[LUG] Data prossimi LinuxDay 2006 e successivi

Manuele Rampazzo manu@linux.it
Lun 27 Feb 2006 17:24:42 CET


Ciao,

Cristiano Paris disse:
> Il giorno Mon, Feb 27, 2006 at 04:38:07PM +0100 Manuele Rampazzo ha
> scritto:
>> >   Considerato quello che scrivono sui giornali: "ILS coordina i LUGs
>> > italiani" c'è da aspettarsi che presto ILS, causa la nostra
>> > disattenzione o quella dei giornalisti, vorrà imporre, come la SIAE,
>> > l'applicazione del bollino ai lug "leciti/certificati"...
>> beh, concettualmente la cosa non sarebbe manco tanto sbagliata: non
>> tanto la definizione di LUG "leciti", ma casomai quella di LUG
"certificati
>> da ILS", ovvero che rispettano certi parametri certi e ben definiti
>> stabiliti da ILS... In fondo, se ci si vuole in qualche modo ricondurre a
>> ILS è logico e sensato che vi siano degli standard da rispettare, no?
> Domanda: sei ironico?

Suppongo tu non abbia capito un piffero, quindi ti spiego - del resto
Daniele Palumbo è stato gentile a spiegarmi quello che non avevo capito
del suo discorso, quindi non vedo perché non dovrei aiutarti a capire
quello che intendevo io -.

Una qualsiasi organizzazione, chiamiamola XYZ, *ha pienamente diritto* di
porre dei vincoli, definire degli standard, chiamali come vuoi, per
l'adesione ad essa e/o a delle manifestazioni da essa
promosse/organizzate/vattelapesca.

Un'altra organizzazione, chiamiamola ABC, poi *ha pienamente diritto* di
voler rispettare i succitati vincoli, standard, ecc. per aderire
all'organizzazione XYZ e/o per partecipare alle manifestazioni di
questa... ma *ha anche pienamente diritto* di NON accettare questi
vincoli, questi standard.

Cosa s'ottiene? Qual è la differenza?

* nel primo caso avresti ABC in qualche modo "certificata" da XYZ, che ne
riconosce la corrispondenza ai propri standard qualitativi (non molto di
più IMHO di quando s'aderisce agli standard W3C per il proprio sito);
* nel secondo caso, ABC non lo sarebbe, punto.

Nota bene che un'eventuale "certificazione" di ABC potrebbe acquisire
valore solo per chi ritiene XYZ un ente autorevole: per tutti gli altri la
"certificazione" ha lo stesso valore della carta igienica.

Nota bene inoltre che dire che "ABC è certificata come organizzazione
corrispondente agli standard blablabla di XYZ" non significa impedire
l'esistenza e l'indipendenza di ABC! Mi sembrava un concetto talmente
ovvio che mi stupisco di doverlo spiegare adesso :-O

Mayhem ha fatto un buon esempio con quel discorso del McDonald: si
riferiva al Linux Day, ma per estensione è adattabile anche ad altri
contesti.

BTW, ripeto, l'attività necessaria per la certificazione mi sembra essere
talmente esosa che non ne vale la pena, visto che tanto c'è chi si fa
fuori da solo... Insomma, il mio era un discorso teorico e non penso
proprio che ILS voglia fare qualcosa del genere.

E, ri-BTW, magari cambiando il termine da "certificazione ILS" a "LUG
ILS-friendly" o qualcosa di ulteriormente diverso si fa meno confusione
:-)

E infine, non è necessario che l'organizzazione "certificatrice" sia ILS,
perché certe forme di certificazione potrebbero darle altre realtà
esistenti in Italia e oltre, ad esempio As.So.Li. potrebbe "certificare"
che un certo LUG sia effettivamente un sostenitore del Software Libero e
non, sotto sotto, un ricettacolo di speculatori del software proprietario
che vuole seminare zizzania da dentro la comunità: il tutto sempre in
linea teorica.

Ciao,
Manu

-- 
"È ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il
possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva
loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo."
Michail Bakunin (1814 - 1876)



Maggiori informazioni sulla lista LUG