100 anni di lotte sindacali
antonio pandolfo
antonio_pandolfo@alice.it
Dom 19 Apr 2009 16:29:15 CEST
wipedisk ha scritto:
> On Sun, 19 Apr 2009 11:46:21 +0200
> antonio pandolfo <antonio_pandolfo@alice.it> ha scritto:
>
>
>> Se invece il giudice accerta che l’attività svolta non consente
>> l’autonomia organizzativa del lavoratore (e quindi si tratta di
>> lavoro subordinato a tutti gli effetti), può chiedere la
>> trasformazione del contratto nella tipologia che si è concretamente
>> realizzata (ad esempio partime, tempo de terminato, ecc).
>> saluti a tutti
>> Antonio
>>
>
> tutto vero, salvo che se il tuo datore di lavoro e', ad esempio,
> un'universita', i sindacati per primi si "scantanu" e non fanno
> rispettare i diritti del lavoratore... suggerendo "di accordarsi
> pacificamente" (soluzione tipica del sindacalista dopolavorista
> stipendio-pubblico-sicuro-fine-mese).
>
Aldilà del fatto che ci sono state anche delle variazioni circa la
normativa relativa al lavoro a progetto, ed ho solo voluto sintetizzare
la differenza tra il lavoro autonomo e subordinato, mi preme chiarire il
mio punto di vista su alcune visioni:
che ci siano sindacalisti che "si scantanu" non è vero: magari a
qualcuno mancano le palle ma, come in tutti i casi, non si può
generalizzare. L'accordarsi pacificamente, in caso di controversie, è
previsto da varie norme sin dal 1994 e comunque i datori di lavoro, ti
assicuro, non si presentano mai all'Ufficio del Lavoro od
all'Ispettorato del Lavoro perchè sanno che i lavoratori (parte
economicamente debole) non vogliono impegnare i propri risparmi per
darli ad avvocati.
> Detto questo, come "ringraziamento" per l'inettitudine sindacale... e
> assodato che come lavoratore, autonomo (a progetto intendo) o come
> dipendente, mi sento solo e non sono solo io a pensarlo, siamo in
> centinaia di migliaia che non ci sentiamo tutelati... spezzo una lancia
> a favore di Roberto, che con il suo annuncio in questo momento
> rappresenterebbe la parte del "datore di lavoro".
>
Sicuramente Roberto è una brava persona ma credo abbia indicato
presupposti contrattuali inesistenti.
> Avendo anche io fatto l'imprenditore, diciamo cosi', e avendo dato
> lavoro a terzi... vorrei ricordare che se le tariffe sono basse e fuori
> c'e' una jungla e' anche, soprattutto, perche' i committenti, specie i
> committenti Pubblica Amministrazione, non ti pagano puntualmente... o
> non ti pagano proprio.
>
Non è vero anzi, è proprio vero che gli appalti nella PA sono quelli più
remunerativi perchè accettano tariffe più alte e, purtroppo, nessuno
controlla la corretta esecuzione dell'appalto.
> Se per "legge" venisse detto che il lavoro si paga 50% all'ordine e 50%
> alla consegna entro e non oltre 5 giorni dalla consegna, ed in
> particolare, nel caso della pubblica amministrazione, se venisse detto
> che il lavoro va pagato anticipatamente... non avremmo problemi di
> sorta.
>
Rivolgersi al governo
> Ovvio che se, poi, il lavoro e' svolto male... si entra in contenzioso
> e la P.A. ha tutto il diritto di riprendersi i suoi soldini, ma la
> P.A., in quanto costituita da una marea di "mangiatari" gia' lautamente
> stipendiati,
si, vero, infatti le categorie di professionisti sono tutte povere come
da dichiarazioni dei redditi e i lavoratori subordinati sono tutti più
ricchi, come da dichiarazioni dei redditi.
> puo' tranquillamente attendere tempi biblici per un
> "rimborso" di un eventuale compenso pagato.
>
Più che altro sono le ditte individuali che falliscono o le piccole
società cooperative. In ultimo ci sono anche le SRL unipersonali con
amministratori senza nulla.
> Invece, oggi, si devono fare le capriole per rimanere in piedi e si
> diventa vittime dell'usura legalizzata chiamata "sistema bancario".
>
Per rimanere in piedi si intende, sicuramente, pagare le tasse come quei
deficienti dei lavoratori subordinati?
> Per non parlare del fatto che volendo regolarizzare un dipendente, devi
> dare allo Stato (i mangiatari di cui prima e che ti fanno stirare il
> collo per pagarti non prima di 200 giorni fine consegna lavori...) il
> 40% del compenso che altrimenti andrebbe nelle tasche del
> dipendente/collaboratore.
>
>
Infatti i dipendenti collaboratori sono ricchi come dimostrato dalle
dichiarazioni dei redditi di cui sopra.
> Paghiamo canone RAI, paghiamo TARSU, paghiamo mille altre "tasse"
> ignobili, solo per sostenere impalcature di personaggi inutili: i
> sindacalisti i primi (prontissimi a difenderla questa
> sovrastruttura-zavorra che sta affondando il paese).
>
>
>
Complimenti.
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