[jobmarket] Ricerca personale

Calogero Bonasia kbonasia@linuxteam.it
Mar 7 Giu 2005 08:12:25 CEST


Alle 20:27, lunedì 6 giugno 2005, Paolo Marchiori ha scritto:
> Re: [jobmarket] Ricerca personale
>  Da: Paolo Marchiori <paolo@marchiori.net>
>  A: jobmarket@lists.linux.it
>
> Calogero Bonasia, Mon, Jun 06, 2005 at 06:21:30PM +0200:
> > una volta tanto, di un'occasione di assunzione a tempo indeterminato, in
> > una
>
> In realtà di tempo indeterminato non si parla, ma solo genericamente di
> "assunzione"...

hai ragione, ho dato per scontato che si capisse. Forse siamo fin troppo 
abituati a "progetti di crescita e carriera" proposti dai piu', del tipo tre 
mesi in stage non retribuito, poi cocopro per un anno e poi se "va bene", 
assunzione con contratto a partita iva... minchiate, insomma che ci vengono a 
raccontare in virtu' della tanto declamata flessibilita'.

Pero', sembra che io stia tenendo una posizione distante da quella di altri 
presenti in lista, quasi che si volesse difendere quindi la tipologia di 
offerte, linux oriented o meno, precarie, inconsistenti, offensive per la 
dignita' professionale o addirittura al di sotto della soglia del 
sostentamento, a discapito di offerte (in generale, non riferito a questo 
annuncio "oggetto del contendere") piu' serie, piu' solide, piu' consistenti 
perche' innanzitutto basate su una tipologia di contratto che e' maggiormente 
tutelativa che non "un incarico a partita iva".

riporto per chi fosse interessato alla discussione, il testo di una email da 
me inviata in mailing list AIP. Per chiarire qual'e' la mia posizione e per 
capire quindi qual'e' quella degli interlocutori che mi stanno rispondendo 
(magari anche quella degli interlocutori meno assidui nella partecipazione 
alla lista, che mi piacerebbe invece leggere).


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Re: [AIPList] R: [AIPList] norme regolamentazione CED
 Da: Calogero Bonasia <kbonasia@linuxteam.it>
 A: aiplist@aipnet.it
 
Alle 19:13, mercoledì 1 giugno 2005, Antonello Botte ha scritto:
> [AIPList] R: [AIPList] norme regolamentazione CED

[omissis]

>
> Come ben sapete il CNIPA in gennaio ha pubblicato le "Linee guida sulla
> qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei
> contratti della Pubblica Amministrazione". Il Manuale n. 4  "Manuale
> operativo e lemmi" contiene, tra gli altri, la "Gestione della Sicurezza
> Fisica SIF" e lo "Sviluppo Sistemi SSI", documenti  che allego alla
> presente. In questi manuali puoi trovare informazioni interessanti sui
> sistemi di regolazione della temperatura e di umidità dei locali "CED"
> nella PA. Tutto il resto della documentazione relativa alle Linee guida è
> reperibile sul sito del CNIPA.
> Buon Lavoro e cordialissimi saluti a tutti.

conosco bene questo documento. Ma e' una "linea guida" per adesso e non e' 
possibile costringere le PA ad adottarla. Sarebbe meglio divenisse una 
"norma" a cui le PA debbono aderire perche' si possa pensare alla sua 
applicazione in massa. Ad oggi, da quanto mi risulta, e' lasciato al "buon 
cuore" e agli intendimenti di professionalita' di ciascun 
responsabile/addetto CED della singola PA l'attuazione di tutto o in parte di 
queste norme.

Pero', se riflettiamo che per il DPS ancora oggi c'e' chi sorride dicendo: "ma 
tanto che mi fanno..." (parlo di PA...) e stiamo parlando di una norma di 
legge.

Un'altra tematica che inserirei in un possibile documento programmatico o 
linea guida redatta da informatici per colleghi informatici (delle pa e non) 
sarebbe quella di fare in modo che il personale tecnico della "ditta 
fornitrice" sia personale assunto a tempo indeterminato da almeno due anni. 
Il discorso non vale per il libero professionista, ovvio.

Non e' per fare il sindacalista, ma oggi assisto ad una situazione abbastanza 
anomala e dannosa per chi come noi svolge la professione di informatico. E mi 
piacerebbe si trovasse spazio, tra i tanti altri argomenti importanti che 
transitano in lista, anche per questo.

Se sono un libero professionista, ho spese da sostenere per "lavorare", penso 
quindi sia meglio per me ottenere un incarico direttamente dal committente, 
non svolgerlo per gli "n" intermediari che spessissimo si frappongono tra me 
e il cliente finale.

