[toscana] Invito incontro regione (a me indirizzato)
Graziano Giuliani
giuliani@lamma.rete.toscana.it
Mar 19 Set 2006 11:41:19 CEST
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Eccoci qui.
Purtroppo ho avuto qualche problemino e tardo nell'aggiornare
sull'argomento. Comunque rimedio in quanto posso fornire anche verbale
"ufficiale" dell'incontro, redatto da uno dei partecipanti, che allego
alla mail. Mi scuso in anticipo per la lunghezza del contributo.
Abbiate pazienza.....
Ecco le mie impressioni sull'incontro, alla cui lista dei partecipanti
manca il nome di Gerardo "??????" di una ditta privata di Pisa, Vive La
Vie (scusate, ma pensavo che essendoci un "segretario" per la lista dei
partecipanti avrei potuto fare affidamento sul verbale).
Come numero a me e' sembrato scarsino, ma forse l'intento era quello di
"primo abbocco", per poi partire davvero... Comunque la preponderanza
degli "aretini" era evidente (praticamente 3 su 4 di quelli non interni
alla regione intervenuti...), forse ad indicare la provenienza dal
Valdarno aretino del Valentini...
1) La regione, almeno dal punto di vista politico, almeno per quanto
riguarda l'assessorato all'ambiente, ha la volonta' di utilizzare software
libero, o almeno open source. La bandierina che ci mettono sopra e' in
questo caso quella dei verdi. (scusate, ma secondo me anche se la cosa e'
brutale, meglio saperla). Per questo e' stata aggiunta una voce nel PRAA
(Piano Regionale Azione Ambientale) che dovrebbe aprire una possibilita'
di finanziare progetti che vadano in tale senso. Loro giustificano la
cosa (a mio parere non in modo infondato) come risparmio ambientale per
l'allungamento della vita dell'hardware (grazie Golem). La voce di
bilancio "quantitativa" non e' pero' ancora chiara, anche se dovrebbe
essere dell'ordine delle decine di migliaia di euro (si parlava di 60000
dalla voce "comunicazione" del PRAA. Lascio poi agli addetti qui chiarire
di cosa si parla perche' confesso di non aver capito molto sulla gestione
del bilancio regionale...).
2) La riunione apre una sorta di "Forum" permanente che possa indirizzare
la regione a capire come fare il passo di cui al punto 1.
La legge regionale (numero 1 26 gennaio 2004) sulla disciplina della RTRT che
sembrava aprire la porta al software libero e' rimasta pressocche' non
utilizzata, nonostante il consiglio di stato abbia fatto cadere i ricorsi
presentati contro di essa da Microsoft e Mediaset (cavolo, questo non lo
sapevo proprio....). La domanda che pongono e' : come fare. Da parte
regionale non sanno neanche quantificare con precisione l'uso attuale di
software libero o open source all'interno della RTRT.
Non saprebbero nemmeno come richiedere uso o sviluppo di software libero
nel caso di gare di appalto per la fornitura alle amministrazioni, e hanno
paura di esporsi a ricorsi paralizzanti.
Buio totale anche su come richiedere esperienza su software libero nei
concorsi di assunzione, anche se vorrebbero utilizzare qualcosa come
patente europea del software libero o iniziative simili.
3) Si rendono conto di buttare un sacco di soldi pubblici (quindi di
tutti) in licenze per software senza garanzie. Le presentazioni che mi ero
preparato su "quant'e' bello, quant'e' buono" le ho tenute da parte
perche' mi sembrava di sfondare porte aperte ed ottenere solo assenso da
persone che la pensavano allo stesso modo mi sembrava inutile.
I fondi risparmiati sull'acquisto di software proprietario li vorrebbero
utilizzare per creare microimpresa (pensano ad una sorta di "incubatore")
che produca software libero, magari con un fondo di garanzia.
Per questo hanno raccolto pareri favorevoli da CGIL e Confindustria, anche
se in via non ufficiale.
4) Appena si e' chiesto di scendere un pochino al pratico, magari come
segno di buona volonta', e' stato convocato ?????? Mugnaini, del CED
regionale e responsabile di HW e SW della direzione ambiente (stiamo
parlando di una parte di una parte di una parte del parco macchine
regionale, insomma solo di un palazzo in via di Novoli: 700 PC ???!!!???
tutti con MS W e MS O regolarmente acquistati, oltre a vario software di
gestione dati GIS (Autodesk) e archivi Oracle.
La buona notizie e' che lo standard interno per il web prevede come
browser Mozilla Firefox, e che molti usano come client Mail Pegasus o
Mozilla Thunderbird (anche se hanno problemi con quest'ultimo, ma mi sa
che usano POP3 e lasciano i messaggi sul server, e il server prima o poi
diventa ingestibile, ma non ho indagato).
