[Fwd: Segnalazione/Denuncia all'AGCM per =?iso-8859-1?Q?Pubblicit=E0?= BSA]

agx agx@linux.it
Thu, 26 Oct 2000 16:05:06 +0200


Che ne pensate ?



-------- Original Message --------
From: exedre@tin.it
Subject: Segnalazione/Denuncia all'AGCM per Pubblicità BSA
To: <esomm@ieee.org>, <oslm@egroups.com>

Messaggio di Emmanuele Somma <esomma@ieee.org> 

Quello che segue e' il testo della segnalazione/denuncia che domani
mattina consegnero' al protocollo dell'Autorità Garante della
Concorrenza e del
Mercato Div. D - Pubblicità Ingannevole e Comparativa (www.agcm.it).

E' una azione individuale per rispettare le regole dell'autorita' ed
essere molto veloce, ma spero si possa organizzare, eventualmente a
Bologna
qualcosa di piu', chi e' rappresentante di un'associazione potrebbe
presentarlo
a nome dell'associazione. Vi coinvolgo pero' solo per avere eventuali
consigli.

Ogni commento e/o considerazione e' la benvenuta. (non fatevi scrupoli
di
far "girare" la cosa, ovviamente).

Grazie,
Emmanuele Somma
esomma@ieee.org

PS - Ho spedito il messaggio indirizzandolo e me stesso inserendo i
vostri
indirizzi in copia protetta per evitare di divulgarli inopportunamente.
Se
pero' vogliamo discuterne pubblicamente sarebbe il caso di usare una
lista
pubblica.

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All'Autorità Garante 
della Concorrenza e del Mercato
Via Liguria, 26
00187

Oggetto: Copiare Software non è reato! Segnalazione di pubblicità
ingannevole ai sensi del Decreto Legislativo n. 25/01/1992 n. 74.

Io sottoscritto Emmanuele Somma domiciliato, ai fini di questo atto, in
via Alessandro De Stefani, 81 00137 Roma (email: esomma@ieee.org, n.
tel.
0347/6204228 n. fax. 06/23312211) a titolo di singolo consumatore nonché
di
produttore individuale di software libero, copiato e distribuito
pubblicamente, segnalo come ingannevole e scorretta l'intera compagna di
comunicazione pubblicitaria "Copiare Software è Reato" della B.S.A.,
Business
Software Alliance, trasmessa attraverso una vasta rotazione di spot
radiotelevisivi in onda anche su operatori nazionali nel periodo di fine
ottobre 2000, ed
in particolare trasmessa ripetutamente il giorno Mercoledì 25/10/2000
dalle ore 20.00 sulle reti televisive Mediaset.
Copia audiovisiva del messaggio pubblicitario è visualizzabile
pubblicamente e scaricabile in rete presso il sito Internet della
Business Software
Alliance.
(URL: http://www.bsa.org/italia/policy/campagna_index.html)
Ad avviso dello scrivente gli elementi di ingannevolezza del messaggio
riguardano la lapidaria affermazione che la semplice copia del software
sia
illegale, sottolineata dalla presenza di immagini di notevole violenza
visiva
ed etica che ritraggono un, altrimenti irreprensibile ed inconsapevole,
uomo d'affari sottoposto ad un improbabile confronto di polizia con non
raccomandabili e loschi figuri. A parte che, quando anche fosse vero il
contenuto del messaggio informativo, la rappresentazione della
situazione ritrae un
Italia e le sue istituzioni senza le minime garanzie di uno stato di
diritto ed è quindi di dubbio gusto ma sopratutto presumibilmente non
veritiera o corretta ai sensi del comma 2 dell'articolo 1 del citato
Decreto Legge.
Nessuno subirebbe tale trattamento se trovato in possesso di software
copiato.
Ma in realtà il messaggio è ingannevole perché non è vero che la
semplice operazione di copiare software sia illegale. E tale non può
essere intesa né immaginando che l’affermazione sia percepita in senso
lato
o traslato, né secondo alcun altro tipo di interpretazione allegorica e
non letterale del termine. Presumibilmente non è illegale neppure quando
si tratta di copie di riserva di software coperti da licenze
commerciali,
come sarebbe forse rintracciabile anche dalla vasta giurisprudenza
sull'argomento. 
Sicuramente è però completamente scorretto non aver opportunamente
considerato che è proprio attraverso la legittima copia e distribuzione
pubblica anche gratuita che prolifera e aumenta la diffusione del
software
NON commerciale, con licenze di libera distribuzione, appartenenti alla
famiglia del software cosiddetto libero come la GNU Public License o le
licenze di distribuzione a codice aperto, comunemente denominate Open
Source, o
di dominio pubblico senza ulteriori licenze di distribuzione. 
Tale software non è semplicemente di natura accademica e/o
dilettantesca, ma include un vastissimo insieme di strumenti ed
applicazioni con livelli
qualitatitivi di gran lunga superiori dell'equivalente software
commerciale, come i compilatori GCC della Free Software Foundation, il
sistema
operativo alternativo Linux di Linus Torvalds o il sitema di windowing
di
pubblico dominio sviluppato al Massachussets Institute of Technology
X-Windows e
la suite di programmi di produttività individuale per ufficio OpenOffice
rilasciata di uno dei primi produttori di al mondo: Sun Microsystems. 
La categorica affermazione riportata nel messaggio pubblicitario
rappresenta una ingannevole ed implicita esclusione dal campo del
software di tale
realtà che ha la sleale conseguenza di criminalizzare
indiscriminatamente
molti utenti che usano e copiano tali software e un gran numero di
soggetti
che esercitano attività commerciali, industriali e professionali nella
vendita, il supporto e la gestione di questi tipi di sistemi. Qualcuno
potrebbe non stupirsi che alle spalle di questa «alleanza» prema una
Microsoft, già sotto l’occhio delle Antitrust americana ed europea, in
notevoli difficoltà proprio sul campo del confronto di mercato tra il
proprio
costoso sistema operativo Windows e quello libero e gratuito GNU/Linux.
La pubblicità in oggetto, inoltre, non rispetta neppure l'ulteriore
requisito all'articolo 3 comma 2 del citato Decreto in quanto non è
palese la
comparazione implicita compiuta dai proponenti nei confronti del
software
non commerciale equiparato inoipportunamente, ma deliberatamente, a
software copiato ed illegale.
Si richiede quindi all'Autorità di intervenire per garantire la non
criminalizzazione, il diritto all'immagine, nonché anche quelli
economici e
patrimoniali degli utenti e di quanti esercitano attività commerciali,
industriali, artigianali e professionali avvalendosi di software libero,
di
pubblico dominio, a codice aperto o comunque non commerciale la cui
copia e
distribuzione è completamente lecita e non comporta, e non deve
comportare, alcun tipo di criminalizzazione. 
Vista la particolare urgenza e la gravità si richiede innanzitutto la
sospensione immediata, in via provvisoria della pubblicità in oggetto, e
in
via definitiva che la BSA si faccia carico di ripristinare la corretta
informazione con la trasmissione di messaggi informativi (spot) sugli
stessi
mezzi di trasmissione, con la stessa copertura in termini di orari di
trasmissione e durata.
Roma, 26/10/2000
Emmanuele Somma


Testo dello spot televisivo: Quarantaquattro software su cento sono
duplicati, copiati, venduti come originali. Utilizzare software copiati
in
azienda è un reato. Con la nuova legge si rischiano fino a tre anni di
reclusione. Per controllare se nella tua azienda il software è legale,
contatta
BSA.