dipendente, e defilarsi dalle
> > richieste assurde dei lusers?
> >
> > Cosa ne pensate? Quali sono le vostre esperienze? Illuminatemi!
> > Fabio Fabbri
> >
> > --
> > Mailing list info: http://lists.linux.it/listinfo/imolug
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> Alessandro Benati
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