faq? (lungo!)
Emanuele Aina
tp@lists.linux.it
Tue Jun 3 22:21:01 CEST 2003
ing. Pierpaolo Palazzo domandò:
> mi riferisco a termini standard come:
>
> "changelog" (registro modifiche? ho trovato Änderungsprotokoll e journal
> des modifications)
Boh, potrebbe andare "registro delle modifiche"...
> "todo"/"todo list" (cose da fare?)
Sì, oppure lasciarlo invariato, dal momento che *non* dovrebbe comparire
all'utente finale (se, invece, compare allora è un baco :)
> "load" (per le variabili: caricare un array? memorizzare? inizializzare?)
"Inizializzare" è scorretto, in quanto indica una cosa differente.
Cos'ha di male "caricare"?
> "file", "root file system", "link file", "directory", "home directory",
> "root directory"... e' considerata una flame riaprire le indicazioni di
> glossario/gl2 (tutti invariati, sub- e parent- tradotte come sotto- e
> -padre)?
Sinceramente questi sono difficilmente mutabili.
Ormai sono anni che li si usa, sono entrati a far parte del linguaggio
informatico di base, pressoché chiunque li traduce così e sono presenti
su tutti i vocabolari che siano nati dopo i computer...
> inizierei subito escludendo il termine "sottoalbero", "radice
> dell'albero degli archivi" (aargh! qui andiamo verso l'accademia della
> crusca che suggerisce velopattino al posto di windsurf! e poi e' anche
> troppo botanico) se ci si indirizza invece verso la terminologia
> microsoft si dovrebbe usare "file", "unita' di memorizzazione",
> "collegamento", "cartella", "cartella principale". in effetti MacOS/OsX
> usano "archivio" anche in alto a sinistra delle applicazioni. benche' in
> ambiente unix per archivio si intende il prodotto di una compressione
"Archivio" è ormai ridicolo. Su un vocabolario troverai la definizione
di "file", emntre sotto "archivio" quasi sicuramente non troverai
l'accezione informatica...
"link" -> "collegamento" non mi vede affatto contrario.
Il problema è dato da "hard link" e "soft link"...
Ciò nonostante questi due dovrebbero rimanere sufficientemente nascosti
all'utente non curioso.
> il mio problema e' in effetti il seguente: non c'e' problema se lascio
> invariati i suddetti termini in una trattazione. ma se scrivo un
> programma per il commercialista, dove gli indico di copiare tutti i file
> presenti in una certa directory nel root file system verso la directory
> padre in cui e' presente il link al programma, non so se gli ho offerto
> un servizio... gia' non so se mi capira' quando gli diro' di copiare
> tutti gli archivi presenti in una certa cartella all'interno della
> cartella principale, etc.
Veramente non ho capito neppure io, nonostante abbia qualche discreta
conoscenza di calcolatori elettronici... :)
D'altra parte per l'uso del pc è richiesto un linguaggio minimo, come
per andare i macchina: se una persona non sa cosa sia il cambio, la
frizione, l'acceleratore e come farli funzionare correttamente insieme
risulta molto difficile fare in modo che guidi perfettamente
un'automobile... :)
> il risultato (secondo l'uso attuale) porta alla seguente espressione
> teoricamente corretta: esiste un'unica directory che e' detta radice,
> dalla quale si diramano delle sotto-directory che a loro volta possono
> essere padre e contenere file (quelle cose che possono essere salvate,
> copiate, archiviate, compresse, cancellate, bloccate e collegate) e
> costituiscono il percorso tra la radice e il file.
Per me "root" -> "radice" può andare bene. È letterale e credo che
chiunque conosca il significato di "root" possa capire il significato di
"radice".
Per il resto tieni presente solo che "directory" è ben diverso da
"cartella" (che è la traduzione di "folder").
> in effetti, secondo me si dovrebbe cercare omogeneita' tra
> rappresentazione botanica (radice), genealogica (padre), gerarchica
> (sotto-), cartacea (cartella) etc.
Lo so, è un acrocchio confuso di metafore. Purtroppo queste si sono
accumulate per anni ed è difficile trovare una nuova metafora che sia
coerente e non confonda coloro che si sono abituati alla vecchia
maniera... :(
--
Buongiorno.
Complimenti per l'ottima scelta.
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