[jobmarket] Della precarietà

Luigi Bassetti luigi.b@aliceposta.it
Gio 5 Maggio 2005 15:43:37 CEST


Alle 14:45, giovedì 05 maggio 2005, Marco Ermini ha scritto:
>
> Per carità: c'è pure nord e nord. Novara non sarà Milano, immagino.
> Una casa in affitto ad Ivrea costa 250/300 € al mese, a Milano minimo
> il triplo.
>

Ciao Marco,
tieni presente che io abito proprio sul confine tra Piemonte e Lombardia, dove 
il Lago Maggiore (ri)diventa Ticino, vicino ad Arona, per intenderci, e qui, 
seguendo poi la fascia che arriva sino a Milano (che poi è la fascia del 
sempione), difficilmente trovi qualcosa in affitto sotto ai 450 euro, perciò 
si stacca molto dalla relatà che descrivi ad Ivrea di 250/300 € al mese, e 
gli stipendi sono però quelli che ti ho detto.

> Hai perfettamente ragione a fare questa puntualizzazione. Il paragone
> era tra lavori "qualificati", e soprattutto nel settore informatico. I
> lavori che tu citi hanno un inquadramento di CCNL che gli informatici
> non hanno: infatti, da bravi sfigati, ricadono sempre ciascuno nel
> contratto collettivo dell'azienda in cui lavorano, oppure, se si
> tratta di aziende informatiche, in genere sono... metalmeccanici! (al
> massimo se ti va bene, nel commercio). Qui c'è già, secondo me, una
> grossa sperequazione tra chi ha fatto l'operaio o ha fatto caffè per
> anni assumendo una certa qualifica nel proprio contratto, e
> l'informatico che prende lo stesso stipendio - a mio avviso.
>
> Se si parla di libera professione, poi, ci si aspetterebbe un
> trattamento adeguato a tale condizione.
>

Io seguo l'informatica più che altro da appassionato, però ho notato spesso 
quanto scrivi, che molti informatici, quando sono dipendenti,  alla fine 
hanno dei contratti che li porta ad essere equiparati a dei "comuni" 
impiegati, appunto con contratti tipo "metalmeccanico".

Sul discorso della sperequazione invece, sono del parere che la stessa è fatta 
più che su di una questione di professionalità rapportata tra le varie 
professioni, al riconoscimento della professionalità in generale, cosa che 
invece in altri paesi non è così, d'altra parte da noi sappiamo quanto troppo 
spesso conti di più una buona conoscenza piuttosto che una buona 
professionalità.... (e questo non solo in ambito pubblico!).

Infatti anche nell'ambito dell'operaio, se ci pensi bene, non sarebbe giusto 
che uno che ha una certa professionalità, che fa un lavoro che lo porta ad 
avere magari la responsabilità di una parte consistente di determinati 
impianti produttivi, che sicuramente nel suo orario di lavoro è portato ad 
uno stress maggiore di un altro operaio che, ad esempio, lavora in una catena 
di montaggio (senza voler fare discorsi discriminatori nei confronti di 
quest'ultimo, intendiamoci!), abbia una paga basata sugli stessi parametri, 
spesso la differenza della professionalità è alla fine data esclusivamente 
dagli scatti di anzianità (che però non hanno a che fare, se non 
relativamente, con la stessa professionalità acquisita).
Tieni presente che questo porta purtroppo il lavoratore ad un appiattimento 
del suo entusiasmo lavorativo verso il basso, l'ho visto con i miei occhi e 
lo ho provato sulla mia pelle.

Questo discorso lo puoi poi rapportare ad un impiegato, ad un informatico, e a 
qualsiasia altra categoria, poi ci sono alcuni settori che invece hanno una 
tendenza diversa, e questo porta poi la situazione del barista (senza nulla 
togliere al suo lavoro) con esperienza che magari guadagna più 
dell'informatico a parità di esperienza (o anche di molti laureati in tante 
altre materie).

Concordo per quanto dici sulla libera professione, l'ho fatto per quasi 15 
anni.

>
> Ciao!


Ciao.


Maggiori informazioni sulla lista Jobmarket