[jobmarket] contratto nazionale
Christian Tomassetti
chris.tom@tiscali.it
Lun 22 Mar 2004 12:37:29 CET
> > Se invece si parte dal presupposto che visti i rischi / benefici, il
costo
> > del lavoro di un professionista dovrebbe aggirarsi intorno a 2-3 volte
il
> > costo (lordo) di un dipendente, allora sarebbe possibile fare i giusti
> > allinemaneti e muoversi all'unisono anche se in realtàò diverse ma
> > strettamente legate tra loro.
>
> sono siceramente interessato a capire come hai calcolato il fattore 2-3.
> potresti espandere un pochino su rischi/benefici ed il calcolo?
>
> --
> Federico Di Gregorio
Ecco le considerazioni che mi hanno portato a quel rapporto. Se io fossi
un'azienda e la mole di lavoro da svolgere fosse tale da dover scegliere tra
l'assumere una persona o rivolgermi ad un professionista/società, direi che
potrei pagare un dipendente per la cifra che mi costa un professionista
divisa il numero di giorni che potrà rendere rispetto ad un professionista.
Se un dipendente lavora attivamente ad un progetto la metà del tempo
lavorativo totale (il resto è dedicato a formazione, burocrazia, qualche
volta in vacanza etc.etc.) il suo costo per me deve essere di conseguenza la
metà. D'altro canto per un professionista non sobbissato di richieste
potrebbe essere interessante sapere che se assunto avrebbe la certezza di
ricevere a fine mese l'equivalente di 15 gg lavorativi più i benefit sociali
correlati (ferie, malattia, pensione).
In soldoni se un professionista medio mi costasse 300 euro al giorno, il
dipendente equivalente dovrebbe costarmi 300 x 15 = 4500 euro mensili pari
per il dipendente a circa 1900-2000 euro netti
Chris
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