[Scuola] Auspici (anti)Microsoft [Was: <Un ennesimo accordo con Microsoft>]

Damiano Verzulli damiano@verzulli.it
Sat Oct 3 11:42:04 CEST 2009


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luca pallavicini ha scritto:
> [...]
> non è proprio quanto ci dovremmo auspicare?

No.

E' complesso spiegare il perche', soprattutto perche' indipendentemente
dalla quantita' di "tatto/delicatezza/obiettivita'" che si usa in tale
spiegazione, si finisce inevitabilmente per essere tacciati di
"fondamentalismo libero/open-source".

A molte persone di questa lista, il motivo che e' alla base del mio "no" e'
chiarissimo, cristallino. Ad altri lo e' meno ma... son convinto che solo
discutendone "pacatamente" si possa raggiungere la vera "missione" che ci
sta a cuore: la diffusione di una "cultura" libera... (di cui la diffusione
di CD/distribuzioni_Linux/software_libero e' solo un aspetto... marginale).

Cio' premesso, ti chiedo di scendere un po' piu' nel dettaglio su quanto
scrivevi. In particolare:

> Non sarà che
> Microsoft,  iniziando a sentire il fiato sul collo dell'OpenSource [...]

condivido (sul fiato sul collo).
Aggiungo, pero', che non comincia ora. Ha cominciato (a sentirlo) tanti
anni fa. Le pratiche "FUD" [1], di cui credo gli "Halloween Document" [2]
siano una delle prime tracce, lo dimostrano.


> cerca di correre ai ripari [...]
                      ^^^^^^

"ripari". Appunto. Perche' si corre ai "ripari"?
Lo si fa solo quando si fa (sempre piu') fatica a raggiungere la propria
"missione"; solo quando la "missione" e' in pericolo.

Quale "missione"?

Io credo che la loro missione sia questa: "raggiungere il massimo livello
possibile di diffusione del SW Microsoft, non solo a livello "geografico"
- --persona singole, famiglie, piccole comunita', citta, regioni, nazioni,
continenti--, ma anche a livello "temporale" --vendo non solo "oggi", ma mi
assicuro di vendere anche "domani", e "dopodomani", e sempre--.

Dal punto di vista del "business", e' una missione condivisibilissima. Nel
nostro caso (nel caso dei frequentatori di questa lista), tale missione
"cozza" drasticamente con la "nostra", che e' quella di "garantire" un
accesso libero alla conoscenza e promuovere uno sviluppo "neutrale" delle
capacita' dello studente.
Se il Vendor-Lock-in [3] e' qualcosa che agevola la missione "business" di
Microsoft, esso _non_ puo' essere una pratica "subita" dalla nostra missione.
Di piu', se le politiche di Vendor-Lock-in passano anche per la scuola,
puntando a far si che le giovani leve "maturino" il proprio sapere soltanto
nella consapevolezza che esiste solo il
"bello"/"facile"/"diffuso"/..."figo"... software proprietario, questo cozza
_terribilmente_ con la missione scolastica.

Quindi: il problema non e' legato ai "ripari". E' legato a quelle posizioni
di fondo che Microsoft cerca di difendere (...correndo ai ripari) e che io,
forse per deformazione professionale, leggo _molto_chiaramente_ dietro le
parole riportate nell'articolo citato.


> cerca di
> correre ai ripari venendo a patti [...]

perche' dici: "venendo a patti"? Dove vedi un segno di "cedimento" nella
loro strategia? Francamente non ne vedo.

Forse il fatto che Microsoft "regali" licenze ti fa pensare ad un cedimento?


> e quindi abbbandonando quel regime di
> egemonia che fino ad oggi ha caratterizzato la sua politica?

"..abbandonando quel regime di egemonia..": da dove lo deduci?

Io vedo nell'iniziativa esattamente il contrario: promuovere e formalizzare
accordi con il mondo scolastico e universitario per far si che i rispettivi
studenti crescano utilizzando "solo" software Microsoft. I "benefici" a
lungo termine di tale azione sono cosi' importanti da giustificare anche il
fatto di dare via il software a costo zero (rinuncio oggi a X dollari in
licenze [che comunque incasserei difficilmente....], per far si che in un
futuro non lontano ne incassi  X*n. Inoltre, nonostante quel software abbia
per me un costo marginale pari a zero, posso dire a tutto il mondo che sto
regalando X migliaia di dollari al mondo della scuola. E in molti ci
crederanno. Quindi passo per benefattore, pur non avendo cacciato un
dollaro...)

La questione e' complessa e... mi fermo qui, invitandoti a rifletterci un
po' ed a riaccendere, eventualmente, un bel didattico su questo (per me
_FONDAMENTALE_) tema.

Aggiungo solo, per chi puo' leggere dall'inglese, che un piccolo (ma
efficace) thread proprio su questo aspetto e' recentemente passato su
"schoolforge" [4] e lo trovate (in inglese, appunto) qui:
http://archives.seul.org/schoolforge/discuss/Sep-2009/msg00010.html

Un caro saluto a tutti,
Damiano


[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Fear,_uncertainty_and_doubt
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Halloween_Documents
[3] http://en.wikipedia.org/wiki/Vendor_lock_in
[4] http://www.schoolforge.net/

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Damiano Verzulli
e-mail: damiano@verzulli.it
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"...I realized that free software would not generate the kind of
income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able
to get a well paying job as a free software developer, but not
here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008
   http://ole.kenic.or.ke/pipermail/skunkworks/2008-April/005989.html
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Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org

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