R: [lugar] riflessioni in vista del linux day

Emiliano Cecchini emcec@tin.it
Mar 25 Nov 2003 19:56:11 CET


Andrea. Riconoscendomi nella machietta che prendevi in giro mi hai quasi
fatto sentire in colpa!
vabbè, senti, mi piace sempre il tono cattivo, al limite quasi per il nemico
ma allora che dobbiamo fare?
ma queste slides dove le hai mandate perchè io non le ho viste. Ci sono due
liste del lugar, una vecchia che
era stata creata dalla Fabbrica del Sole e poi un'altra, non è che si è
fatto casino?
me le puoi rimandare che sabato si avvicina e vorrei dargli un'occhiata?
ah! forse io ho un limite nella casella, quanto pesavano?

Per il resto io credo che purchè una cosa bella (Linux lo è, dai, non fare
il megadisfattista!) tutti i mezzi (culturali) sono buoni.
Se gli estremi si divertono a metterla in quel modo pace purchè sia
affiancato da altri che come te fanno un altro tipo di considerazioni.
Se oggi si assiste all'adozione di Linux in tutta la Pubblica
amministrazione del Brasile di Lula, in 3 anni!, o nel caso cinese è per
tante complesse motivazioni che hanno certamente anche a che fare con i
costi e con i brevetti.

Tutti i buoni progetti per me per funzionare devono avere vari "ottimi
risvolti". Un progetto buono da un punto di vista che poi lo rigiri un po' e
perde, non ha altre grosse virtu' inquadrato da almeno un altro paio di
punti di vista è una cacata. Linux lo puoi guardare dal punto di vista dei
costi (buono), dal punto di vista della proprietà intellettuale
(interessante), della comunità che c'è dietro (nuovo), dell'assenza di vurus
o del multiuser,... che so io...
insomma se lo rigiri da vari punti di vista da un impressione buona e
convincente: è un buon progetto.

Poi è chiaro che viene sbagliato qualcosa nel proporlo altrimenti non si
spiega il clamoroso sottoutilizzo. E guarda che io personalmente, certo non
al massimo delle mie forze e me ne dolgo, provo a farlo passare da almeno 3
anni. E siamo ancora qui. No, dobbiamo trovare una svolta.
E sicuramente trovare un modo intelligente di presentarlo, su questo sono
d'accordo con te. Ci proveremo sabato, magari se intervieni anche te è
meglio! inoltre l'abbiamo fatto ai bastioni e abbiamo invitato il comune
(viene l'assessor Guerra, l'ing Tirinnanzi e Corsetti, gente NON di
sinistra) in modo da non dargli un taglio da gruppettari di sinistruccia che
non porta a niente. Speriamo che funzioni....
Cerchiamo di evitare polemiche politiche,
cerchiamo di evitare autolesionismi o ammissioni di difetti che non ci sono
o cose simili.

Facciamo un confronto serio e tecnico ma il sottoutilizzo di Linux deve
finire!
Avanti tutta,
ciao
Em.

e rimandami queste slides, please!...


----- Original Message -----
From: Bracciali Andrea <bracco79@tin.it>
To: Linux User Group Arezzo <lugar@arezzo.linux.it>
Sent: Sunday, November 23, 2003 3:17 PM
Subject: [lugar] riflessioni in vista del linux day


E' la prima volta che scrivo nella mailing list e spero di non fare troppo
casino. In vista del linux day, nella speranza che sarebbero state utili a
Emiliano o a Graziano per il loro intervento, avevo preparato delle slides
sul free software nella didattica. Ciò che vi era scritto non era opera mia,
avevo semplicemente spulciato la pagina web di www.linuxdidattica.org e
avevo
trovato delle argomentazioni che, pur non condividendo granchè, pensavo
sarebbero servite e Emiliano e a Graziano. Mi è stato chiesto però di
collaborare più attivamente all'evento del linux day: dovrei fare cioè un
intervento (buttar giù delle riflessioni) su un qualche argomento inerente
linux e il software libero che sia accessibile e nello stesso tempo
significativo anche a chi di linux ne sa poco o niente. Stando così le cose,
se davvero dovessi prendere la parola al linux day, non userei quelle
slides,
ma esporrei altre idee. Ho pensato allora di farvi sapere come la penso con
questa email, sperando che a qualcuno possa interessare. Se pensate che le
cose che ho scritto possano avere poco o nulla a che fare con la
manifestazione o che non siano nello spirito della stessa ne possiamo
parlare
martedi sera.
ciao a tutti