La cattiva e' che li' si finisce. Alla richiesta se sia possibile pensare
ad una transizione almeno a parita' di sistema operativo per almeno
utilizzare un formato come OASIS per i documenti di testo (ovvero a
passare da MS O a OO), il responsabile del CED e' andato in escandescenze
(senza esagerazioni), lanciandosi anche nel dichiarare che secondo lui la
regione deve avere standard commerciali e che personalmente e' contrario
all'uso del software libero, adducendo motivazioni che sembrava appena
sbarcato da un volo diretto Redmond-Firenze. Qui per evitare che il sangue
scorresse Mortella ha mediato e si e' giunti alla conclusione che
essendoci la volonta' politica, la cosa sarebbe fattibile se se ne occupa
qualcun'altro perche' il suddetto Mugnaini proprio non ne vuole sapere di
aumentare il carico di lavoro che grava sulle sue spalle. Senza contare che
loro acquistano PC con tutto preinstallato e disinstallare e reinstallare
OO sarebbe un compito gravoso e che molti usano procedure su DB Access
(!!!!!) e che con OO non si puo' usare e quindi lui dovrebbe installare
solo OO per documenti e presentazioni e lasciare MS O per i dati e questo
comporta ulteriore lavoro e che lui gia' ha il suo daffare a mantenere
configurazioni per W98, W2000, WMe, WXP ..... Lascio commentare ad altri.
Questo, non so se organizzato, e' valso come esempio: la situazione
pare sia una delle piu' felici, con una bassa incidenza di personale
"anziano"....
Insomma, si puo' pensare in ultima analisi al piu' ad un regime di
tolleranza tra software proprietario e SL, dove sia possibile liberamente
per i dipendenti e le amministrazioni utilizzare uno o l'altro.
5) Proposte e domande concrete della/dalla regione:
- - Organizzare un convegno (ennesimo? ancora? come renderlo differente?) su
SL e PA.
- - Monitoraggio RTRT per avere il polso sulla penetrazione del SL.
- - Come utilizzare SL almeno in caso di nuove assunzioni / nuovi uffici?
Puo' bastare imporre la Patente Europea su SL?
- - Non possiamo pensare di imporre cambiamenti radicali perche' altrimenti
qui si blocca tutto: dobbiamo cambiare la legge o possiamo usare quella
che c'e'?
- - Come gestire la formazione sul SL?
- - Come acquistare software libero?
________________________________________________________________________
Conclusioni e domande personali:
a) Qualcuno nella PA che ascolta c'e'.
b) Molti dei problemi che hanno sono normativi, e io non ho gli strumenti
per capirli, figuriamoci per risolverli: perche' non sentono come li ha
affrontati almeno il comune di Prato che mi sembra anni luce avanti?
O altre amministrazioni pubbliche nazionali ed estere che usano SL?
c) Il convegno puo' avere senso? Come cassa di risonanza sicuramente si, e
forse potrebbe servire a mettere in comunicazione i soggetti di cui al
punto b sopra con gli amministratori della nostra regione. Comunque se i
soldi ci sono alla voce comunicazione, almeno puo' servire da vetrina per
progetti di SL attualmente esistenti, per le aziende di formazione sul SL,
per le aziende che sviluppano rispettando i principi del SL.
d) Se la legge (cito) dice:
[...]
i) promozione, sostegno ed utilizzo preferenziale di soluzioni basate su
programmi con codice sorgente aperto, in osservanza del principio di
neutralità tecnologica, al fine di abilitare l'interoperabilità di
componenti prodotti da una pluralità di fornitori, di favorirne la
possibilità di riuso, di ottimizzare le risorse e di garantire la
piena conoscenza del processo di trattamento dei dati.
[...]
perche' non imporre ALMENO per i documenti di testo lo standard OASIS?
Perche' imporre l'uso di software proprietario per lo scambio delle
informazioni?
Insomma, imporre almeno che l'amministrazione "accetta anche" documenti in
formato OASIS per lo scambio dei dati mi sembra il minimo.
Anche qui pero' non so rispondere: e' necessaria una legge o basta un
semplice regolamento interno?
e) Si e' voluto qualificare l'incontro come nascita di un forum di
discussione permanente. Resta pero' in sospeso come gestirlo: Mailing
list? Sito Web? Non se ne e' parlato, perche' al quibus e' iniziata la
riunione di giunta e tutti sono scappati. Io direi che questa ML puo'
essere se non lo strumento, alemeno uno strumento di consultazione.
Aspetto i flames.
Graziano.
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LaMMA - Laboratorio per la Meteorologia e la Modellistica Ambientale
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-------------- parte successiva --------------
VERBALE RIUNIONE Forum Open Source
Giovedi 14 settembre 2006
Assessorato all'Ambiente - Regione Toscana
Presenti:
Marino Artusa - Assessore Ambiente Regione Toscana
Corrado Mortella - Assessorato Ambiente Regione Toscana
Sauro Valentini - Assessorato Ambiente Regione Toscana
Mugnaini - CED Regione Toscana
Michele Buresti - Fondazione Arezzo Wave Italia
Graziano Giuliani - Linux User Group Arezzo
Emiliano Cecchini - La Fabbrica del Sole ONLUS
___________________________________________________________________________
Dopo una rapida presentazione e presa visione del messaggio dell'Assessore
all'Innovazione del Comune di Arezzo, Ilario Nocentini, si sono fatte
considerazioni sui costi e la sicurezza di sistemi e del software non *open
source *nonche' sui diversi tempi di obsolescenza dell'hardware con sistema
operativo Linux.
