Linee guida traduzione di GNOME -- parte 2
Luca Ferretti
tp@lists.linux.it
Thu Apr 10 09:12:23 2003
--=-2ipVU/BjV0aLlQy1vNfZ
Content-Type: text/plain; charset=ISO-8859-15
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Le immagini che mancano a questa pagina potete procurarvele dalla
vecchia versione, piazzandole in una directory "Immagini".
Se il testo di alcuni link pare strano, =E8 perch=E9 funziona ottimante
inserendo il tutto il yelp :-) Ho scritto avendo quell'output come
riscontro, forse si pu=F2 fare qualcosa anche per la versione html, ma
debbo indagare meglio per quanto concerne i fogli di stile.
--=20
L'ironia di questa mail =E8 a cura di "Microsoft Allegria".
=C8 vietato citare verbalmente e quotare ogni frase ritenuta divertente.=20
--=-2ipVU/BjV0aLlQy1vNfZ
Content-Disposition: attachment; filename=finestre.html
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Content-Type: text/html; name=finestre.html; charset=ISO-8859-15
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN" "http://www.=
w3.org/TR/html4/loose.dtd">
<html><head><meta content=3D"text/html; charset=3DISO-8859-1" http-equiv=3D=
"Content-Type"><title>Finestre</title><meta name=3D"generator" content=3D"D=
ocBook XSL Stylesheets V1.53.0"><style type=3D"text/css">
body { background-image: url('http://docbook.sourceforge.net/release/images=
/draft.png');
background-repeat: no-repeat;
background-position: top left;
/* The following properties make the watermark "fixed" on =
the page. */
/* I think that's just a bit too distracting for the reader... */
/* background-attachment: fixed; */
/* background-position: center center; */
</style><link rel=3D"home" href=3D"index.html" title=3D"Linee guida per la =
traduzione di GNOME"><link rel=3D"up" href=3D"index.html" title=3D"Linee gu=
ida per la traduzione di GNOME"><link rel=3D"previous" href=3D"integrazione=
-col-desktop.html" title=3D"Integrazione con l'ambiente"><link rel=3D"next"=
href=3D"barra-dei-menu.html" title=3D"Men=F9 standard"></head><body bgcolo=
r=3D"white" text=3D"black" link=3D"#0000FF" vlink=3D"#840084" alink=3D"#000=
0FF"><div class=3D"navheader"><table width=3D"100%" summary=3D"Navigation h=
eader"><tr><th colspan=3D"3" align=3D"center">Finestre</th></tr><tr><td wid=
th=3D"20%" align=3D"left"><a accesskey=3D"p" href=3D"integrazione-col-deskt=
op.html">Indietro</a>=A0</td><th width=3D"60%" align=3D"center">=A0</th><td=
width=3D"20%" align=3D"right">=A0<a accesskey=3D"n" href=3D"barra-dei-menu=
.html">Avanti</a></td></tr></table><hr></div><div class=3D"sect1"><div clas=
s=3D"titlepage"><div><h2 class=3D"title" style=3D"clear: both"><a name=3D"f=
inestre"></a>Finestre</h2></div></div><p>
Le finestre sono l'elemento con cui l'utente interagisce
direttamente per eseguire un compito che intende portare
a termine.
</p><p>
Nello HIG sono codificati diversi
tipi di finestre, ognuno con diverse finalit=E0=20
e quindi elementi costitutivi. Questa specializzazione
delle finestre richiede una traduzione diversificata a seconda
del contesto.
</p><p>
Eseguire l'applicazione rende molto pi=F9 facile individuare
il tipo di finestra alla quale appartiene una singola stringa
tra le categorie qui presentate, anche se, talvolta, sono
sufficienti le sole informazioni contenute nel file .po=20
o quelle reperibili mediante la lettura dei sorgenti.