Che Linux sia un buon sistema operativo non si discute. Quello su cui si può
discutere è il suo messaggio sociale per non dire filosofico. Questo aspetto
di Linux e più in generale del software libero non è semplicissimo da
comprendere e lo si può vedere da molteplici punti di vista; quanto segue è
semplicemente una mia personalissima riflessione sull'argomento.
Il progetto GNU/Linux pone l'accento sulla libertà di chi utilizza il
software.
Quando si parla di software free non si parla di software gratuito ma di
software libero, nel senso che è distribuito con una particolare licenza che
vuole preservare 4 libertà fondamentali:
libertà di usare il software per qualsiasi scopo
libertà di modificarlo
libertà di copiarlo
libertà di ridistribuirlo
La licenza che permette di conservare tali libertà grazie al suo carattere
"virale" è la GPL della FSF. Quando si parla di sw libero o free software ci
si riferisce in sostanza a questa licenza. Apro una parentesi: l'Open Source
è un movimento diverso dal free software, meno radicale e più aperto alle
aziende e al mondo del mercato anche se all'atto pratico la licenza OSI
(Open
Source Initiative) è molto simile alla GPL.
IMHO, Il movimento creato da Stallman è finito per ostentare un significato
troppo rivoluzionario che con la nascita di Linux si è prestato a facili
strumentalizzazioni. Il 90% delle volte che si pensa a Linux lo si fa,
riduttivamente, in funzione anti-Microsoft ignorando completamente le radici
di questo sistema operativo e il contesto in cui è nato; i sostenitori del
"pinguino" si sentono evangelisti, protagonisti di una guerra santa contro
la
casa americana e contro tutto quello che dell'informatica viene
commercializzato (dimenticandosi il sacrosanto diritto dell'uomo di trarre
profitto dalla propria attività innovativa e inventiva). Chi vuole
strumentalizzare Linux, e peraltro sono in molti a farlo, non perde
occasione
per polemizzare contro Microsoft: a volte sento dei giuduzi allucinanti da
coloro che reclamizzano Linux: ormai sono molto di moda, anche perchè è
molto
facile parlare per sentito dire, frasi del tipo "Windows fa schifo, è fatto
con i piedi, si blocca ogni due minuti, riuscirebbe a violarlo anche un
bambino" e poi con cosa mandano le email questi signori? con MS Outlook
naturalmente. Mi chiedo quale credibilità si possa riporre nei loro giuduzi,
chiaramente eccelsi, di Linux, considerando che se ne professano grandi
conoscitori senza averne mai ricompilato il kernel o senza essere riusciti a
installare qualcosa di appena più complesso di SuSE o Mandrake. Non voglio
prendere le difese di Microsoft, anche a me piace tantissimo Linux, ma
finchè
i suoi sostenitori saranno questi si avrà un'idea distorta del sistema
operativo Linux e dei suoi utenti. Attaccare Microsoft solo perchè Windows è
installato in quasi tutti i nostri PC è semplicemente sterile, dopotutto
qualunque azienda, se avesse potuto, si sarebbe creata un monopolio come
quello attuale della Microsoft, e non ci sarebbe stato niente di cui
scandalizzarsi. Oggi si sente parlare molto bene di IBM perchè appoggia
Linux
e ci si dimentica che non più tardi di 10 anni fa tutte le ire che ora sono
contro Microsoft allora erano contro IBM; la scelta di IBM di sostenere
Linux
è solo una strategia commerciale per mettere il bastone alle ruote di
Microsoft. Tutto questo è per dire che mi infastidiscono i facili estremismi
di coloro che vogliono dare a Linux un significato "politico" (sono arrivati
perfino a dire che se usi Windows sei di destra mentre se usi Linux sei di
sinistra, o addirittura all'interno del mondo Linux stesso se usi una
distribuzione sei buono e se ne usi un'altra sei cattivo). Io uso Linux
solamente perchè mi piace "smanettare" e non per essere "bollato" x
piuttosto
che y. Fatta questa premessa, la mia idea sul software libero è che sia un
valido modello si sviluppo, ma non sia un modello applicabile ad ogni tipo
di
software ed in ogni contesto. Un'azienda può scegliere di distribuire un
prodotto come libero o come proprietario, ma in ogni caso la scelta sarà
dettata da strategie economiche e non filosofiche/ideologiche: ad esempio
può
rendere libero un certo prodotto per entrare in un mercato che prima non le
apparteneva oppure per fare concorrenza all'azienda leader del settore. Chi
distribuisce software proprietario in genere si fa pagare per la
distribuzione, chi invece lo distribuisce libero in genere non si fa pagare
la distribuzione con l'obiettivo comunque di trarne benefici in un secondo
momento attraverso la consulenza, la manutenzione, la formazione, la
personalizzazione del software distribuito. In genere chi appoggia Linux e
il
software libero punta molto al suo inserimento nelle PA e nelle scuole con
la
motivazione che non è giusto spendere troppi soldi per le licenze d'uso
quando si può avere Linux e i suoi programmi praticamente gratis. Forse mi
sbaglierò, ma ho alcune cose da ridire a questo proposito. Se l'unica cosa
che conta è risparmiare il denaro pubblico bisogna fare bene i conti prima
di
parlare: non basta trovare il CD di Linux in una rivista a 5 euro per dire
che è la soluzione più economica. Vanno considerati molti altri fattori (che
messi assieme danno il cosiddetto TCO) e non bisogna dimenticare che un
software libero non offre garanzie di nessun tipo: se per qualche errore di
progettazione e/o di programmazione il software sbaglia qualcosa e fa dei
danni (di qualsiasi tipo) non possiamo farci ripagare in alcun modo da chi
quel software l'ha prodotto. Se invece se ne fa una questione ideologica
dicendo che l'unica cosa che conta è l'indipendenza dal fornitore ci
dobbiamo
rassegnare perchè la dipendenza da chi fornisce il software esisterà sempre,
sia che il fornitore si chiami Microsoft sia che si chiami Sun, Apple, IBM o
perfino Linus Torvald.



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