[LUG] Re: Riflessioni su software e sconti [Was: VMWare e la sua proposta]

[Luca Villani]

Alle 12:51, mercoledì 31 dicembre 2003, Paolo Conte ha scritto:


> Pitagora e' "proprietario" del teorema di Pitagora?

Guarda che tu stesso hai appena detto di si, chiamandolo "Teorema di 
Pitagora".


> Penso (e' un'opinione personale, visto che tutto il dibattito attuale
> sulla "proprieta' intellettuale" verte su questo) che il concetto di
> proprieta' applicato a concetti astratti sia aberrante.

In poche parole stai dicendo questo: è aberrante sostenere che il 
Finnegans Wake sia di proprietà di Joyce. Non l'oggetto libro con su 
stampato il Finnegans Wake, proprio l'*opera* Finnegans Wake.


> >[...]in realtà stai *negando* il diritto alla proprietà
> >stabilito da quelle due dichiarazioni
>
> No, in realta' sto negando che si possa applicare il concetto di
> proprieta' a concetti astratti ed immateriali.

Ricadiamo nell'esempio di Joyce...


> >in questo caso il diritto del creatore di qualsiasi
> >software di scegliere le modalità di distribuzione
> >che preferisce.
>
> Anche questo non e' vero: non nego il diritto del creatore, dico solo
> che questo suo diritto non puo' vincolare i diritti degli utenti.

E io sostengo l'esatto opposto (che è ciò che viene sostenuto anche 
nella GPL): ogni autore ha il diritto *imprescindibile* di poter 
decidere cosa fare della propria opera, al di la degli eventuali 
diritti dei fruitori di questa opera, diritti che *NON* esisterebbero 
se l'autore non avesse creato l'opera.
Se ai fruitori non sta bene, la soluzione è semplice: non ne fruiscono.
Punto.

Ripeto: non è eticamente inaccettabile il software closed, al limite è 
eticamente inaccettabile il suo uso in certi contesti, che sembra la 
stessa cosa ma non è vero.


> Anche in campo "materiale" le eccezioni sono molte, ad esempio quando
> una proprieta' immobiliare viene espropriata per costruire una
> strada. Non penso che in questo caso si possa parlare di violazione
> dei diritti umani, non credi? ;)

Evidentemente non hai letto i due articoli... :-)


> >>CONFIDENTIAL INFORMATION
> >
> >Non ti sembra che questo tuo disclaimer sia in totale contrasto
> >con quello che affermavi riguardo alla "informazione libera"?
>
> No, non penso sia in contrasto.

Invece si, perché è scritto esplicitamente "The information transmitted 
is intended only for the person or entity to which it is addressed and 
may contain confidential and/or privileged material"


> In parte perche' sono purtroppo "obbligato" all'uso di questo
> disclaimer, in parte perche', a leggerlo con attenzione, appare
> evidente come in realta' non significhi nulla... non rappresenta
> certo nessun vincolo per nessuno, e' solo una baggianata imposta(mi)
> da persone con poche idee, ma confuse ;)

Allora basta aprirsi un account su uno qualsiasi delle miriadi di 
servizi di web mail per non sottostare più a questo vincolo e 
recuperare coerenza almeno su questa lista.


> >Nel momento in cui si definisce "non etico" il software closed,
> >si vuole limitare il diritto del suo creatore (=proprietario) ad
> >esercitare un suo diritto inalienabile, quello di disporre *come*
> >*vuole* di una cosa di sua proprietà[...]
>
> Qui vale la risposta di cui sopra.

Che non è una risposta, è solo una tua dichiarazione.


> Torno a ribadire che per ogni diritto c'e' un corrispettivo dovere e
> che i diritti di un autore non possono essere tutelati imponendo
> doveri che, a loro volta, limitano _molto pesantemente_ i diritti
> degli utenti. 

E io ribadisco che i fruitori non avrebbero alcun diritto se l'autore 
non avesse creato l'opera.


> Vorrei far notare pero' un dettaglio. La definizione che citi dice
> "diritto spettante all'autore" e se vai a vedere la definizione di
> diritto vedrai che si riferisce ad una norma che tutela un interesse.
> E gli interessi sono valutati in maniera soggettiva a seconda delle
> circostanze politiche/storiche/sociali, mentre i principi sono
> universali. 

Il mio dizionario usa due pagine per definire "diritto", mi sembra che 
la tua definizione sia *parecchio* riduttiva.
Tra l'altro, pova a continuare il tuo ragionamento, e ad applicarlo alla 
tua frase "limitano _molto pesantemente_ i diritti degli utenti"...


> Io ho affermato, e ribadisco, che l'informazione tout court non
> dovrebbe _mai_ essere vincolata perche' e' una ricchezza comune e
> tale deve rimanere.

Allora apriti un account su uno qualsiasi delle miriadi di servizi 
webmail e smetti di usare quel disclaimer.


> Io non ho nulla contro il diritto d'autore, ma se l'autore mi
> impedisce di usufruire della sua opera (e magari di tutte le opere
> derivate o simili) se non alle sue condizioni allora penso di poter
> parlare di comportamento eticamente inaccettabile. 

Come si può parlare di comportamento eticamente inaccettabile nel 
momento in cui si vuole costringere qualcuno a fare qualcosa che *NON* 
vuole fare e che considera contrario ai propri interessi.


> Se, ad esempio, compri un album e vi trovi scritta l'avvertenza
> "Questo album puo' essere esclusivamente ascoltato, e' illegale
> canticchiare sotto la doccia le canzoni in esso contenuto", non pensi
> che sia una cosa inaccettabile? ;)

No, semplicemente non compro quell'album: non mi arrogo certo il diritto 
di sindacare le scelte compiute da chi ne detiene i diritti. Non lo 
comprerò e lo sconsiglierò a tutti.


> Eppure e' questo che quotidianamente subiamo dal sw proprietario.

Non è vero: qualsiasi EULA, anche quelle di Microsoft, ti assicura il 
diritto di eseguire quel programma sul computer, non iniziamo a fare 
disinformazione...


Vedi, la differenza fondamentale fra la mia posizione e la tua è che io 
ritengo che chi crea qualsiasi opera ha dei diritti su questa opera, tu 
invece no, ritieni che per il fatto stesso di esistere questa opera 
debba necessariamente essere tolta al creatore, in nome dei diritti dei 
fruitori.

Sono due posizioni inconciliabili, però la tua è totalmente in contrasto 
con la legislazione corrente e con tutte le dichiarazioni di intenti 
che stanno eticamente alla base del sistema di valori della nostra 
società: mi sa che ti sei addossato un compito molto duro...


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