[lugar] riflessioni in vista del linux day
Bracciali Andrea
bracco79@tin.it
Dom 23 Nov 2003 15:17:48 CET
E' la prima volta che scrivo nella mailing list e spero di non fare troppo
casino. In vista del linux day, nella speranza che sarebbero state utili a
Emiliano o a Graziano per il loro intervento, avevo preparato delle slides
sul free software nella didattica. Ciò che vi era scritto non era opera mia,
avevo semplicemente spulciato la pagina web di www.linuxdidattica.org e avevo
trovato delle argomentazioni che, pur non condividendo granchè, pensavo
sarebbero servite e Emiliano e a Graziano. Mi è stato chiesto però di
collaborare più attivamente all'evento del linux day: dovrei fare cioè un
intervento (buttar giù delle riflessioni) su un qualche argomento inerente
linux e il software libero che sia accessibile e nello stesso tempo
significativo anche a chi di linux ne sa poco o niente. Stando così le cose,
se davvero dovessi prendere la parola al linux day, non userei quelle slides,
ma esporrei altre idee. Ho pensato allora di farvi sapere come la penso con
questa email, sperando che a qualcuno possa interessare. Se pensate che le
cose che ho scritto possano avere poco o nulla a che fare con la
manifestazione o che non siano nello spirito della stessa ne possiamo parlare
martedi sera.
ciao a tutti
Che Linux sia un buon sistema operativo non si discute. Quello su cui si può
discutere è il suo messaggio sociale per non dire filosofico. Questo aspetto
di Linux e più in generale del software libero non è semplicissimo da
comprendere e lo si può vedere da molteplici punti di vista; quanto segue è
semplicemente una mia personalissima riflessione sull'argomento.
Il progetto GNU/Linux pone l'accento sulla libertà di chi utilizza il
software.
Quando si parla di software free non si parla di software gratuito ma di
software libero, nel senso che è distribuito con una particolare licenza che
vuole preservare 4 libertà fondamentali:
libertà di usare il software per qualsiasi scopo
libertà di modificarlo
libertà di copiarlo
libertà di ridistribuirlo
La licenza che permette di conservare tali libertà grazie al suo carattere
"virale" è la GPL della FSF. Quando si parla di sw libero o free software ci
si riferisce in sostanza a questa licenza. Apro una parentesi: l'Open Source
è un movimento diverso dal free software, meno radicale e più aperto alle
aziende e al mondo del mercato anche se all'atto pratico la licenza OSI (Open
Source Initiative) è molto simile alla GPL.
IMHO, Il movimento creato da Stallman è finito per ostentare un significato
troppo rivoluzionario che con la nascita di Linux si è prestato a facili
strumentalizzazioni. Il 90% delle volte che si pensa a Linux lo si fa,
riduttivamente, in funzione anti-Microsoft ignorando completamente le radici
di questo sistema operativo e il contesto in cui è nato; i sostenitori del
"pinguino" si sentono evangelisti, protagonisti di una guerra santa contro la
casa americana e contro tutto quello che dell'informatica viene
commercializzato (dimenticandosi il sacrosanto diritto dell'uomo di trarre
profitto dalla propria attività innovativa e inventiva). Chi vuole
strumentalizzare Linux, e peraltro sono in molti a farlo, non perde occasione
per polemizzare contro Microsoft: a volte sento dei giuduzi allucinanti da
coloro che reclamizzano Linux: ormai sono molto di moda, anche perchè è molto
facile parlare per sentito dire, frasi del tipo "Windows fa schifo, è fatto
con i piedi, si blocca ogni due minuti, riuscirebbe a violarlo anche un
bambino" e poi con cosa mandano le email questi signori? con MS Outlook
naturalmente. Mi chiedo quale credibilità si possa riporre nei loro giuduzi,
chiaramente eccelsi, di Linux, considerando che se ne professano grandi
conoscitori senza averne mai ricompilato il kernel o senza essere riusciti a
installare qualcosa di appena più complesso di SuSE o Mandrake. Non voglio
prendere le difese di Microsoft, anche a me piace tantissimo Linux, ma finchè
i suoi sostenitori saranno questi si avrà un'idea distorta del sistema
operativo Linux e dei suoi utenti. Attaccare Microsoft solo perchè Windows è
installato in quasi tutti i nostri PC è semplicemente sterile, dopotutto
qualunque azienda, se avesse potuto, si sarebbe creata un monopolio come
quello attuale della Microsoft, e non ci sarebbe stato niente di cui
scandalizzarsi. Oggi si sente parlare molto bene di IBM perchè appoggia Linux
e ci si dimentica che non più tardi di 10 anni fa tutte le ire che ora sono
contro Microsoft allora erano contro IBM; la scelta di IBM di sostenere Linux
è solo una strategia commerciale per mettere il bastone alle ruote di
Microsoft. Tutto questo è per dire che mi infastidiscono i facili estremismi
di coloro che vogliono dare a Linux un significato "politico" (sono arrivati
perfino a dire che se usi Windows sei di destra mentre se usi Linux sei di
sinistra, o addirittura all'interno del mondo Linux stesso se usi una
distribuzione sei buono e se ne usi un'altra sei cattivo). Io uso Linux
solamente perchè mi piace "smanettare" e non per essere "bollato" x piuttosto
che y. Fatta questa premessa, la mia idea sul software libero è che sia un
valido modello si sviluppo, ma non sia un modello applicabile ad ogni tipo di
software ed in ogni contesto. Un'azienda può scegliere di distribuire un
prodotto come libero o come proprietario, ma in ogni caso la scelta sarà
dettata da strategie economiche e non filosofiche/ideologiche: ad esempio può
rendere libero un certo prodotto per entrare in un mercato che prima non le
apparteneva oppure per fare concorrenza all'azienda leader del settore. Chi
distribuisce software proprietario in genere si fa pagare per la
distribuzione, chi invece lo distribuisce libero in genere non si fa pagare
la distribuzione con l'obiettivo comunque di trarne benefici in un secondo
momento attraverso la consulenza, la manutenzione, la formazione, la
personalizzazione del software distribuito. In genere chi appoggia Linux e il
software libero punta molto al suo inserimento nelle PA e nelle scuole con la
motivazione che non è giusto spendere troppi soldi per le licenze d'uso
quando si può avere Linux e i suoi programmi praticamente gratis. Forse mi
sbaglierò, ma ho alcune cose da ridire a questo proposito. Se l'unica cosa
che conta è risparmiare il denaro pubblico bisogna fare bene i conti prima di
parlare: non basta trovare il CD di Linux in una rivista a 5 euro per dire
che è la soluzione più economica. Vanno considerati molti altri fattori (che
messi assieme danno il cosiddetto TCO) e non bisogna dimenticare che un
software libero non offre garanzie di nessun tipo: se per qualche errore di
progettazione e/o di programmazione il software sbaglia qualcosa e fa dei
danni (di qualsiasi tipo) non possiamo farci ripagare in alcun modo da chi
quel software l'ha prodotto. Se invece se ne fa una questione ideologica
dicendo che l'unica cosa che conta è l'indipendenza dal fornitore ci dobbiamo
rassegnare perchè la dipendenza da chi fornisce il software esisterà sempre,
sia che il fornitore si chiami Microsoft sia che si chiami Sun, Apple, IBM o
perfino Linus Torvald.
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