</p><div class=3D"sect2"><div class=3D"titlepage"><div><h3 class=3D"title"=
><a name=3D"tipi-di-messaggi"></a>Tipi di interazione e di messaggi</h3></d=
iv></div><p>
I vari elementi della interfaccia grafica dovrebbero
essere strutturati in modo da adattarsi al=20
compito che devono assolvere. Questo principio vale
sia per le finestre intese globalmente che per i=20
singoli elementi che le compongono.
Tali funzioni possono essere ricondotte=20
essenzialmente a tre:
</p><div class=3D"itemizedlist"><ul type=3D"disc"><li><p>
immettere un comando;
</p></li><li><p>
impostare o verificare una preferenza o=20
una propriet=E0;
</p></li><li><p>
comunicare una informazione.
</p></li></ul></div><p>
</p><p>
Anche i messaggi che appaiono nelle finestre seguono
quindi, in linea di massima, questa classificazione e,
conseguentemente, la loro traduzione deve cercare di=20
collimare il pi=F9 possibile con la loro funzione.
</p><p>
Indicazioni sulla traduzione sono fornite nella
<a href=3D"finestre.html#tabella-stili-messaggi" title=3D"Tabella=A01.=
=A0Stili di traduzione">Tabella=A01</a>.
</p><div class=3D"table"><a name=3D"tabella-stili-messaggi"></a><p class=
=3D"title"><b>Tabella=A01.=A0Stili di traduzione</b></p><table summary=3D"S=
tili di traduzione" border=3D"1"><colgroup><col><col><col><col></colgroup><=
thead><tr><th align=3D"left">Funzione</th><th align=3D"left">Traduzione</th=
><th align=3D"left">Indicazioni</th><th align=3D"left">Esempi</th></tr></th=
ead><tbody><tr><td align=3D"left"><span class=3D"emphasis"><em>Comando</em>=
</span></td><td align=3D"left">Imperativo presente, seconda=20
persona singolare</td><td align=3D"left">L'utente ordina al programma
di eseguire un compito. La forma sottintende una sensazione di
controllo sul sistema.</td><td align=3D"left">Comandi da men=F9 ed et=
ichette=20
di pulsanti, come File->Open
che diventa File->Apri, o Edit->Cut che diventa=20
Modifica->Taglia, ma anche le varie caselle di=20
spunta o di scelta multipla presenti nelle finestre di dialogo, come=20
Stampa su file.</td></tr><tr><td align=3D"left"><span class=3D"emphasis">=
<em>Preferenza</em></span></td><td align=3D"left">Infinito presente</td><td=
align=3D"left">La validit=E0 di una preferenza=20
=E8 slegata dal momento in cui la si imposta=20
o verifica, ma rimane valida finch=E8 l'utente
non effettua una nuova modifica. La=20
contrapposizione con la traduzione del=20
comando dovrebbe chiarire la differente=20
validit=E0 dei due elementi.</td><td align=3D"left">
Esempi validi sono ovviamente i vari controlli=20
presenti nelle finestre di preferenze delle varie=20
applicazioni, ad esempio Mostrare i file
nascosti e di backup del file manager
o Ripetere carattere mantenendo premuto
il tasto delle preferenze della=20
tastiera.</td></tr><tr><td align=3D"left"><span class=3D"emphasis"><em=
>Informazione</em></span></td><td align=3D"left">In generale dipende dal=20
contesto, indicativo presente terza
persona singolare per i suggerimenti</td><td align=3D"left">Quasi ogni=
cosa che non ricade nelle=20
precedenti categorie =E8 informazioni, per=20
esempio i suggerimenti che appaiono quando il
puntatore del mouse si ferma su un elemento
dell'interfaccia, o le frasi persenti nelle
finestre di errore o di avviso. Usare la forma=20
impersonale =E8 l'unico suggerimento valido=20
in generale. La forma indicata per i=20
suggerimenti, invece, si adatta perfettamente al
ruolo: “Questo controllo permette...”.
