[toscana] Progetto FOSS Comune di Arezzo

Alessandro Brogi alebro@prato.linux.it
Dom 24 Set 2006 23:40:36 CEST


Graziano Giuliani ha scritto:
>
> Ecco alcuni suggerimenti che ti diamo su obiettivi che secondo noi possono 
> essere al tempo stesso facili, "politici" e realizzabili.
>
> 1) Tutti gli uffici del comune di Arezzo accettano documenti ANCHE nel 
> formato OASIS, senza costringere i cittadini a dotarsi di MSO o a 
> trasformarsi in delinquenti nell'uso di software rubato. Sara' compito del 
> CED interno fornire servizio di conversione da-a MSO a OO. In questo modo 
> internamente cambia poco (o anche nulla), ma al cittadino viene offerta 
> liberta' di scelta. I documenti verso l'esterno saranno forniti in 
> entrambi i formati, e anche in questo caso la conversione deve essere 
> automatizzata prima della pubblicazione. Su tutte le pagine del comune 
> dove sono disponibili documenti o form in download, si mette ben visibile 
> il link al sito di download di OO.
>
> 2) Il comune richiede espressamente negli appalti per la fornitura software 
> che i prodotti realizzati da ditte esterne su specifiche tecniche fornite 
> dal comune stesso siano rilasciati con una licenza riconosciuta OSI o 
> addirittura GPL. Il software prodotto internamente da dipendenti 
> comunali viene rilasciato sotto licenza GPL. Tutti i codici sorgente dei 
> software realizzati dal comune o per il comune confluiscono in una 
> repository raggiungibile dal sito web del comune ed aperta a tutti per il 
> download dei software e lo sviluppo degli stessi. Tutti i cittadini 
> possono apportare migliorie al software utilizzato qualora abbiano le 
> competenze necessarie.
>
> 3) I servizi al pubblico offerti in via telematica dal comune di Arezzo 
> attraverso il WEB devono essere migrati quanto prima e per quanto 
> possibile su piattaforme server con sistema operativo completamente Open 
> Source e strumenti di pubblicazione, aggiornamento e sviluppo FOSS.
>
> 4) Il LUGAR si impegna a realizzare un corso di alfabettizzazione sul 
> software libero previo semplice rimborso spese per i docenti nei luoghi e 
> nei tempi indicati dalla amministrazione comunale, ad intervenire alle 
> manifestazioni organizzate dalla amministrazione comunale ovunque 
> possibile, compatibilmente con gli scopi delle stesse, con stand 
> informativi sul software libero e il suo modello di sviluppo.
>
> Questi progetti NON sono a costo zero, prevedono formazione di competenze 
> e alfabetizzazione informatica. Sono sostenibili inizialmente 
> utilizzando i risparmi sull'aggiornamento e manutenzione delle 
> piattaforme server, nel medio periodo utilizzando i risparmi e le sinergie 
> che nascono dalla disponibilita' del codice sorgente (apertura dello 
> sviluppo anche a tutte le altre amministrazioni pubbliche, aggiunta di 
> nuove caratteristiche pagata solo sul lavoro effettivo e non sul 
> "repackaging" di soluzioni non innovative, realizzazione di prodotti 
> innovativi semplicemente "appiccicando" i vari pezzi e costruendo le 
> necessarie interfaccie, riuso e riciclo del lavoro senza reinventare la 
> ruota ogni volta), nel lungo periodo dai risparmi che nascono dalla lenta 
> sostituzione del software proprietario presso una amministrazione oramai 
> assuefatta ai concetti di sviluppo e sostenibilita' del SL.
>   

beh, innanzi tutto complimenti per il documento.

Direi che in questo messaggio ci sono gli elementi base di una strategia 
di azione. Credo sia importante se ci dotiamo di un "programma" da poter 
proporre ai nostri comuni, in modo che si posano poi confrontare 
esperienze simili. Si potrebbe partire da queste righe.

ciao


ale

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