[ImoLUG] R: un'ombra ben presto sarai (era: Volantino LinuxDay2008 Imola 8 Novembre

antonino antonino.attanasio@tin.it
Lun 3 Nov 2008 10:49:59 CET


CUT
>Ho
> imparato di piu' su come aiutare persone affette da cecita'
> lavorandoci fisicamente a fianco per 1 ora piuttosto che tutto il
> tempo dedicato a leggermi le specifiche WAI-ARIA.
> Non vedere una persona forse è meglio che mangiare assieme a una
> persona che si detesta, ma mangiarci assieme e scoprire che la
> detestaggine era solo frutto del fatto che via mail ci si parla sempre
> a spiccioli, e' anche meglio.
> Ci si vede a pranzo,
> /R.

Condivido tutto, ci mancherebbe. La mia era una "provocazione" per una
riflessione. Finché si tratta di *aiutare* una persona a fare, ci sta bene
lavorarci a fianco. Soprattutto se sei *tu* a muoverti. 

Ma quando è l'altro costretto a muoversi e la mobilità è costosissima? Pensa
ai ciechi totali che senza aiuto non vanno da nessuna parte ... pensa a chi
è fermo in carrozzina e senza supporto mobile e umano idem come prima ...
pensa a chi non ci sente e deve seguire presentazioni molto schematiche con
oratore che parla a raffica senza pause e senza ripetizioni ... come fanno
questi? 

io vedo una tecnologia sempre più impostata dai normodotati per quello che
*loro* pensano sia corretto, vuoi come rispetto di standard, vuoi come
impressioni personali. 

Io personalmente vedo tanti sedicenti esperti di accessibilità che parlano a
mitraglia, incomprensibili ... oppure fanno slides così stringate che non
riesco a ricavare da esse il contenuto informativo che vorrebbero avere... a
monte ci sta proprio una *presunzione* di comunicazione da parte del
normodotato nei confronti di chi *dotato* non è.

antonino



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