[toscana] Considerazioni sui Linux Day (was Re: Aperte le registrazioni per il Software Freedom Day 2010)

Giovanni Mascellani g.mascellani@gmail.com
Gio 22 Lug 2010 02:38:47 CEST


Ciao.

Come già detto in una mia precedente email, niente nelle mie parole deve
essere inteso in senso svilente nei confronti del Software Freedom Day.
Sto solo cercando di capire.

Il 22/07/2010 01:59, Alexjan Carraturo ha scritto:
> Non credo proprio che nelle intenzioni che ci sono dietro siano le
> stesse. Linux Day è un evento che vuole riunire l'italia sotto le
> linee guida di ILS (non dico che sia un male, ma sono diverse da
> quelle del SFD)

Non sono riuscito a capire quali siano queste linee guida. La cosa più
simile a delle linee guida che ho trovato sul sito è

http://wiki.softwarefreedomday.org/StartGuide

Però non mi sembra di leggere grandi differenze con quello che
normalmente è il Linux Day, perlomeno per come lo facciamo noi a Pisa.

>> In altre nazioni può essere che ci sia una diversa realtà locale, e
>> quindi che la causa del software libero possa essere aiutata
>> organizzando manifestazioni come il SFD; in Italia invece si
>> otterrebbe paradossalmente l'effetto contrario, creando una copia
>> ridotta di qualcosa di esistente e già funzionante.
>>
> 
> Se il suo lug non vuole partecipare, liberissimo, ma non vedo perchè
> facendo un SFD e non un LD dovrebbe soffrirne in qualche modo la
> diffusione del Software Libero.

Non credo che il problema evidenziato sia il fatto che ci sia un SFD
invece di un LD. Però siccome c'è già il LD, che in molte città è ormai
un'esperienza piuttosto assodata, metterci un'altra cosa è difficile e
porterebbe ad una maggiore dispersione di risorse.

> Le faccio notare che il Software Freedom Day manda un messaggio
> "mondiale", e nel 2009 ha avuto oltre 900 team in tutti i continenti
> del mondo, mandando l'immagine di una comunità unita secondo certi
> valori, e cercando di far comunicare tra loro paesi diversi (tra cui
> molti del terzo mondo). Un messaggio di libertà che arriva anche in
> quei paesi in cui la libertà di espressione è un lusso che non ci si
> può permettere.  E' l'impegno di uomini e donne di nazionalità, etnie,
> lingue, religioni e status economici diversi, pronti a confrontarsi
> sotto un unica grande bandiera. Grandi fondazioni come FSF e FSFE
> danno il loro supporto, pur non essendo un evento in perfetto accordo
> con le proprie linee guida, per mandare un messaggio mondiale.

Non mi è chiaro quale valore aggiunto dovrebbe avere il fatto che il
messaggio sia mondiale. Nella mia esperienza, quando propongo o parlo di
software libero a qualcuno il fatto che nel resto del mondo altra gente
sia facendo lo stesso non è molto importante. Tant'è vero che si lascia
molta libertà ad ogni evento locale (sia nel caso di LD che di SFD) di
organizzarsi come meglio si crede.

> Sono convinto che con questo modo di ragionare "manteniamo quello che
> funziona bene", dal 92 ad oggi, nessuno avrebbe cominciato ad
> utilizzare i sistemi GNU/Linux.

Beh, scusami, ma questo è FUD. Tra l'altro, nel '92 avevo due anni,
quindi non ho verificato di persona, ma ho i miei dubbi che tutto
funzionasse bene.

Ciao, Gio.
-- 
Giovanni Mascellani <mascellani@poisson.phc.unipi.it>
Pisa, Italy

Web: http://poisson.phc.unipi.it/~mascellani
Jabber: g.mascellani@jabber.org / giovanni@elabor.homelinux.org

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