[DDTP-it] ddts report from Mon Nov 19 23:55:02 EST 2001
Cortese Matteo
Matteo.Cortese@venaria.marelli.it
Fri, 23 Nov 2001 17:15:02 +0100
> Spesso nell'originale le citazioni o i nomi dei comandi (per esempio
> ``diff'') hanno virgolette differenti da quelle delle parole citate
> precedentemente.
Nei testi stampati esistono molti glifi che non hanno un carattere =
ASCII
corrispondente.
Programmi che producono un output grafico adatto alla stampa (come il =
LaTeX)
offrono dei meccanismi per rappresentare con caratteri ASCII i glifi
mancanti. Ecco allora che alcune sequenze sono diventate pi=F9 o meno
accettate da tutti come surrogato dei glifi mancanti:
'' virgolette chiuse
`` virgolette aperte
"o una o con la dieresi=09
-- endash, cio=E8 un trattino lungo
--- emdash, cio=E8 un trattino lunghissimo
^2 un 2 come apice
a' una a accentata
ue spec. in tedesco, una u con dieresi (Umlaut)
nh spec. in spagnolo, una n con la tilde sopra
<< virgolette angolari, di solito per il discorso diretto
> Noi cosa facciamo?
> Lasciamo la distinzione o facciamo un calderone unico?
Meglio non complicarci la vita: oltre alla difficolt=E0 di rendere bene =
una
traduzione vuoi aggiungere la fatica di analizzare in ogni caso se le
virgolette introducono enfasi, una citazione, un discorso diretto, un
termine letterale, una definizione, ecc.? :)
Matteo