[Scuola] Normativa ministeriale adozione Software Libero nelle scuole

Fulvio Pizzigoni fulviopizzigoni@libero.it
Thu Jun 9 17:02:34 CEST 2016


Il tema dell'uso del software libero nella scuola e più in generale nella
pubblica amministrazione mi sta particolarmente a cuore: sono stato il
promotore di un progetto di un certo rilievo nella provincia di Savona che
ha coinvolto 18 Istituzioni scolastiche, denominato reteidra.

Il progetto è stato finanziato con 188000 euro in gran parte provenienti
dalla Fondazione de Mari di Savona (170000 euro) ed ha portato nelle
Istituzioni aderenti circa 70 server con infrastruttura reteisi, formazione
che ha coinvolto decine di persone tra docenti e assistenti tecnici, un
servizio di
ticketing, sito e mailing list di supporto e si è sviluppato in un arco
temporale di 7 anni, dal 2006 al 2013.
Scuola capifila del progetto l'IIS di Finale Ligure. La sorte avversa,
volendo essere benevoli, ha costretto anche la mia Istituzione Scolastica
che ha perso per pensionamento il D.S. con cui aveva preso vita nel 2006
reteidra, ha determinato il susseguirsi anno dopo anno di nuovi D.S., per lo
più in qualità di reggenti. Anche se con mille traversie, il progetto si è
andato tuttavia consolidando passando da una prima ad una seconda fase, fino
a metterne in cantiere una terza. La storia non ha però avuto un lieto fine:
poco prima di andarsene, l'ennesimo D.S. ha provveduto ad affossare il
tutto, spianando d'emblée nell'estate del 2013 l'intera infrastruttura
informatica della scuola, migrando server e client da sistemi liberi a
sistemi proprietari e, ovviamente, cessando ogni attività di gestione del
progetto. Il tutto naturalmente senza alcun preciso piano
d'azione che potesse preventivare costi, prospettive e ricadute funzionali.
Come ben si può immaginare, l'insano gesto ha comportato pesanti riduzioni
nella qualità dei servizi offerti all'utenza, una pericolosa esposizione
sotto il profilo della regolarità delle licenze dei sistemi in uso, una
notevole dispersione di risorse e un aggravio di costi. Unica, tragicomica,
consolazione: gli utenti, quando i sistemi funzionano, usano ancora
libre office per l'office automation, firefox per la navigazione in internet
e financo per le procedure di scrutinio elettronico (giacché i.e. non viene
dichiarato pienamente compatibile dalla software house che lo supporta!),
vlc per i contenuti audio e video, geogebra per il supporto matematico ...

La vicenda mi è parsa meritevole di una segnalazione scritta e documentata
alla Corte dei Conti per danno erariale, in quanto palesemente in violazione
delle disposizioni
dell'articolo 68 del CAD; segnalazione che ho inviato nel 2014, integrato
nel 2015 e intendo di anno anno aggiornare documentando le tragiche ricadute
"dell'insano" gesto: il danno stimato nei primi due anni 2015 e 2015 è stato 
di oltre 60.000 euro!

Fatta la doverosa premessa, necessariamente sintetica,ma per tutti coloro
che lo desiderassero, integrabile e documentabile, vengo all'oggetto del
thread: Normativa ministeriale adozione Software Libero nelle scuole.

La normativa esiste ed è scritta in modo assolutamente chiaro nel
sopra richiamato articolo 68 del CAD (D.Lgs 7/03/2005 n. 82). L'unico alibi
che ne consentiva l'elusione è caduto il 6/12/2013 con la Circolare n. 63
dell'AGID che in un dettagliato documento emanava le linee guida per
l'effettuazione della valutazione comparativa prescritta dall'articolo 68 di
cui sopra.
Molti sono, a mio avviso, i fattori che concorrono a determinarne
la non attuazione: incompetenza dei D.S., quando non dolo, forti interessi
delle lobbies legate al software proprietario, mancanza totale di
consapevolezza, se non dolo, da parte degli organi centrali dell'Amm.ne
(cfr. PON e piano per l'innovazione tecnologica e relativi impegni di
spesa), 
resistenza al cambiamento da parte dei docenti; solo per citarne alcuni.

E' del tutto evidente che agire sull'insieme di tali fattori comporta
l'impiego di forze al momento non disponibili. Una cosa tuttavia, a mio
personale modo di vedere, è però fattibile: chiedere che
venga accertato il danno erariale dei dirigenti che non osservano le
prescrizioni vigenti. Se la Corte dei Conti dovesse riconoscere il
principio, sono certo che questi sarebbero molto molto più accorti e meno
inclini ad insani gesti!

Tuttavia spesso non è facile per chi opera nella scuola agire in questo
senso: ritorsioni, ostacoli nel reperimento della documentazione e dei dati,
impossibilità di sostenere costi connessi ad eventuali necessari
procedimenti amministrativi (TAR) qualora le amministrazioni si opponessero
immotivatamente, solo per citarne alcune.

Affinché proliferino tali iniziative sarebbe auspicabile un sostegno
"politico", di "rappresentanza", come di assunzione di un ruolo di "parte
civile", con un supporto tecnico-legale, di soggetti terzi, esterni alla
scuola e alla P.A.
Il problema però è: esistono soggetti che intendono farsene
carico? Verosimilmente no, o almeno, non fino ad ora.

Ah, dimenticavo, anche per gli eventuali volenterosi sarà impossibile
documentarsi sul progetto di reteidra: il dominio, non rinnovato
dall'illuminato D.S. di cui sopra, è divenuto per qualche tempo di proprietà
di di una società di Okinawa; è ora nuovamente disponibile, ma e stato
smantellato il server scolastico che lo ospitava insieme al servizio di
ticketing ... naturalmente per installarci software proprietario!

Un saluto.

Fulvio Pizzigoni
IIS Finale Ligure


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