Cfr anche <a href=3D"integrazione-col-desktop.html#suggerimento-applic=
azioni-in-menu" title=3D"Suggerimenti per le voci di men=F9">la sezione chi=
amata “Suggerimenti per le voci di men=F9”</a></td><td align=3D=
"left">
Considerando solo i suggermenti potremmo=20
avere Open a file from the=20
disk che diventa Apre un=20
file dal disco e Cut the
selected text and put it in buffer che=20
diventa Taglia il testo selezionato e lo
mette negli appunti</td></tr></tbody></table></div><p>
=09
</p><p>
Ovviamente tale catalogazione non intende essere rigida: basti=20
pensare ai casi in cui gli elementi sopra riportati come esempio=20
non siano espressi o facilmente esprimibili in una forma verbale,=20
oppure a quei messaggi che in originale si rivolgono all'utente=20
in forma personale e che, per evitare l'uso di un arzigogolato si
impersonale (“Si trascini l'immagine per muoverla nella=20
pagina”), possono essere essere facilmente resi con un=20
infinito (“Trascinare l'immagine...”).
</p><p>
Qualunque sia la soluzione scelta, =E8 comunque bene che
<span class=3D"emphasis"><em>tutti</em></span> gli elementi e controlli u=
guali tra
le applicazione o anche solo visibili all'utente nella stessa
finestra usino per quanto possibile <span class=3D"emphasis"><em>gli stes=
si=20
modi e tempi</em></span> dei verbi per garantire una coerenza
dell'interfaccia.
</p></div><div class=3D"sect2"><div class=3D"titlepage"><div><h3 class=3D=
"title"><a name=3D"tipi-di-finestre"></a>Tipi di finestre definiti nello HI=
G</h3></div></div><p>
Dal punto di vista della traduzione ogni tipo di finestra
=E8 costituita da una combinazione dagli elementi=20
prima definiti e da altri elementi aggiuntivi, obbligatori o
meno, come la barra del titolo della finestra stessa o=20
altro.
</p><p>
La struttura della finestra =E8 ovviamente decisa da chi
sviluppa l'applicazione stessa, cos=EC come il titolo=20
della finestra stessa. Le indicazioni date di seguito
quindi vanno adattate di caso in caso, tenendo presente=20
comunque che quanto esposto =E8 quanto indicato dallo HIG.
</p><div class=3D"sect3"><div class=3D"titlepage"><div><h4 class=3D"title=
"><a name=3D"descr-finestra-primaria"></a>Finestra primaria</h4></div></div=
><p>=20
Visualizza il contenuto di un oggetto
come un documento, una immagine, una
cartella oppure qualcosa di pi=F9 astratto
come un gioco o la riproduzione di un
file multimediale; =E8 suddivisa
verticalmente in aree distinte come
la barra dei men=F9 e una o
pi=F9 barre degli strumenti (entrambe
permettono all'utente di impartire un
comando al programma), la vista dell'oggetto=20
e la barra di stato (che fornisce informazioni
generali all'utente, come un resoconto sullo stato
o sulle azioni che sta per compiere);
</p><p><b>Titolo finestra:=A0</b><i><tt>Nome Documento</tt></i>
‐ Nome Programma [o solo il primo o solo il
secondo in funzione della vista corrente della
applicazione e della applicazione stessa]</p><p><b>Informazioni:=A0</b>m=
en=F9 e barre degli strumenti ricadono
nella categoria <span class=3D"emphasis"><em>comandi</em></span>, i=20
suggerimenti ad essi collegati nella categoria
<span class=3D"emphasis"><em>informazioni</em></span>; per=20
garantire poi una coerenza dell'ambiente grafico=20
=E8 bene riferirsi a=20
<a href=3D"barra-dei-menu.html" title=3D"Men=F9 standard">la sezione chi=
amata “Men=F9 standard”</a>=20
per quelle voci di men=F9 comunemente=20
presenti nelle applicazioni.
