[LUG] Piccolo sondaggio: come autofinanziate i vostri LUG?

Roberto A. Foglietta me@roberto.foglietta.name
Mar 29 Nov 2005 10:49:58 CET


Manuele Rampazzo ha scritto:
> Ciao,
> 
> Edy Incoletti disse:
> 
>>Marco Bertorello ha scritto:
>>
>>>>- corsi a pagamento per aziende
>>>>- assistenza a pagamento per aziende
>>>
>>>- Vendita di oggettistica varia
>>
>>Per gli altri non c'è problema, ma per queste attività attenzione. Esse
>>si configurano come attività commerciali e fanno automaticamente nascere
>>l'obbligo della partita IVA e della tenuta della contabilità.
> 
> 
> Non è che solo perché organizzi un corso a pagamento diventi un'azienda,
> eh :-) ed entro dei limiti che non ricordo a memoria non ti è necessario
> avere la P.IVA.
> 

  Un associazione senza scopo di lucro può vendere qualsiasi servizio, 
merce, etc a chichessia purchè

  non più del 50% del fatturato sia fatto con NON soci

  al che non ci vuole molto a capire che se lo statuto è ben strutturato 
la gestione aziendale di un LUG diventa possibile semplicemente 
prevedendo di accettare come soci anche aziende oltre che privati.
  Con un commercialista alle spalle i movimenti possono essere anche 
piuttosto consistenti.

  Dal mio punto di vista resta opinabile una simile connotazione in 
quanto si entra in concorrenza con un mercato e quindi non è più un LUG 
di tutti ma solo di quelli che ne traggono vantaggio. Ok forse un LUG di 
  tutti è un utopia, ma è bene tener presente che nel limite del 
possibile bisogna garantire a tutti la partecipazione.

  Quindi il NO-PROFIT in realtà non è una questione di legislazione e/o 
conduzione deve essere una questione di etica neutrale. Il che non 
significa non muovere denaro ma farlo in maniera tale da non creare 
distorsione nel mercato locale e quindi anche fra gli appartenenti ai 
LUG. Si tratta di questioni delicate perchè se andiamo a vedere:

  gli installation party e corsi conflittano con piccoli commercianti di 
PC che si vedono sottrarre una fetta di utenti windoziani anti-virus 
dipendenti e istituti di formazione windows potrebbero non gradire una 
concorrenza low-cost. Per affrontare la questione si può:

  a1) corso aperto a tutti negozianti invitati, con particolare riguardo
      alle loro problematiche (ascoltare, capire, non avere la
      presunzione di educarli/convincerli ma solo di farsi conoscere)

  a2) corsi linux solo a soci e senza certificati di frequenza in maniera
      da non porsi in concorrenza con il mercato dei pezzi di carta

  a3) stabilire convenzioni con istituti di corsi di computer per gestire
      presso di loro corsi linux magari con un piccolo ritorno economico
      per il gruppo ma con ritorno di visivilità per entrambi.

  Il problemi più grossi che incontrerete come LUG organizzato in questo 
modo sono fondamentalmente due:

  1) vostri soci che per motivi ragionevoli o per loro sola propensione 
mentale si sentono esclusi da favolisi business che nel 99% dei casi non 
esistono se non nella loro mente e nel 1% sono lavori che capitano in 
lista e che i presenti si dividono secondo capacità e merito (non ultimo 
quello di saper trattare gli affari, che la tecnica è solo una parte).

  2) interferenze esterne che fondamentalmente viaggiano su 3 binari 
possibili: dal mercato locale che si sente, nel 99% dei casi a torto, 
messo in crisi, dai problemi filosofici che in una nazione come l'italia 
sono sempre una croce e che spesso si materializzano in persone e/o 
gruppi, dalla politica quando si interagisce con P.A. anche locali.

  Dire come affrontare i due punti sopra non è facile, anzi 
probabilmente in generale non esiste un modo unico. Meglio valutare caso 
per caso.



> (In ogni caso ci sono dei limiti anche sulla quantità d'attività
> "commerciale" che un'associazione può fare, ma chi se li ricorda, è sempre
> un guazzabuglio...)
> 
> Ritengo un po' più subdola invece quella questione lì dell'assistenza a
> pagamento verso aziende, non perché non si possa fare (credo), ma perché
> forse sarebbe meglio che un tipo d'assistenza del genere venisse fatta dai
> vari professionisti del settore (molti dei quali siamo noi stessi).
> 

  Premesso che sono aperto ad ogni nuova forma di organizzazione purchè 
funzioni e non rompa le palle agli altri, la gestione da parte di un lug 
di servizi verso aziende rischia di far nascere conflitti di interesse.

  Anche il solo "certificare"/"consigliare" da parte di un LUG un 
tecnico piuttosto che un altro è una questione spinosa. Invece la 
gestione (anche a pagamento) di una bacheca che faccia incontrare 
domanda e offerta è del tutto plausibile, purchè sia aperta a _tutti_.



  Ciao,
-- 
Roberto A. Foglietta
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