DISCUSSIONE: Linee guida e principi da seguire nella traduzione
Matteo De Luigi
tp@lists.linux.it
Thu Mar 20 20:33:01 2003
On Thu, Mar 20, 2003 at 06:42:58PM +0100, Alessio Dessi wrote:
> >
> > In questo gruppo di traduttori si è scelto di usare la forma
> impersonale
> > per risolvere il problema: non è ne troppo formale ne troppo
> confidenziale,
> > rispetta la neutralità della forma inglese.
Adesso a memoria non ricordo cosa facciano Win, DOS e Mac, ma mi
pare di ricordare che usino l'impersonale. Chi sa, confermi o smentisca.
> > Altri gruppi di traduzione (KDE, Mandrake, ...) hanno scelto di dare
> del tu
> > all'utente. La documentazione scritta di Mandrake usa il "voi"...
Mandrake è francese, la cosa si spiega ;)
> > Non conosco nessuno che dia del "lei".
E per fortuna!
> a tal proposito a me piacerebbe che le cose cambiassero .... sopratutto
> per quello che riguarda i messaggi diretti esclusivamente agli utenti
> finali ... devono essere facili da capire .. e non c'e' niente di male a
> rendere un programma piu' comprensibile di quanto fosse la verisone
> inglese ... l'unica cosa ci ci dobbiamo imporre e' che non sia meno
> comprensibile ... ma ben vengano le traduzione che rendono un programma
> + chiaro dell'originale in inglese ...
> sappiamo tutti che non e' mica
> una cosa automatica che siccome uno e' bravo a programmare sia anche
> bravo e chiaro nello scrivere ile stringhe dell'interfaccia .... quindi
> miglioriamo .. e dove possibile interagiamo con lo sviluppatore
> facendogli migliorare e rendere + chiaro il programma anche nella
> versione inglese .. ma se lui fosse reticente ... nessun problema .. ma
> almeno la versione italiana .. che sia + chiara possibile
È giusto cercare di migliorare la comprensibilità. Io stesso ho
spezzato frasi troppo pesanti e contorte in più frasi semplici, ho
modificato l'ordine di alcuni enunciati e cose simili.
Una cosa che però molti credono sacrosanta ed invece va evitata come la
peste è sostituire termini tecnici con termini più semplici ma imprecisi
così "l'utente inesperto si spaventa meno e capisce di più".
Il problema è stabilire dove tirare la riga di confine per stabilire se
una traduzione sconfina dalla "semplificazione" allo "snaturamento".
La lista ne ha già discusso profusamente, si è deciso che la prova è
che la traduzione deve soddisfare gli utenti esperti. Se gli utenti
esperti approvano una traduzione anche se è stato "ritoccato"
qualcosa qua e là, è accettabile. Se gli esperti non approvano,
significa che ci si è allontanati troppo dal significato origniale.
> > Poi abbondano gli esempi di traduzioni troppo libere in GNU/Gnome e di
> frasi tradotte
> > troppo letteralmente, al limite dell'incomprensibilità, in KDE e
> Mandrake ;-)
> >
> e' chiaro ... anche io nonostante mi sforzi di tradurre le stringhe nel
> modo + chiaro possibile non ci riesco sempre ...
E per questo ti ringraziamo
> .. io mi impegno
> perche' questo avvenga ma senza il contributo di tutti in questo senso
> e' difficile lavorare ..
Mi dispiace, ma non capisco cosa intendi dire.
> perche' va bene essere precisi nella traduzione
> ma questo non a costo della chiarezza...
Dipende da cosa intendi per "Chiaro...."
Dobbiamo fare delle traduzioni precise e corrette il più chiare
possibile.
--
Matteo De Luigi
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