[DDTP-it] ddts report from Wed Nov 14 23:55:01 EST 2001
Emanuele Aina
faina.mail@tiscalinet.it
Thu, 22 Nov 2001 11:27:59 +0100
Matteo De Luigi <matteo.de.luigi@libero.it> urlò:
> Vediamo se trovo le parole giuste per esprimere la mia opinione sul
> fatto di tradurre "directory" con "cartella".
> mmmh... ecco!
>
> UUUUUUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGGGHHHHHHH!!!!!!!!!!!!
> PER CARITÀ!!! PER PIETÀ!!! PER L'AMOR DEL CIELO!!
Era forse una dichiarazione di disseso? :-P
> No, davvero. È una pessima idea. Dico sul serio. Sono due cose
> completamente diverse. La "cartella" è legata alla metafora della
> scrivania. La "directory" è a livello più basso, di file system.
> Indipendentemente dalla metafora che si utilizza per accedervi,
> quella esiste. Se accedo al filesystm via shell (come è praticamente
> sempre il caso quando si usa il comando a cui la descrizione si
> riferisce), ho ancora le directory ma non ho più le cartelle.
Ok, ma io sono restio all'uso di directory: perché mai un utente
abituato a usare il suo bel filemanager con le "cartelle", quando usa
la shell non trova che directory? Non sono in fondo la stessa cosa?
In fondo sia i termini "file", "folder" che "directory" si riferiscono
alla metafora dell'archivio ordinato (anche se un po' sballata: da
quando sono le cartelle a contenere gli archivi? :-)
Non vedo perché aggiungere un'altra incoerenza in quello che viene
spesso definito un ambiente scoordinato, quale quello dei programmi
liberi.
Inoltre un utente smaliziato comprende certamente il significato dei due
termini, in qualsiasi ambiente, mentre l'uso di "cartella" rende meglio
l'idea di contenitore a coloro che sono più impacciati nell'uso del
sistema.
Francamente, non mi va di lasciare un termine *non* tecnico intradotto!
:-P
(Cmq, l'avevo detto io che l'argomento era delicato... :-)
--
Au revoir.
Lele...