Re: [jobmarket] Della prec arietà

[Marco Ermini]

On 5/5/05, Paolo Marchiori <paolo@marchiori.net> wrote:
> Marco Ermini, Thu, May 05, 2005 at 02:45:05PM +0200:
> > Hai perfettamente ragione a fare questa puntualizzazione. Il paragone
> > era tra lavori "qualificati", e soprattutto nel settore informatico. I
> > lavori che tu citi hanno un inquadramento di CCNL che gli informatici
> > non hanno: infatti, da bravi sfigati, ricadono sempre ciascuno nel
> > contratto collettivo dell'azienda in cui lavorano, oppure, se si
> > tratta di aziende informatiche, in genere sono... metalmeccanici! (al
> 
> attenzione: al contabile come al controller, all'elettricista come all'informatico
> si applica COMUNQUE il CCNL del settore dell'azienda! un responsabile
> controllo di gestione (quadro, non impiegato!) in un'azienda chimica avrà
> il contratto dei chimici, in un'azienda tessile quello dei tessili, etc.;
[...]

Non è detto. Se sei un dipendente della FIAT o del Nuovo Pignone non
sei necessariamente un metalmeccanico: dipende se sei un operaio o un
"colletto bianco". Le aziende "monolitiche" non ci sono più, le grandi
(ed anche le medie) aziende ormai suddividono normalmente i diversi
reparti operativi in società diverse (anche per questioni fiscali).

Il CED di una grande azienda spesso è un'azienda a sé *unicamente* a
carattere informatico, ed assume con CCNL di metalmeccanico non perché
*deve*, ma perché *gli conviene*. Capisco che sia diverso nelle
medie/piccole imprese.


> inoltre quale contratto l'azienda "informatica" possa applicare (metalmeccanico o
> commercio) dipende dalle attività svolte da essa o dal gruppo di cui fa
> parte: un'azienda di servizi informatici non può applicare il CCNL metalmeccanico,
> perché non produce apparecchiature, mentre IBM sì; l'azienda dove lavoro,
> un'srl a socio unico che eroga servizi quali contabilità, dirigenza e IT a
> quattro spa tessili (con impianti di produzione) applica il CCNL tessile.
> ...se non vado errato, un'azienda non può applicare più CCNL diversi!

Ma tu puoi fare quante aziende vuoi... è assolutamente normale. La
stragrande maggioranza delle aziende di informatica italiane, per
esempio, sono tutte spezzettate in "branchi" di massimo 15 dipendenti
(per ovvi motivi... è più facile licenziare ecc.).


> La sfiga, insomma, non c'entra. :)

Infatti la cosa è deliberata :-)


Riguardo alla questione del tempo di formazione:

Sono d'accordo con te che chi non ha una formazione culturale
specifica possa essere più indietro, ma non è necessariamente
"tagliato fuori". Per fare il lavoro di sistemista, ad esempio, aver
dato l'esame di "basi di dati II" potrà essere utile, ma di sicuro non
è certo indispensabile. Spesso e volentieri le cose su cui ti sei
"rotto la testa" a scuola hanno ben poca "ricaduta" pratica, mentre
l'essere sveglio, aperto e ricettivo ha, in molti ambienti, una
importanza nettamente maggiore.

Con questo non nego l'importanza di possedere delle basi teoriche
solide (premetto che personalmente ho una formazione scolastica di
tipo informatico), ma secondo me non rappresentano concetti
inarrivabili in altre maniere e non sono comunque sufficienti. Queste
sono competenze "verticali" sulle tecnologie, ma più spesso sono
necessarie ed altrettanto importanti le competenze "orizzontali" in
determinati settori (bancario, telco, assicurativo, ecc.) che si
possono acquisire solo con anni di esperienza e professionalità.

In questo senso, avere ragione sia te che Davide: a fare un "bravo
sistemista" bastano 2 anni, a fare un "bravo sistemista con esperienza
nel mondo delle telco" (o bancario, ecc.) ce ne vogliono 4 o 5...


Ciao!!!
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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