[jobmarket] Re: [lavoro] Production Support Engineer - Red Hat UK
Marco Ermini
marco.ermini@gmail.com
Mer 14 Set 2005 12:55:42 CEST
On 9/14/05, Pancro <pancro@gmail.com> wrote:
> [Nota al moderatore: rispondo alla mailing list e non privatamente
> perché ritengo che alcune delle chiarificazioni sottostanti siano
> utili, non intendo rispondere in pubblico ad eventuali risposte]
>
> > Scusi se sembro una persona molto noiosa....
> >
> > Ma lei, chi è?
>
> Potrei fare la stessa domanda ;-)
Non ne avrebbe alcun bisogno: il mio nome e cognome è sempre stato in
calce... e come avrà capito, i "basics" di google ce li ho, perché ho
trovato il suo annuncio altrove, così...
(era un po' più difficile applicarlo al semplice "pancro" che non mi
dava alcun risultato utile)
> Siccome rispondere a una domanda con un'altra domanda non è buona
> educazione, mi chiamo Pancrazio `Ezio' de Mauro. Tra l'altro devo dire
> che sono rimasto sorpreso da un certo numero di persone che mi hanno
> risposto privatamente chiedendomi se effettivamente io ero io :-)
Beh... Se vogliamo, è una profonda domanda filosofica... ;-)
> > Sa com´è?... Anche "alcuni di noi" odiano avere delle agenzie fra i
> > piedi quando cercano lavoro, quindi la vera domanda è: chi è lei, che
> > si presenta con un indirizzo gmail, senza nemmeno usare uno straccio
> > di nome reale?
>
> Non sento la necessità impellente di dover dare spiegazioni o
> giustificazioni a pratiche tutto sommato innocue, detesto come tutti
> ricevere spam sull'email che uso per lavoro e usare un indirizzo
> alternativo è semplicemente un modo rapido di evitarlo a monte e senza
> troppi fronzoli.
Dice che non sente la necessità di giustificarsi, ma poi fornisce una
giustificazione un po' striminzita. Si sentono gli sgrat sgrat...
Comunque, non voglio essere noioso. Mi hanno detto privatamente per
e-mail che lei è "un bravo guaglione", e non ho motivo di dubitarlo
;-)
> > Io non ho grandi contatti con RedHat
>
> S scrive Red Hat...
Sorry :-)
Pensa a me, tutt'ora mi dicono che lavoro in "Omnitel"... ;-)
> > Quindi la mia supposizione è che lei sia un´agenzia. Quindi suppongo
> > che se voglio quel lavoro posso saltarla a piè pari senza troppi
> > problemi ed evitare che lei si faccia dei soldi semplicemente
> > proponendosi come inutile intermediario, riciclando annunci di lavoro
> > presi da Internet.
>
> A me va benissimo così, non essendo io un'agenzia, il fatto di ricevere un CV
> su pancro@gmail.com o dal sito Internet è del tutto equivalente.
>
> > Se questa mia supposizione è errata - e spero decisamente che lo sia
> > -, allora, mi permette un suggerimento? quanto meno dovrebbe
> > presentarsi in ben altro modo.
>
> Non ritengo che divulgare nome o indirizzo di email @redhat.com possa
> aggiungere alcun valore ai requisiti del lavoro.
Oppure non puoi farlo? io stesso uso il mio indirizzo @vodafone.com
solo per motivi di lavoro... e non lavoro in HR e quindi non sarei
ufficialmente autorizzato a fare siffatte ricerche...
Quindi, tagliamola corta...
Se io sapessi che la Vodafone, dove io lavoro, sta cercando delle
persone da assumere e che in qualche modo posso "suggerire
informalmente" qualcuno al mio capo, non userei l'e-mail del lavoro.
Sicuro.
Ma per lo meno, sapendo qual è la situazione Italiana, farei anche le
seguenti cose:
- mi presenterei con nome e cognome
- spiegherei come funziona la cosa, direi che lavoro in Vodafone, e
che non sono una body rental o qualcosa del genere
- non farei cut & paste di un annuncio apparso mesi fa su Internet
Quindi, diciamo che il tuo messaggio sulla lista è stato quanto meno
poco avveduto. Posso dire, ingenuo?
> Le persone in gamba
> come te (non serve davvero darci del lei) possono tranquillamente
> cercarsi la "job description" ufficiale e fare domanda direttamente da
> lì se lo ritengono più opportuno. Ripeto che per me è del tutto
> equivalente.
Beh so usare google (a livello basilare, per giunta) e sono stato
"fottuto" in Italia innumerevoli volte - se questo mi trasforma in una
persona "in gamba"... che dire, sono contento ;-)
> > Se la RedHat usa "agenzie" che si
> > presentano in siffatta guisa sul mercato del lavoro, allora bisogna
> > avvertire la RedHat che la legislazione Italiana obbliga ad avere
> > un´autorizzazione Ministeriale per proporsi come intermediatore tra la
> > domanda e l´offerta di lavoro.
>
> Non essendo sufficientemente informato in materia preferisco non
> commentare, fino ad ora nei nostri uffici del Regno Unito ci siamo
> avvalsi di agenzie britanniche, non italiane, suppongo (ma non ho
> verificato) che un'agenzia britannica sia soggetta alle leggi del
> Regno Unito e che i candicati che decidono di inviare i loro CV a tali
> agenzie o che accettino di entrare nei loro database debbano essere a
> conoscenza delle leggi del Regno Unito.
E allora solo nel Regno Unito devi cercare, e non raccattare CV in Italia :-)
Se ho il conto in banca in Germania, e lavoro in Germania, in quanto
"cittadino" sono soggetto alle leggi Tedesche; nel momento in cui però
mi incarico di un compito di HR e faccio una ricerca per assunzioni in
Italia, sono soggetto alle leggi Italiane...
Ovviamente, ripeto, se la cosa è assolutamente informale ed amichevole
non c'è bisogno di "scaldarsi" tanto... per carità... io ritengo solo
che tu (ci diamo del tu) ti sia presentato un po' "velocemente"
(diciamo pure che _non_ ti sei presentato, ed era IMHO legittimo
chiederti chi sei ;-)
> > Ovviamente è solo una mia idea, ma sa
> > com´è: con tutti gli squali che ci sono in Italia... (io lavoro in
> > Germania per adesso, e non ho grande intenzione di tornare indietro,
> > almeno per adesso...).
>
> Io lavoro nel Regno Unito e condivido :-)
Non ho dubbi che la tua offerta possa essere allettante per molti
Italiani. Adesso è tutto più chiaro, per fortuna - basta spiegarsi ;-)
> > Quanto meno adesso sappiamo che si chiama Ezio. Un piccolo passo per
> > l´uomo... ;-)
>
> Google ne sa qualcosa in più su Pancrazio `Ezio' de Mauro :-)
[...]
Beh, adesso che ci hai detto anche il tuo cognome, la ricerca è più facile ;-)
Ciao.
--
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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