[jobmarket] Riprendo le mie
considerazionisull'associazionedicategoira ed il resto...
Manuele Rampazzo
manu@linux.it
Gio 18 Mar 2004 17:32:31 CET
> Il giorno 18/mar/04, alle 16:32, Manuele Rampazzo ha scritto:
>> Infatti nemmeno io parlo di creare un'impresa, in quanto non è qui che
>> l'impresa (cooperativa, ad esempio) si deve creare.
> Ok quindi NON vuoi creare una cooperativa. Poi però dici:
Non ho scritto questo: è scritto semplicemente che non è una scelta da
realizzare tramite questa lista (c'è scritto "qui" nello spezzone che
riporti), in quanto di "cooperative di produzione e lavoro"/studi
associati/(altre forme di collaborazioni lavorative tra lavoratori
"autonomi" o non che ora non mi vengono in mente) ve ne possono essere
varie, in concorrenza tra loro...
Imprese a tutti gli effetti, lucrative, ma nate innanzitutto con lo scopo
di dare un supporto reciproco, mutuale, ai propri associati, per dar loro
la possibilità di condizioni di lavoro più dignitose.
Su questa lista, quindi, vedo non già "creazione", ma piuttosto "stimolo"
affinché, off list, possano nascere tali cooperazioni.
>> ritengo più efficiente una tutela "attiva" tramite la
>> cooperazione, nel senso di "impresa", tra lavoratori.
> In quali forme la vorresti auspicare questa cooperazione?
Non è necessaria una definizione delle forme, in quanto possono essere
decise di volta in volta da chi decide di cooperare per assicurare a se
stessi e agli altri "soci" migliori possibilità rispetto alla condizione
in cui si è "soli".
Ovviamente un discorso del genere può essere totalmente privo d'interesse
per quei bravissimi e skillatissimi (e dagli con l'italinglish)
informatici che hanno già redditi elevati, riescono a trovare lavoro a
condizioni favorevolissime, ecc., infatti si rivolge ai molto più numerosi
lavoratori informatici "medi", ad esempio quelli che passano attraverso le
agenzie interinali (con cui per fortuna non ho mai avuto a che fare) per
trovare un lavoro, quelli che si beccano 900 euro al mese (e per fortuna
prendo ben di più), ecc.
Più interessante per chi è tra i "skillatissimi", tra i professionisti che
se la cavano più che bene e che sono stanziali, potrebbe essere invece la
strada degli studi associati... Lo fanno molti avvocati, ad esempio, i
quali non mi sembra vivano granché male.
>> Ho espresso molto semplicemente, tanto per essere chiari, la mia forte
>> perplessità sul potere di tutelare realmente i lavoratori da parte di
>> queste associazioni,
> Noi non dobbiamo creare "queste" associazioni, noi dobbiamo creare la
> "nostra" associazione.
Che non penso proprio serva ora, visto che ritengo più utili altre forme
di "autotutela" dei lavoratori.
(E non parlo dei sindacati, nei confronti dei quali la sfiducia è quasi
totale).
>> Non a molto, infatti non credo serva un'associazione del genere per
>> aiutare i lavoratori informatici, mentre ritengo più utili altre
>> strade, più "attive", quali la cooperazione tra lavoratori.
> Bene ma come fare?
Se ne può discutere, le forme percorribili sono, ripeto, varie e coi loro
vantaggi.
In ogni caso la scelta la fanno coloro che si associano per lavorare
"insieme" (si sia in una cooperativa o in uno studio associato, che tra di
loro son decisamente distanti) per risparmiare, darsi appoggio mutuale,
ecc.
>>> Non ho capito di quali cooperative stai parlando.
>> È piuttosto chiaro: quelle scritte all'inizio della mail.
> Beh non è chiaro affatto... devi esserlo molto di più! soprattutto se
> hai delle idee concrete, esprimile...
Non è un mio difetto se la capacità di comprensione non è patrimonio
comune...
>> Una qualche "associazione di categoria", non a fine di lucro, può
>> essere invece molto comoda per dei servizi generici (un "portale dei
>> lavoratori informatico", ad esempio), ma, ripeto, non è attraverso questa
>> strada che si tuteleranno i lavoratori.
> Secondo me è anche attraverso questo che li tuteli. Almeno finché non
> ci dici cosa sarebbero concretamente queste "associazioni di
> lavoratori" perché io non ne ho mai sentito parlare: conosco solo le
> associazioni di categoria, gli ordini professionali ed i sindacati,
> tutte e tre ottime cose, ma per adesso abbiamo solo la prima
> realisticamente abbordabile.
Ed a cui penso non si debba mirare, almeno per un po'.
Ciao,
Manu
--
Manuele Rampazzo - manu (at) linux (dot) it - Debian GNU/Linux User
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