</p><div class=3D"figure"><a name=3D"schermata_finestra_primaria"></a><p=
class=3D"title"><b>Figura=A02.=A0Esempio di finestra primaria</b></p><div =
class=3D"mediaobject"><img src=3D"immagini/schermata_finestra_primaria-gedi=
t.png" alt=3D"Schermata di una finestra=20
primaria"></div></div></div><div class=3D"sect3"><div class=3D"titlepag=
e"><div><h4 class=3D"title"><a name=3D"descr-finestra-utilita"></a>Finestra=
di utilit=E0</h4></div></div><p>
Appartengono a questa categoria le finestre
di propriet=E0 (quelle che permettono di
visualizzare e modificare le caratteristiche
di un oggetto gestito dalla applicazione)
e le fineste di preferenze (che sono usate per
modificare l'aspetto o le funzionalit=E0=A0
di una applicazione), ma anche le tavolozze=20
—o “palette”— e toolbox di particolari=20
applicazioni (entrambe forniscono un rapido accesso ad
un set di possibili azioni); solitamente non presentano
la barra dei men=F9, la barra degli strumenti
o la barra di stato;
</p><p><b>Titolo finestre di preferenze:=A0</b>Preferenze di=20
<i><tt>Nome applicazione</tt></i>
</p><p><b>Titolo finestra di propriet=E0:=A0</b>Propriet=E0 di=20
=AB<i><tt>Nome=20
oggetto</tt></i>=BB
</p><p><b>Informazioni:=A0</b>Le finestre di propriet=E0 di=20
solito non presentano, se non in qualche=20
eventuale pulsante, messaggi in forma verbale.
Per le finestre di preferenze seguire quanto
indicato nella=20
<a href=3D"finestre.html#tabella-stili-messaggi" title=3D"Tabella=A01.=
=A0Stili di traduzione">tabella</a>
presente nella=09
<a href=3D"finestre.html#tipi-di-messaggi" title=3D"Tipi di interazione=
e di messaggi">la sezione chiamata “Tipi di interazione e di messagg=
i”</a>
sotto la voce <span class=3D"emphasis"><em>preferenza</em></span>,
avendo semmai cura di essere coerenti
con stringhe che possono essere
presenti in altre parti dell'interfaccia. Ad
esempio, se c'=E8 una voce =09
_Vista->Barra degli _strumenti, provare a mantenere non solo
gli stessi termini, ma anche gli stessi
acceleratori in una eventuale checkbox nella
finestra delle preferenze.
</p><div class=3D"figure"><a name=3D"schermata_finestra_proprieta"></a>=
<p class=3D"title"><b>Figura=A03.=A0Esempio di finestra di utilit=E0
(finestra di propriet=E0)</b></p><div class=3D"mediaobject"><img src=3D=
"immagini/schermata_finestra_proprieta-nautilus.png" alt=3D"Schemata di una=
finestra di
proprie=E0"></div></div><div class=3D"figure"><a name=3D"schermata_fine=
stra_preferenze"></a><p class=3D"title"><b>Figura=A04.=A0Esempio di finestr=
a di utilit=E0
(finestra di preferenze)</b></p><div class=3D"mediaobject"><img src=3D"=
immagini/schermata_finestra_preferenze-netspeed.png" alt=3D"Schemata di una=
finestra di
preferenze"></div></div></div><div class=3D"sect3"><div class=3D"titlep=
age"><div><h4 class=3D"title"><a name=3D"descr-finestre-avviso"></a>Finestr=
e di avviso</h4></div></div><p>
Comunicano lo stato di una applicazione o richiedono
una informazione essenziale per proseguire nel=20
compito svolto ma, a differenza degli altri tipi di
finestre, non sono invocate direttamente dall'utente;
inoltre richiedono all'utente l'immisione di una
scelta semplice (S=EC/No oppure
Azione A/Azione B);
</p><p><b>Intestazione finestra:=A0</b>di regola non dovrebbero presenta=
rla
</p><p><b>Informazioni:=A0</b>Oltre ai pulsanti in basso che permettono=20
all'utente di immettere un eventuale=20
<span class=3D"emphasis"><em>comando</em></span>,
queste finestre dovrebbero presentare due stringhe, o
messaggi, quindi <span class=3D"emphasis"><em>informazioni</em></span>.
