[LUG-Ischia] Licenza d'innovare
Linux User Group Ischia
info@lug-ischia.org
Sab 19 Mar 2005 17:01:26 CET
14-03-2005
Licenza d'innovare
Alfonso Gambardella
Il 7 marzo, il Consiglio sulla competitività della Commissione europea ha
rimandato al Parlamento il testo della "direttiva sulla brevettabilità del
software". È l’atto più recente di una diatriba che va avanti dal 2002, da
quando Commissione e Parlamento si rimpallano il documento a suon di
emendamenti in cui la prima amplia ciò che può essere brevettato come
software e il secondo lo restringe.
Chi brevetta. E chi no
Per entrare nel merito della disputa, possiamo valutare l’esperienza degli
Stati Uniti, che hanno avviato la brevettazione "forte" sin dai primi anni
Ottanta.
I problemi sono la crescita dei brevetti mirati non tanto a proteggere le
proprie invenzioni quanto a bloccare quelle degli altri e il grande aumento
delle citazioni in giudizio su questioni brevettuali. D’altra parte,
brevetti più forti non sembrano aver scoraggiato le piccole-medie imprese
high-tech. Sam Kortum e Joshua Lerner mostrano che nella seconda metà degli
anni Ottanta, la quota di imprese che non avevano brevettato nel quinquennio
precedente è aumentata rispetto alla seconda metà degli anni Settanta.
Brownyn Hall e Rosemarie Ziedonis documentano entrambi gli effetti nei
semiconduttori. E mostrano che l’effetto dell’aumento della litigiosità
brevettuale e dei "blocking patent" è più marcato degli stimoli alle
piccole-medie imprese innovative. Jim Bessen e Robert Hunt ottengono
risultati analoghi proprio nel software. Anzitutto, i brevetti delle grandi
imprese manifatturiere sono aumentati molto di più di quelli delle imprese
di software: secondo i loro dati, le prime impiegano l’11 per cento dei
programmatori e analisti di software e detengono il 75 per cento dei
brevetti, mentre le seconde impiegano il 33 per cento dei programmatori e
analisti e posseggono il 13 per cento dei brevetti software. Una differenza
così marcata nella produttività brevettuale non può essere spiegata da
differenze di efficienza, ma solo da differenze nella propensione a
brevettare. Inoltre, Bessen e Hunt mostrano che, a parità di altre
condizioni, le imprese con una maggiore propensione a brevettare hanno una
intensità più bassa di ricerca & sviluppo (R&S). Un brevetto più forte, che
protegge meglio chi brevetta nella difesa delle proprie innovazioni, rende
la R&S più remunerativa, e dunque dovrebbe aumentarla e non diminuirla. Il
sospetto è perciò che i brevetti non servano a proteggere le proprie
innovazioni, ma a qualcos’altro, e probabilmente ad avere più potere
contrattuale rispetto ai concorrenti e a bloccarne le innovazioni.
Il modello open source
Insomma, gli Stati Uniti sembrano essersi spinti un po’ troppo in là. E, in
effetti, due rapporti della Federal Trade Commission e della National
Academy of Science suggeriscono strade per riequilibrare il sistema. Ora, la
posizione della Commissione è più articolata di quanto gli oppositori della
direttiva sostengono. La direttiva metterebbe solo ordine in una materia in
cui non c’è disciplina in Europa e, comunque, l’Ufficio brevetti europeo sta
brevettando software da tempo senza guida da parte del legislatore. Inoltre,
come ribadito l’8 marzo di fronte al Parlamento dal commissario alla
Direzione mercato interno e servizi, Charlie McCreevy, la direttiva non
consente di brevettare nulla che non sia già brevettabile oggi, ed è fatta
in modo da consentire di brevettare soltanto contributi tecnologici
importanti.
L’esperienza Usa ha mostrato però che la corsa alla brevettazione e
l’aumento delle citazioni in giudizio sono stati un fenomeno troppo grande e
socialmente costoso per sentirsi rassicurati dalle parole di un Consiglio
comunitario, per quanto autorevole. Al tempo stesso, l’open source è un
modello nuovo e interessante di produzione del software, sta realizzando
progetti e innovazioni utili per la società e andrebbe incoraggiato.
Perché non pensare anche a una direttiva che istituzionalizzi la Generalized
Public License (Gpl)? La Gpl è il contratto principe dell’open source che
impone a chi contribuisce a un programma open, del quale viene cioè messo a
disposizione pubblicamente il codice sorgente, di mettere a disposizione il
codice sorgente dei relativi miglioramenti. Il modello potrebbe essere
adottato in contesti diversi e difatti si sta diffondendo in altri sistemi
tecnologici, come le biotecnologie. La direttiva potrebbe definire il
meccanismo e in particolare l’estensione del vincolo di pubblicità dei
miglioramenti a valle, standardizzare le caratteristiche dei contratti Gpl,
articolarne la tipologia e assicurarne il rispetto. Al di fuori del
software, la Gpl potrebbe imporre pubblicità e licenze non esclusive sui
migliormenti di un’innovazione.
La direttiva stimolerebbe poi la concorrenza tra i due sistemi. Chi inventa
può brevettare o mettere le proprie innovazioni in campo aperto. Il
meccanismo va studiato e precisato, ma sarebbe una bella innovazione
istituzionale europea, una volta tanto in anticipo e non a rimorchio degli
Stati Uniti.
Per saperne di più
Bessen, J. e R. Hunt (2004) "An Empirical Look at Software Patents", Working
Paper 03-17, Federal Reserve Bank of Philadelphia.
Gambardella, A. e B.H. Hall (2005) "Proprietary vs Public Domain Licensing
in Software and Research Products", NBER Working Paper 11120, www.nber.org.
Hall, B.H. e R. Ziedonis (2001) "The Patent Paradox Revisited: Determinants
of Patenting in the US Semiconductor Industry, 1980-1994", Rand Journal of
Economics 32 (1), 101-128.
Kortum, S. e J. Lerner (1999) "What is Behind the Recent Surge in
Patenting", Research Policy 28, 1-22.
Link ai rapporti Ftc e Nas:
http://www.ftc.gov/opp/intellect/
http://www7.nationalacademies.org/ocga/briefings/Patent_system_21st_Century.
asp
########################################
......--.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
....|@_ @| Linux User Group Ischia ~
....|:_/ | LUG-Ischia ~
...// \ \ @:. info@lug-ischia.org ~
..(| | ) www:.www.lug-ischia.org ~
./'\_ _/~\ http://ischia.linux.it ~
.\___)=(___/~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Maggiori informazioni sulla lista
lugischia