[luccalug-soci] R: Re: R: Re: silde per le scuole
Stefano Giovacchini
info@disegnodesign.it
Sab 16 Ott 2010 15:43:09 CEST
devi calarti nel contesto degli anni nei quali è nato il freesoftware
internet non era quella di ora, scaricare era difficile.
E anche nel caso i sorgenti fossero stati reperibili, potevi non
essere in grado di compilarli.
A questo punto l'idea era di vendere il software su CD e spedirlo con
le modifiche necessarie del caso.
Se uno vuole fare l'avvocato del diavolo questa si chiama assistenza,
perchè personalizzi un software sulle esigenze del cliente, ma dal
lato pratico, io ti vendo un prodotto GPL.
"Stallman incoraggia la vendita di software libero. Stando alla GPL,
però, il primo che compra un software libero ha il diritto di
redistribuirlo gratis, è quello che succede ad esempio con REHL e
CentOS, quindi il modello non è sostenibile. Infatti non c'è alcuna
azienda che fa business sulla vendita di Free Software, ma semmai su
servizi e assistenza."
quello che c'è scritto su wikipedia, è solo un interpretazione: è
logico che io che compro lo posso ridistribuire, ma io che sostengo un
azienda pago una versione ufficiale e sostengo un commercio , con
parole di wikipedia, insostenibile.
Molti grafici mettano in vendita template per CMS gpl a pochi euro:
sembra che le persone che trovano interessante il prodotto lo comprano
e non vanno a cercare chi lo ha già cercato per averlo gratis (lo so
che un template non è un software, ma cercate di afferrare l'esempio).
E comunque, se ad oggi non esistesse chi fa business con F.S. (cosa
inesatta perchè io una copia di REHL l'ho comprata e non mi sento un
piccione), non vuol dire che qualcuno ci autorizza a dire una cosa
inesatta, ovvero che il FreeSoftware è SEMPRE gratuito, piuttosto
bisognerebbe incentivare la cultura del pagare il freesoftware senza
sentirsi tordi (o piccioni che dir si voglia), perlomeno quando
quest'ultimo crea profitto.
E' vero anche che ora mai è più logico chiedere una donazione, d è
quello che sta accadendo
comunquei, al di là dei nostri singoli pensieri, io ritengo necessario
portare avanti l'idea e i principi che la FSF sostiene e non quelli di
un autore di un articolo di Wikipedia
dal sito GNU.ORG
"Commerciale"
È bene non usare "commerciale" come sinonimo di "non-libero". Ciò
confonde due questioni del tutto diverse tra loro.
Un programma è commerciale se viene sviluppato come attività
imprenditoriale. Un programma commerciale può essere libero o non-
libero, a seconda della relativa licenza. Analogamente, un programma
sviluppato da una scuola o da un individuo può essere libero o non-
libero sulla base della relativa licenza. Le due questioni, quale tipo
di entità ha sviluppato il programma e quale libertà è concessa agli
utenti, sono indipendenti tra loro.
Nel primo decennio di attività del Movimento del Software Libero, i
pacchetti di software libero erano quasi sempre non-commerciali; le
componenti del sistema operativo GNU/Linux furono sviluppate da
individui, da organizzazioni senza scopo di lucro come la Free
Software Foundation o da università. Ma negli anni '90 ha preso a
circolare il software libero commerciale.
Il software libero commerciale è un contributo per la nostra comunità,
perciò dovremmo incoraggiarlo. Ma quanti credono che "commerciale"
significhi "non-libero", tenderanno a considerare contraddittoria la
combinazione "libero commerciale", scartando questa possibilità.
Bisogna stare attenti a non utilizzare il termine "commerciale" in tal
senso.
Il giorno 16/ott/10, alle ore 15:12, Manuel ha scritto:
> Ma un software libero quindi cn sorgenti tralasciando servizi e
> supporto come fa a esse a pagamento, uno se lo scarica compila e
> via. Quello che si paga magari sarà il supporto ma un c entra nulla
> con il codice. Cioè se la gpl me lo permette e faccio un programma
> cn licenza gpl rilascio i sorgenti e poi lo vendo sn un tordo.
>
> Il giorno 16/ott/2010 15.06, "matteo lucchesi" <matteo@luccalug.it>
> ha scritto:
> > Sempre da wikipedia ma se mi dite di non fidarmi è un altro
> discorso:
> >
> > Dal 23 agosto del 2004, la versione ufficiale per Windows di XChat è
> > diventata shareware, e richiede un pagamento dopo 30 giorni di
> prova per
> > continuare ad essere utilizzato. Ci sono state numerose
> discussioni sulla
> > legalità di questa mossa. Dal momento che il progetto XChat non ha
> richiesto
> > un'assegnazione del copyright, il mantenitore del progetto XChat
> non detiene
> > davvero il copyright per la totalità del codice sorgente. Pur avendo
> > proposto di rimuovere e riscrivere tutte le patch non sue, ci sono
> molte
> > persone che ritengono che egli sia comunque in violazione della GPL,
> > specialmente per il fatto che il codice per il rafforzamento della
> versione
> > shareware non è stato rivelato. Versioni non ufficiali per Windows
> di XChat
> > sono state rese disponibili (gratis) da SilvereX, che mantiene un
> binario
> > per le ultime versioni, che compila frequente dal CVS. Molti altri
> hanno
> > creato versioni libere di XChat, come si evince dal sito di b0at
> Windows
> > Build Lineup
> >
> > Il giorno 16 ottobre 2010 14:59, Manuel <origin.of@gmail.com> ha
> scritto:
> >
> >> Xchat
> >> http://xchat.org/windows/
> >> Il giorno 16/ott/2010 14.54, "matteo lucchesi"
> <matteo@luccalug.it> ha
> >> scritto:
> >>
> >> > Lo so che alimento la discussione ma il post mi interessa, ed
> sempre
> >> > interessante almeno per me discutere di queste cose.
> >> >
> >> > Mi potreste fare un esempio di software libero a pagamento?
> >> >
> >> > Il giorno 16 ottobre 2010 14:03, Francesco Romani <mojaves@email.it
> > ha
> >> > scritto:
> >> >
> >> >> On Sat, 2010-10-16 at 13:44 +0200, matteo lucchesi wrote:
> >> >> > da wikipedia:
> >> >> >
> >> >> [...]
> >> >> > "[...] Stando alla GPL, però, il primo che compra un
> software libero
> >> >> > ha il diritto di redistribuirlo gratis, è quello che succede
> ad
> >> >> > esempio con REHL e CentOS, quindi il modello non è
> sostenibile.
> >> >> > Infatti non c'è alcuna azienda che fa business sulla vendita
> di Free
> >> >> > Software, ma semmai su servizi e assistenza."
> >> >>
> >> >> Bon, abbiamo scoperto (/confermato) che wikipedia contiene
> bischerate.
> >> >>
> >> >> --
> >> >> Francesco
> >> >>
> >> >>
> >> >>
> >> >> --
> >> >> Caselle da 1GB, trasmetti allegati fino a 3GB e in piu' IMAP,
> POP3 e
> >> SMTP
> >> >> autenticato? GRATIS solo con Email.it http://www.email.it/f
> >> >>
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