Il primo messaggio, stringato ed essenziale, riassume
i motivi per cui la finestra =E8 apparsa.
Se, ad esempio, il programma vuole conferma=20
dell'eliminazione di un file, il testo primario
pu=F2 essere <span class=3D"emphasis"><em>Eliminare
=AB<i><tt>nomefile</tt></i>=BB?
</em></span> o anche <span class=3D"emphasis"><em>Eliminazione del file
=AB<i><tt>nomefile</tt></i>=BB</em></span>.=20
Evitando di essere troppo prolissi si mettono in
evidenza le due parole essenziali del messaggio:
l'azione (eliminare) e il nome del file in questione.=20
=09
Il secondo messaggio, che non =E8 sempre
presente, =E8 una spiegazione delle conseguenze o
alternative all'azione in questione. Essendo non solo
in forma verbale, ma in forma di periodo, va tradotta
come tale, fatta salva la solita raccomandazione di
non rivolgersi direttamente all'utente.
</p><div class=3D"figure"><a name=3D"schermata_finestra_avviso"></a><p c=
lass=3D"title"><b>Figura=A05.=A0Esempio di finestra di avviso</b></p><div c=
lass=3D"mediaobject"><img src=3D"immagini/schermata_finestra_allerta-panel.=
png" alt=3D"Schermata di una finestra di=20
avviso"></div></div></div><div class=3D"sect3"><div class=3D"titlepage"=
><div><h4 class=3D"title"><a name=3D"descr-finestre-dialogo"></a>Finestre d=
i dialogo</h4></div></div><p>
Effettuano uno scambio di informazioni, un
dialogo, tra utente e applicazione; le
informazioni richieste sono pi=F9=20
numerose e pi=F9 dettagliate di quelle=20
delle
finestre di allerta. Un esempio caratteristico
=E8 l'impostazione di stampa di un
documento.
</p><p><b>Titolo finestra:=A0</b><i><tt>Nome del comando che ha aperto i=
l
dialogo</tt></i> [senza per=F2 i puntini di=20
sospensione che dovrebbero essere presenti nella relativa
voce di men=F9]</p><p><b>Informazioni:=A0</b>Poich=E9 in tali dialoghi =
l'utente va a=20
modificare l'esecuzione di un comando, anche solo=20
fino alla conclusione del compito stesso,
ci si pu=F2 riferire a quanto indicato nella=20
<a href=3D"finestre.html#tabella-stili-messaggi" title=3D"Tabella=A01.=
=A0Stili di traduzione">tabella
</a> presente nella <a href=3D"finestre.html#tipi-di-messaggi" title=3D"=
Tipi di interazione e di messaggi">la sezione chiamata “Tipi di inter=
azione e di messaggi”</a>
alla voce <span class=3D"emphasis"><em>comandi</em></span></p><div class=
=3D"figure"><a name=3D"schermata_finestra_dialogo"></a><p class=3D"title"><=
b>Figura=A06.=A0Esempio di finestra di dialogo</b></p><div class=3D"mediaob=
ject"><img src=3D"immagini/schermata_finestra_dialogo-gthumb.png" alt=3D"Sc=
hermata di una finestra di dialogo"></div></div><div class=3D"figure"><a na=
me=3D"schermata_finestra_dialogo-seconda"></a><p class=3D"title"><b>Figura=
=A07.=A0Altro esempio di finestra di dialogo</b></p><div class=3D"mediaobje=
ct"><img src=3D"immagini/schermata_finestra_dialogo-rhythmbox.png" alt=3D"S=
chermata di una finestra di dialogo"></div></div></div><div class=3D"sect3"=
><div class=3D"titlepage"><div><h4 class=3D"title"><a name=3D"descr-finestr=
e-assistenti"></a>Assistenti</h4></div></div><p>
Guidano l'utente in una operazione divisa per=20
semplicit=E0 in passi successivi; vengono
utilizzati per relizzare compiti complessi senza
intimidire, poich=E9 riducono il numero di
richieste (e quindi dei controlli)
contemporaneamente presenti sullo schermo.
