[LUG] Una riflessione sui Lug

Enrico Rubboli enrico@rubboli.it
Mer 8 Set 2004 11:50:55 CEST


Credo siamo un po off-topic, comunque temo sia necessario fare 
chiarezza. Il riconoscimento è una cosa burocraticamente complessa e 
nella maggior parte dei casi inutile.. Ha senso se si vogliono 
raccogliere disposizioni testamentarie o si vogliono acquistare beni 
immobili (ad esempio uno stabile o una sala dove fare gli incontri) 
negli altri casi non mi sembra che vi siano le ragioni sufficienti...


Francesco P. Lovergine wrote:
> On Wed, Sep 08, 2004 at 09:13:40AM +0200, Edy Incoletti wrote:
> 
>>Chiedere il riconoscimento costa caro. 200€ per le spese vive vanno 
>>bene, ma il notaio non regala le sue prestazioni (a noi 700€).
>>

Putroppo non è così facile ed immediato ovunque, dipende dalla regione 
(o provincia?). In acluni luoghi è necessario depositare un capitale 
sociale minimo e non è nemmeno poco (a volte anche più di una srl).

> 
> Per la sola registrazione di statuto non occorre un notaio e 
> l'assegnazione di C.F. e' possibile anche senza statuto registrato
> ed e' gratutita.

Non è gratuita, è da fare all'ufficio del registro e credo costi (qui da 
noi) sui 125 € (erano 250k delle vecchie lire)..


>>Discorso diverso è richiedere la partita IVA che comporta un sacco di 
>>burocrazia ogni anno (dichiarazioni, bilanci, ...) e che serve solo se 
>>si vuole fare attività commerciale abituale.
>>Non serve per le quote o per occasionali vendite di CD e interventi. NB 
>>OCCASIONALI.
>>
> 
> A quanto mi risulta, a parte le quote associative e le donazioni non 
> c'e' altro di non soggetto a imposta. Tra l'altro la vendita al pubblico
> si porta appresso ben altri casotti fiscali, in quanto equiparata alla
> vendita al dettaglio. Noi la risolviamo richiedendo una iscrizione alla
> associazione e/o regalando il tutto.

Vero, non è possibile "vendere" un cd (abitualmente!), bisognia chiedere 
una contributo volontario, non sarebbe nemmeno possibile scrivere 
"offerta libera 10€", ma lo fanno tutti...

> Sulla responsabilita' della associazione, mi risulta che Presidente e
> Direttivo sono sempre e comunque responsabili in toto della attivita'
> della Associazione, indipendentemente dalla registrazione o meno. 
> Una associazione non-profit non e' mica una copertura di responsabilita'
> per alcunche'. Di piu' diro' che la registrazione dello statuto e'
> opportuna solo a garanzia dei soci stessi, in modo che risulti
> agli atti il modo in cui e' regolamentata l' associazione stessa
> in caso di future beghe tra i soci, ne' piu' ne' meno di quanto
> si fa con le registazioni di contratto per atti privati.

Ottenere il Riconoscimento significa avere un capitale sociale 
pienamente distinto dal capitale dei singoli soci, e se il capitale 
dell'associazione non è sufficiente e se l'associazione è riconosciuta 
*non* viene intaccato il capitale dei soci.

Per quanto riguarda la responsabilità del presidente, quanto detto non è 
pienamente vero, non è tutto e sempre immediatamente colpa del 
presidente, dipende anche chi ha agito, se lo ha fatto con mandato 
(agire per conto senza procura è come agire autonomamente), se è 
possibile individuare delle responsabilità personali ecc..
es: se io compro un server da 20k euro per conto dell'associazione e 
questa non ne sa nulla, il responsabile dell'azione sono io e non 
l'associazione, lo stesso vale in caso di incendio della biblioteca, se 
la biblioteca (per es.) non è a norma con la 626 non è colpa del 
presidente... e poi da qui si va in un settore molto più complesso e che 
non conosco e quindi mi fermo..

.. insomma... la differenza tra associazione riconosciuta e associazione 
non riconosciuta (legali non attaccatemi, è solo un'esempio!) è un po la 
differenza che c'e' tra una SNC e una SRL..

Spero di esser stato chiaro e non aver detto castronerie ;)

Bye,
  Enrico Rubboli.

PS: non conosco la questione del notaio, *credo* che essendoci un 
decreto di mezzo il notaio sia superfluo...


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