Prende la parola Marino Artusa che ringrazia e si dice molto disponibile a
ingaggiare questa battaglia che per molti aspetti e' simile a quella sugli
OGM. Chi seguira' per l'Assessorato e politicamente per i VERDI toscani la
questione del software libero e' Sauro Valentini. Specifica che
l'Assessorato e' da intendersi come "Assessorato Popolare per l'Ambiente" e
che e' cruciale per lui accelerare lo sviluppo dell'open source o come si
puo' validamente tradurre, del software libero (SL).
Sauro sottolinea come tutto il software della pubblica amministrazione (PA)
sia proprietario e anche quello dei servizi web per i quali occorre
scaricare software o plug-in trasformando la pubblica amministrazione in
rappresentanti commerciali della azienda proprietaria. Lotus ad esempio e'
in affitto. Si stimano 1,5 computer a stanza e almeno 150 stanze solo a Via
di Novoli. In realta', come hanno puntualizzato Mortella e Mugnaini, nella
sola Direzione Ambiente della Regione ci sono circa 700 macchine. C'e' un
problema di ottimizzazione e anche di dirigenti.
Occorre modificare la L.R. 1/2004 tenendo presente che:
1. qualsiasi legge sul SL deve da una parte imporre di giustificare il
motivo per cui non si puo' passare al SL ma questo risulta solo in spreco di
carta se non si volgiono mettere penali, etc.
2. che le risorse risparmiate vengano impiegate per la formazione di
micro start-up imprenditoriali giovanili, un incubatore
3. continuamente formare personale interno ed esterno. Per quello
interno pensare di chiedere come requisito obbligatorio per i concorsi il
patentino europeo sul SL mentre per quello esterno dare alle agenzie
formative sparse sul territorio regionale un programma didattico standard
sul SL
Inoltre tutti gli uffici dovrebbero avere un software VOIP (non Skype) e un
numero VOIP per poter permettere il risparmio al cittadino.
Il direttore del CED, Galardi, e' molto propenso a introdurre LINUX e
vorrebbe una distribuzione customizzata per la Regione Toscana. Si potrebbe
anche pensare di riscrivere i requisiti hardware/software per le gare di
appalto di nuove forniture. Considerando anche il fatto che Microsoft non
da' nessuna garanzia di buon funzionamento e tantomeno assistenza o supporto
per cui si creerebbe comunque una microimprenditorialita' per l'assistenza e
il supporto sul SL. La regione potrebbe anche attivare un fondo di garanzia
per chi migra al SL in modo che le aziende possano ricevere finanziamenti
bancari dove la garanzia e' messa dalla Regione. Si attivano grandi
investimenti, risparmio e occupazione. CGIL e Confindustria hanno gia'
dimostrato interesse favorevole.
Purtroppo, anche a seguito delle puntualizzazioni di Mugnaini e i commenti
di Mortella, si concorda sul fatto che non ci sia tempo per portare a
termine un'azione concreta per recuperare, in occasione del Linux Day a
novembre 2006, il credito che le varie istituzioni hanno perso promettendo e
facendo poco nel passato. Marino Artusa ha inserito *in extremis *nel Piano
Regionale di Azione Ambientale (PRAA) che stava andando in stampa la mattina
stessa una scheda apposita per lo sviluppo dell'Open Source a seguito della
quale si potranno erogare dei finanziamenti.
Una possibile scaletta di intervento potrebbe essere:
1. revisione delle legge 1/2004 (che comunque valse una interrogazione
di Microsoft e Mediaset)
2. azioni e progetti pilota finanziati con il PRAA
3. Legge Regionale SL modificata
4. Agire sulla formazione, internamente soprattutto con i nuovi
assunti e volontari.
Occorre fare, in collaborazione con i LUG, una ricognizione completa sulla
situazione informatica regionale e sulle potenzialita' del SL quantificando
numeri, tempi e costi della transizione mappando inoltre tutti i numerosi e
validi progetti effettuati o in corso di realizzazione sul territorio
regionale. Al termine di questo occorre lanciare un convegno-workshop
assolutamente dimostrativo e pratico, aperto anche a testimonianze estere
(es. Brasile) in modo da fare irrompere il SL e riacquistare la fiducia
della comunita' Linux.
Per quanto riguarda i passi interni alla struttura regionale non serve
spaventare il personale ma partire dal vertice degli informatici fissando un
colloquio con Galardi.
Senza obbligare in modo da non permettere scarichi di colpe e
responsabilita' ma scegliendo come principio guida:
"Software Libero ovunque sia possibile".
--
Emiliano Cecchini
Coop. La Fabbrica del Sole
Via della Fioraja, 22
52100 - Arezzo (IT)
www.lafabbricadelsole.it
tel (+39) 0575.333085
tel/fax (+39) 0575.406752
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