ORGANIZZAZIONE (era: Proposta da ILS: LinuxDay)
Fabio Coatti
cova@ferrara.linux.it
Thu, 13 Sep 2001 13:27:43 +0200
Il 12:30, giovedì 13 settembre 2001, Antonio Gallo ha scritto:
> > Il LinuxDay si fara', decidere come stara' a ILS e a chi collaborera'.
>
> Mi dissocio apertamente da questo modo di fare
> che sembre non-collaborativo e dittatoriale...
> io non lavoro in questo modo, sia in campo lavorativo
> che in campo personale.
Sono d'accordo. ragazzi, faccio notare che non è ILS a detenere il diritto
assoluto su cosa fare con il nome linux in Italia, a quanto mi risulta. Così
come non lo possiede nessun altro.
Da ciò scende un ragionamento abbastanza banale, che però mi sembra sia stato
abbondantemente ignorato da più parti. Se ILS o chi per essa adotta un
atteggiamento intransigente verso chi la pensa in modo diverso, (ma che
comunque, tengo a ribadirlo, è abbastanza comune anche tra le "alte sfere" di
linux), il rischio è che ci creino spaccature, anche pesanti, all'interno
della comunità.
Questo dovrebe far pensare MdS e quanti altri hanno tale tipo di linea. Fate
pure tutti i proclami che volete, non è questo il punto. Il punto grave è
l'imposizione a tutti i costi di un certo modo di vedere le cose (altro
inciso: dalle mail evidentemente non avete capito nulla del mio punto di
vista, cosa ancora più triste, ma forse è colpa mia).
Ora, se in nome di una "integrità di ideali", nemmeno condivisa da torvalds
in persona, si rischia di creare tale spaccatura, a mio avviso ILS non sta
procedendo nella direzione giusta.
Ovviamente dico questo essendo ancora in attesa di una definizione precisa
delle linee guida linuxday da parte di ILS, che a questo punto diventano
necessarie.
Dico questo perchè a me spaventa più la possibiltà della spaccatura che
altro, e quindi non trovo giustificato l'arroccarsi su certe posizioni.
Evidentemente questo non è il pensiero di alcuni membri del consiglio
direttivo ILS.
Ripeto: nessuno possiede il copyright su Linux se non Linus, quindi la strada
è collaborare.
Sono anche molto deluso dal fatto che alcuni membri del consiglio direttivo
abbiano attaggiamenti di questo tipo, al punto di scadere nel "stai zitto che
non conti nulla". E questo non è assolutamente un atteggiamento serio da
parte di chi rappresenta un'associazione tra appassionati, tra gente che pur
tra opinioni diverse ha un motivo di fondo per collaborare.
Come dicevo, se si definisce prima chi ha diritto di parlare e chi no, si può
escludere qualcuno. Se non lo si definisce a priori si accetta che tutti
possano parlare, altrimenti ditemi subito che ILS è dittatoriale, che almeno
me ne faccio una ragione.
Sinceramente, evidentemente è una mancanza mia, ma non ho ancora l idee
chiare su quale sia la direzione presa da ILS in questo caso, e mi piacerebbe
sapere anche il parere dei singoli consiglieri. Se questo è già passato in
lista mi scuso per essermelo fatto sfuggire.
(prima che me lo chiediate, sono socio ILS anche se non appare dalla pagina
web).