Se sono un libero professionista e ho necessita' di "aiuto"... come avviene 
gia' oggi per avvocati, architetti et similia, mi "associo" per l'incarico e 
lo prendiamo assieme, sempre direttamente dal cliente finale. Oggi avviene 
invece che sia considerato addirittura mecenatismo il fatto di sub appaltare 
un lavoro da parte di chi primo fornitore del committente se lo aggiudica.

Apro e chiudo parentesi: ma allora, se siamo tra professionisti, perche' 
spesso capita di sentirsi dire:" mandami il tuo cv in word che devo togliere 
il nome e cognome e altri dati, sai, il cliente preferisce al momento 
l'anonimato"...

Non capisco... l'anonimato? come dire: "necessito di un ottimo medico, di un 
ottimo avvocato, di un eccellente architetto, ma per ora non voglio sapere 
chi sei"????? Ridicolo... per non scendere nella questione che ai sensi del 
196/2003 e' illegale, da quel che mi risulta (smentitemi se e' diverso) 
modificare i dati di un cv fornito con liberatoria ai sensi del predetto 
decreto legge. Anzi... la controparte dovrebbe sempre poter sapere a chi lo 
ha dato il proprio profilo e chi lo sta leggendo.

Del resto, se siamo VERAMENTE tra professionisti, perche' nascondersi? Non e' 
piu' prestigioso dire al committente finale che per un certo incarico ci si 
avvarra' anche della collaborazione dell'illustre collega tizio cazio... 

Torniamo a noi, chiusa parentesi. Se sono un dipendente di una ditta 
fornitrice, si presume che la ditta, per prestigio professionale e per 
maggiore garanzia del cliente finale, investa sulle proprie risorse umane. 
ergo io, da ex dipendente di PA, quando valutavo le offerte dei fornitori, la 
prima cosa che andavo a chiedere era di quanti dipendenti fosse costituita 
l'azienda e la loro posizione inail/inps. Prediligevasi quella azienda 
fornitrice che offriva i propri servizi con personale assunto, possibilimente 
da oltre un anno, meglio due. A riprova che se un'azienda mantiene del 
personale assunto a TI, e' solida ed ha una politica della crescita che non 
e' quella del magnaccio che protegge una prostituta, oggi tu, domani un altro 
tanto il lavoro e' sempre quello al cliente "che glie' frega"...

se sono un ex dipendente, preferisco inviare il mio cv a chi ha una solida 
posizione societaria, per lo meno srl, meglio spa, e che abbia un certo 
numero di assunti a TI da tempo. Sono info che dovrebbero essere liberamente 
disponibili: gratuitamente!

Capisco che e' un discorso "difficile" e fastidioso, ma una presa di posizione 
netta, chiara, contro o a favore, di questa particolare situazione 
dell'attuale mercato del lavoro, potrebbe aiutare anche AIP ad emergere 
rispetto alle numerose "entità" che oggi esistono nel settore.

Parlando con non poche persone, nel nostro campo, dipendenti di PA, dipendenti 
privati, professionisti VERI, o semplici "gregari" nell'ombra che lavorano 
per aziende non meglio definibili se non come di "caporalato", emergono 
questi temi. Emerge l'esigenza di sentirsi tutelati in una professione, a 
prescindere dalla tipologia di contratto retributivo. Emerge la necessita' di 
tagliare fuori intermediari che appesantiscono le attivita'.

Tanto, e lo vedo con l'azienda dove lavoro. Se veramente il lavoro c'e' ed e' 
proveniente dal cliente finale, per chi ha un'azienda non cambia niente. 
Offre veramente un lavoro, a tempo o come si vuole. La mia azienda non 
rivende personale a n livelli, per etica professionale. Lavora nel settore 
informatico e quando da un incarico ad una persona terza, e' quella persona 
che vuole vedere, non un suo "procuratore"... ed e' a quella persona che fa 
il contratto, non al suo procuratore. Ovviamente ne beneficia quella persona, 
se la paga e' per dire 200 euro al giorno + iva, i 200 euro vanno al 
"picciotto" non al suo eventuale procuratore che magari gliene rigira 
90-100... magnacciandoci sopra spudoratamente.

Per il libero professionista, non vedo cosa cambi... anzi... ci si aiuta tra 
liberi professionisti...Anzi, si auto tutela dagli 
"improvvisati-90-euro-so-fare-tutto-io-22 anni esperienza neolaureato max 
19enne..." mandati in trincea da "caporali" senza scrupoli (causando danni 
irrimediabili, per tutti noi....).

Peccato per chi non sapendo fare niente di niente vive del lavoro sulla pelle 
altrui e rivende aria compressa al profumo di arcore... in regime di dubbia 
legalita' (non e' di solito autorizzato dal ministero della previdenza 
sociale -mi urta chiamarlo welfare...- ad agire come intermediario).

Grazie per la gentile attenzione.

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Calogero Bonasia
www.linuxteam.it
Linux User #301822


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