[Scuola] domanda su "fai da te digitale" con sw/hw libero, era:Chiudiamo questa lista?

Marco Ciampa ciampix@libero.it
Fri Dec 16 22:36:11 CET 2016


On Fri, Dec 16, 2016 at 03:32:45PM +0100, M. Fioretti wrote:
> On 2016-12-16 14:00, Marco Ciampa wrote:
> >On Fri, Dec 16, 2016 at 06:37:47AM +0100, M. Fioretti wrote:
> >>Buongiorno a tutti,
> >
> >Ciao Marco! Felice di leggerti!
> >
> >[...]
> >
> >I miei 2 eurocent:
> >
> >>secondo VOI e la vostra specifica esperienza, quali devono essere i
> >>criteri e linee guida per la stesura, e anche i CONTENUTI principali
> >>di testi scolastici, dispense, video o altro materiale didattico per
> >>insegnare
> >>
[...]
> >>- perché quanto sopra dovrebbe avvenire soprattutto con sw/hw libero
[...]
> >
> >Rispondo alla terza questione che è quella che a me sta più a cuore.
> >Secondo me, le chiavi di tutto sono, come sempre, le licenza dei
> >contenuti.
> 
> >Cioè il fai-da-te digitale deve essere condivisibile completamente.
> >Completamente vuol dire che a nessun livello deve esserci una tecnologia
> >o un brevetto o per lo meno un monopolio che limiti l'accessibilità delle
> >informazioni per la riproduzione della creazione.
> >
> >Quindi ribaltando la questione: senza queste premesse il fai-da-te
> >digitale non ha ragione di esistere e quindi la questione di definire
> >cosa è diventa secondaria.
> 
> Ciao Marco C. felice di rileggerti anch'io.
> 
> Se "per licenze dei contenuti" intendi la licenza del materiale didattico
> da produrre per fare quanto ho scritto, nessun problema. Ho scordato di
> scriverlo, ma quello è la prima cosa che scriveremo.
> 
> Quanto al resto, facendo l'avvocato del diavolo ma anche no:
> 
> >il fai-da-te digitale deve essere condivisibile completamente.
> >senza queste premesse il fai-da-te digitale non ha ragione di esistere
> 
> se la metti così (NON a me, al grande pubblico) il fai-da-te digitale è
> morto
> in partenza, o muore subito. Se prendessimo alla lettera quanto scrivi, non
> potremmo usare nessun arduino o simili schede open hardware, perché in
> realtà su tutte c'è almeno un condensatore o simili che è proprietario. Ma
> soprattutto:

Ma si! Va be fare l'avvocato del diavolo ma almeno vedi di leggere bene...

" ... o per lo meno un monopolio" ci sono monopoli sui condensatori? Non
mi risulta! La piattaforma Arduino è riproducibile completamente, anche
con processori non Atmel 

Quando lavoravo nel mondo dell'elettronica c'era il concetto di "second
source". Ovvero le aziende per cui lavoravo non accettavano componenti
che non avessero almeno due fornitori indipendenti spesso in
competizione. Possibile che le aziende elettroniche di 30 e passa anni fa
fossero così furbe?


> se fosse come dici tu tutto lo smanettamento hardware degli ultimi decenni
> non avrebbe ragione di esistere, perché è avvenuto su materiali chiusi,

se mi spieghi cosa sono i "materiali chiusi" ... il rame? Il condensatore?
Il 2N2222? Mah la questione mi pare polemica inutilmente e inconsistente.

> senza condividere nulla. Cioè, chi voleva l'amplificatore custom, se lo 
> faceva, lo usava e poi SE voleva raccontava come, ma spesso finiva lì.

A me non risulta. O sono vissuto in un passato parallelo... mi risulta che
gli amplificatori venissero venduti con lo schema elettrico (io avevo ancora
quello di tutto il mio stereo: radio, ampli, cassette-deck e giradischi).
Tu hai lo schema della tua TV LCD Full HD? No vero? Le cose sono cambiate
e molto in peggio, soprattutto per gli smanettoni come me...

> Non per egoismo, semplicemente
> per
> mancanza di tempo, o di capacità di scrivere documentazione decente.

Io ricordo le riviste con le inserzioni e le foto degli appassionati che
condividevano tutto senza riserve, bastava chiedere... e non c'era
Internet ma solo le BBS telefoniche tipo Fidonet...


> Io per il progetto didiy ho incontrato gestori di fablab che ci provano
> eccome, a fare questo discorso a chi viene da loro, tipo "io ti insegno
> a usare la stampante 3D ma tu poi devi pubblicare sul sito i sorgenti
> di quanto hai stampato, con licenza libera".

Ricatto? Se non lo fanno spontaneamente mi sa che il tuo messaggio non è
passato...

> Ma quasi tutti scappano appena finita la stampa. NON certo perché
> vogliano mantenere segreto l'abat-jour che si son stampati, o incassarci
> royalty. 
> Che gli altri li copino o che a loro non venga un Euro in tasca non gli
> frega niente. Ma appena finito se ne vogliono andare a fare altro, punto.

Esatto. Manca la cultura. E se non c'è la cultura le pagine facebook
fanno poco...

> Ovvero: il discorso di fondo lo condivido, ma se lo scrivessi in quei
> termini in un testo di divulgazione generale, come quelli di cui stiamo
> parlando, non sarebbe controproducente?

Beh io parlavo tra amici, non stavo mica scrivendo un manifesto!
Ok parliamone, si può ancora parlare di questi argomenti oggigiorno?
Altrimenti è questa la lista che deve cambiare nome, da "scuola" a "buona
scuola". Ogni riferimento a politicamente scorretto è voluto e
incoraggiato!

;-)

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Marco Ciampa

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