[Scuola] validazione (era: Didattica Aperta)

matteo ruffoni mattruffoni@gmail.com
Sun Nov 17 10:24:30 CET 2013


Il giorno 16 novembre 2013 12:29, M. Fioretti <mfioretti@nexaima.net> ha
scritto:

> On Sat, Nov 16, 2013 12:11:44 PM +0100, Alessandro Rubini wrote:
>
> > > Dopo aver visto in rete app e testi approssimativi (con clamorosi
> > > orrori di ortografia) ritengo la VALIDAZIONE davvero necessaria!
> >
> > Su questo ci sono due opinioni diverse, entrambe con le loro
> > ragioni.  Io non credo alla validazione: chi valida i validatori?
>
> Ciao Alessandro.
>
> Dal tuo messaggio, secondo me, risulta invece che ai validatori ci
> credi eccome, quello che non credi è che possano esserlo SOLO gli
> editori, o che debba esserci solo UN tipo di validatori.
>
> L'editore serio fa esattamente quel lavoro necessario per risolvere i
> problemi che tu hai spiegato bene e riassumibili con la frase, su cui
> concordo in pieno,
>
> > il "crowdsourcing" puro non puo` funzionare in contesto didattico
>
> Chi lo fa questo se non un editore (di fatto, qualunque sia la veste
> che assume in pratica, o come lo si chiama)? Poi è chiaro che non
> basta.
>
> Puoi avere un libro che è un'accozzaglia eterogenea e inutilizzabile
> di articoli e dati scientifici intrinsecamente inattaccabili da un
> lato, e dall'altro un libro editorialmente perfetto (nel senso che hai
> spiegato tu) che insegna creazionismo, negazionismo, terra piatta e
> quant'altro.
>
> Quindi è ovvio che all'insegnante rimane comunque la responsabilità di
> validare il prodotto finito. Ma non mi pare che nessuno parlasse di
> togliergliela, no?
>
> Poi c'è da discutere se oggi i "prodotti finiti" debbano o possano
> essere ancora testi scolastici (digitali o cartacei è irrilevante) nel
> senso tradizionale del termine, ma quella è un'altra storia.
>
> Marco
> _______________________________________________
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> scuola@lists.linux.it
> http://lists.linux.it/listinfo/scuola
>

io non credo proprio che il problema sia la validazione dei contenuti, anzi
ritengo che nella società contemporanea dobbiamo mettereci a capire come
validare (valutare) gli apprendimenti

questo perchè ritengo che la discussione sulle fonti di apprendimento è
inutile, permettetemi un paragone difficile ma è come tentare di regolare
l'immigrazione, le fonti di apprendimento oramai sono infinite e la maggior
parte di loro esiste e trasmette dalla rete

le persone apprenono dalla rete, credono nella rete, e, purtroppo, sono
spesso indifese rispetto anche a conoscenze mis-scientifiche, che vengono
spacciate a piene mani, ma... qualsiasi tentativo di validare (regolare,
normare) le loro fonti di in-formazione mi pare sia inutile, spesso arriva
in ritardo ed è inefficace.
La storia della scienza moderna, anche contemporanea, è piena di fregnacce
(ipervalidate) poi rivelatesi semplicemente bufale.

la rete non risolve tutti i mali del mondo ma potrebbe diventare  una fonte
inesauribile di sapere alla portata di tutti, e quindi, se non faremo
caxxate, una fonte intrinsecamente democratica.

Poi certo c'è la società, la cultura, la politica ed il mercato nei quali
siamo immersi e la forte necessità di educare e formare le persone a vivere
in una società complessa, nella quale si fatica a ritrovare fonti
attendibili di sapere ed educazione, ma avremmo dovuto pensarci prima,
quando ancora si sarebbero potute difendere le istituzioni "solastiche" e
di formazione, adesso è tardi, e comincio a pensare che chi non lo vuole
capire sia in malafede.

Ciao Matteo
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