[jobmarket] Della precarietà

Paolo Marchiori paolo@marchiori.net
Gio 5 Maggio 2005 16:40:30 CEST


Luigi Bassetti, Thu, May 05, 2005 at 02:27:48PM +0200:
> Preciso che tra l'altro, pur essendo operaio, non era un lavoro del tipo 
> "catena di montaggio", tanto è vero che il primo mese lavoravi in 
> affiancamento ad un'altra persona per imparare, e il tempo stimato per 
> sviluppare una certa autonomia era di circa sei mesi (in un lavoro in catena 

Io non credo che un sistemista o un programmatore serio possa imparare in
sei mesi. In sei anni, forse.

Certo, se vogliamo spacciare per "programmatore" o "analista" un ingegnere meccanico con
sei mesi di formazione on-the-job possiamo farlo. Ma la qualità del suo
lavoro sarà inevitabilmente inferiore a quella di una persona che, vi
ricordo, ha superato esami quali:

architetture degli elaboratori (I e II)
sistemi operativi (I e II)
algoritmi e strutture dati
linguaggi formali ed automi
teoria dell'informazione
basi di dati (I e II)
(giusto per citare quelli che ad ingegneria meccanica non ci sono)

Un informatico laureato (ma anche, in gradi diversi, un ex studente non laureato, o un
diplomato ad indirizzo tecnico informatico) ha inevitabilmente una
preparazione superiore a quella di un non-informatico che fa l'informatico,
ed ha sicuramente investito un tempo (se non altro un tempo!) maggiore
nella preparazione al lavoro. E trovo tipicamente italiano (leggasi:
assurdo) che la differenza di stipendio con un operaio qualificato, il cui
tempo di formazione è di sei mesi, sia così bassa.

E' anche per questo motivo che il mondo è pieno di applicazioni in visual
basic che ... no, non ve lo dico, credo che ognuno di noi conosca una
discreta quantità di horror stories...

p.
-- 
pbm - "midnight, I surrender; I live beneath your ancient spell
    -  you've been my lover since I can't remember,
    -  you saved my life with the stories you tell"


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