</p><p>
Per questo motivo c'=E8 spazio per inserire
nelle stesse finestre delle spiegazioni sulle=20
singole azioni o impostazioni che si stanno per=20
fornire.
</p><p><b>Titolo prima finestra:=A0</b><i><tt>Titolo dell'assistente</tt=
></i>
[lo stesso che appare nella banda in alto]</p><p><b>Titolo finestra int=
ermedie:=A0</b><i><tt>Titolo dell'assistente</tt></i>
‐ (<i><tt>Pagina corrente</tt></i> di=20
<i><tt>Pagine totali</tt></i>)
</p><p><b>Titolo ultima finestra:=A0</b>Fine di <i><tt>Titolo dell'assi=
stente</tt></i>
</p><p><b>Informazioni:=A0</b>In generale si pu=F2 seguire quanto indic=
ato
per le finestre di preferenze o quelle di dialogo a=20
secondo di quale l'assistente vada a sostituire.
Ovviamente una cura particolare va rivolta alle spiegazioni
dei controlli presenti nelle singole finestre.</p><div class=3D"figure"=
><a name=3D"modello_assistente_inizio"></a><p class=3D"title"><b>Figura=A08=
.=A0Modello di finestra iniziale di un assistente</b></p><div class=3D"medi=
aobject"><img src=3D"immagini/modello_finestra_assistente_inizio.png" alt=
=3D"Schemata di assistente"></div></div><div class=3D"figure"><a name=3D"mo=
dello_assistente_intermedio"></a><p class=3D"title"><b>Figura=A09.=A0Altro =
modello di finestra intermedia di un assistente</b></p><div class=3D"mediao=
bject"><img src=3D"immagini/modello_finestra_assistente_impostazioni.png" a=
lt=3D"Schemata di assistente"></div></div></div></div><div class=3D"sect2">=
<div class=3D"titlepage"><div><h3 class=3D"title"><a name=3D"annotazioni-fi=
nestre"></a>Note aggiuntive</h3></div></div><p>
Sebbene possa sembrare in contrasto con quanto indicato prima
per le finestre di dialogo, quando la stringa da tradurre
lo permette =E8 consigliato usare una forma=20
<span class=3D"emphasis"><em>non verbale</em></span> per il titolo delle
finestre di dialogo.
</p><p>Questo perch=E8 il titolo delle finestra
dovrebbe indicare l'azione che si sta compiendo.
</p><p>
A titolo di esempio ci si pu=F2 riferire alla classica
voce Open File, di cui sono state=20
gi=E0 indicate la voce di men=F9 e il suggerimento.=20
Il titolo della finestra di dialogo associata potrebbe quindi
essere Apertura di un file oppure la=20
pi=F9 breve Apertura file.
</p></div></div><div class=3D"navfooter"><hr><table width=3D"100%" summar=
y=3D"Navigation footer"><tr><td width=3D"40%" align=3D"left"><a accesskey=
=3D"p" href=3D"integrazione-col-desktop.html">Indietro</a>=A0</td><td width=
=3D"20%" align=3D"center"><a accesskey=3D"u" href=3D"index.html">Risali</a>=
</td><td width=3D"40%" align=3D"right">=A0<a accesskey=3D"n" href=3D"barra-=
dei-menu.html">Avanti</a></td></tr><tr><td width=3D"40%" align=3D"left" val=
ign=3D"top">Integrazione con l'ambiente=A0</td><td width=3D"20%" align=3D"c=
enter"><a accesskey=3D"h" href=3D"index.html">Partenza</a></td><td width=3D=
"40%" align=3D"right" valign=3D"top">=A0Men=F9 standard</td></tr></table></=
div></body></html>
--=-2ipVU/BjV0aLlQy1vNfZ--