[LUG] La comunità : spinta e freno alla diffusione di GNU\Linux.

Fabio Rotondo mlists@rotondo.it
Sab 25 Mar 2006 11:02:00 CET


Fabrizio Sebastiani wrote:

Ciao,

ho letto con attenzione l'articolo. Non è che dicesse niente "di nuovo":
 penso che ogni utente Linux che conosce bene il mondo del software
libero e ha una visione professionale dell'utente medio sappia che
questi problemi ci sono davvero.

La domanda da porsi, che però sembra non interessare nessuno, secondo me
è un'altra: vogliamo davvero che l'"utente medio" sia il punto di
riferimento per i futuri sviluppi di Linux?

Premetto: il mio non è un atteggiamento "snob" (come detto
nell'articolo): la mia è una preoccupazione reale. Tutto ciò che è
accessibile (e comprensibile) ad un vastissimo pubblico diventa
"volgare" (dal latino "vulgus" => popolo). Abbiamo davanti agli occhi un
sacco di esempi di cultura "volgare"/popolare: guarda ad es. il calcio:
ci sono migliaia di trasmissioni televisive condotte da persone di
cultura e preparazione immensamente differenti: andiamo dal
professionista dello sport a showgirl che più del pallone vogliono
mettere in mostra le proprie "sfere", a benemeriti ignoranti, che non
azzeccano mai nemmeno un congiuntivo.

E' qui che si vuole arrivare? Vogliamo anche noi delle riviste in
edicola come "PC più facile"?

Articoli che ci dicano come svuotare il cestino di Nautilus? Oppure, per
utenti "esperti", configurare la bash editando (con KEditor, non "vi")
il file nascosto (!!!) .bashrc? (ok, forse alla fine avremmo un editor
grafico, per l'utente medio, ma è per rendere l'idea...)

Articoli come quelli che appaiono adesso su "Applicando" (rivista per
Mac) dove ci spiegano che esiste un programma che si chiama "Shell" e ci
fanno "navigare" tra le directory con i comandi (complessi, ma utili)
"cd" e "ls"?

Più Linux permette l'accesso a gente meno preparata più, potenzialmente,
si impoverisce.

Arriveremo anche noi ad avere (come in Windows 2003 Server) un Wizard
che ci permette di aggiungere servizi non appena ci logghiamo con
permessi di amministratore? Ma l'aggiunta di servizi in una macchina
server non dovrebbe essere una cosa che sanno fare solo i sistemisti
veri? Ogni servizio aggiuntivo su un server è un potenziale problema di
sicurezza: vogliamo davvero che nostra nonna possa aggiungere servizi
con tre semplici click?

Sinceramente, io no.
Preferisco che Linux abbia ancora e sempre una certa difficoltà di
utilizzo, che funga da "sbarramento" per l'utente non preparato, in modo
da potersi evolvere e progredire senza subire il fardello delle persone
che non saprebbero usare le innovazioni.

Non voglio il cagnolino animato mentre faccio una ricerca tra i miei
files o la spillina di Office. Voglio sostanza e non apparenza.

Io la vedo così. Parere personale.

> http://www.e-linux.it/leading_detail.php?id=19

Ciao,

	Fabio Rotondo
	OS3 srl
	http://www.os3.it


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