[trashware] altra informatica sostenibile...
Hugh Hartmann
hhartmann@libero.it
Dom 22 Apr 2007 01:03:29 CEST
Ciao Stefano,
e un saluto "riposante" si estende a tutti i partecipanti alla lista ...
On Sat, Apr 21, 2007 at 09:13:19PM +0100, isotope@tin.it wrote:
> Ho letto i vostri interventi e mi hanno fatto pensare molto. Credo di
> avere una visione leggermente diversa rispetto a quella di "trashwarer
> e opensourcer". Io provo a dire la mia...
E' assolutamente giusto che sia cosi, altrimenti si rischia comunque di
"identificarsi" con le stesse idee e cosi non c'e' confronto e conoscenza
.... :-)
[...]
> Anche i consumatori sono in parte responsabili, ma per essere critici
> bisogna essere informati. E tra chi Ú troppo pigro (o inerte o privo
> di opportunità) per andarsi a cercare certe informazioni e chi le
> informazioni ce le ha, ma non le diffonde per fare profitto, io me la
> prendo di più con i secondi.
In fondo e' un po' colpa di tutti, lo stesso concetto del "consumo" che
non e' molto "umano", in un certo senso sei tenuto in vita da un sistema
che ti "usa" finche' "consumi" (cibo, medicinali, articoli per la casa,
elettricita' acqua, benzina, libri, dottori .... e la lista si allunga.
..:-) A volte mi sembra di essere dentro un film di fantascienza dove
schiavizzano le persone con tecniche di terrorismo psicologico e fisico,
dove le persone devono provare vergogna se sono oneste e ingenue e dove
bisogna correre a tutti i costi per produrre ... :-) Naturalmente per
molti questa e' considerata "vita" ... :-)) Io credo ... un altro mondo
e' ... possibile! ... :-)
> Sia che si parli di recupero, sia di riciclo, il problema del rifiuto,
> del suo impatto, della tossicità, etc., non viene risolto ma solo
> posticipato.
Certo!, pero' hai la possibilita' di poter usare computer a costo
pressoche' nullo, con sistemi operativi (primo fra tutti Linux, nelle
varie distribuzioni, ma non disdegnando FreeBSD, e perche' no! FreeDos ed
eventualmente anche Minix3, ma con riseva ... :-)) Hai la possibilita' di
approfondire molti aspetti legati all'Hardware e al sistema operativo, il
ritorno in termini di conoscenza, volendo, e' enorme .. :-)
> A mio avviso il software libero può invece definirsi come una
> soluzione percorribile a lungo termine. E credo che sarà fondamentale
> per lo sviluppo di nuove macchine che ottimizzino il rapporto
> potenza-prestazioni e che “vivano” più a lungo. Resta però
> indispensabile che le compagnie hi-tec risolvano il problema
> dell'insostenibilità alla radice, nelle tecnologie, nei materiali.
> Alla ricerca dell'efficacia del sistema complessivo, non della sola
> efficienza.
Sono assolutamente d'accordo! ... :-)
[...]
> >Beh, anche il mondo di Linux si sta' infettando con
> queste fesserie. Si puo' cambiare sistema operativo, ma se non si
> cambia la mentalita' si rimane drogati dal os e sw di Zio Billy e si
> cerca di ricreare lo stesso ambiente, ecco perche' ero e' sono
> contrario all'esasperazione del "user friendly" che nasconde, secondo
> me delle insidie ...:-)
> Forse Ú perché la gente ha veramente bisogno di queste cose.
Non sono completamente sicuro sul "bisogno" delle persone. Se pensiamo al
bombardamento pubblicitario e ai condizionamenti anche all'interno di una
famiglia, della scuola, dei gruppi, si puo' notare come molti (forse
troppi) bisogni siano .. pilotati, "funzionali" alle esigenze di mercato.
Dietro a una educazione formale si nasconde il frutto di anni e anni di
condizionamento. Basta guardare a scuola, nelle classi, la competitivita'
si "respira" nell'aria. Si formano proprio cosi le varie "classi sociali".
Manca la conoscenza profonda di se stessi e di chi siamo veramente ...
:-)
> Non Ú detto che le desiderasse in origine, ma oramai le vuole e
> secondo me Ú un fatto che non si può ignorare.
E' proprio perche' e' "un fatto che non si puo' ignorare" che bisogna
diffondere un modo alternativo di conoscere gli strumenti informatici e
non solo ... :-)
> La âmassaâ si comporta in modo strano e discontinuo, ma Ú un
> fattore determinante dello sviluppo e bisogna tenerne conto.
Se sei convinto di qualcosa, e lo diffondi, prima o poi qualcuno ci pensa
e comincia a cercare ... non credo che la "massa" sia formata da persone
.. contente, forse non sanno "come" chiedere, "come" eseprimere il loro
disagio, ma, al momento giusto, ne sono convinto, molti (non tutti) ..
apriranno gli occhi ... :-)
> Così come Ú legittimo che alcune persone desiderino computer puliti
> longevi ed essenziali Ú legittimo che altri sentano il bisogno di
> prestazioni più “umanizzanti”.
Le industrie esistono per fare il fatturato e per arrichire "qualcuno", e
per ottenere gli obbiettivi, non certo si curano delle persone. Dispogono
di abili psicologi, tecnici della comunicazione, pubblicitari di
prim'ordine al fine di creare bisogni e necessita' fittizie (vedi anche
le industrie farmaceutiche .. :-) Francamente e' un po' difficile parlare
di desideri, bisogni e cosi via ... almeno che non si parli di conoscere
a fondo cio' che si usa, cercando per quanto sia possibile, almeno di
riuscire a pensare in modo un po' piu' libero ...
> Sono anch'io d'accordo con le esasperazioni, ma penso
> che la filosofia “user friendly” (anche in qualche sua forzatura) possa
> svolgere un ruolo importante nel processo di alfabetizzazione digitale.
Anche questo, se guardiamo piu' a fondo puo' essere un'alibi ... Dipende
molto da chi insegna e chi impara, dipende da stimolare il desiderio, forse
assopito o anestetizzato da lunghi anni di mentalita' cristalizzate. Ho
visto persone assolutamente a diguno in informatica, contenti di scoprire
che molte cose si potevano fare anche con la "riga di comando" e non solo
cliccando su di una iconcina o su di una ettichetta di un menu ... molti
sono contenti di scoprire cosa c'e' "dietro", .. piuttosto invece c'e' una
volota' che definirei "diabolica" nel non voler far conoscere "veramente"
le cose, illudendo le persone che basti cliccare le iconcine colorate
dell'ultimo os di Zio Billy o vedere muoversi tridimensionalmente il
desktop per dire di essere ... esperti informatici ... evviva la
superficialita' ... :-))
> Soprattutto per quanto riguarda l'open source, che Ú ancora poco
> diffuso (si parla sempre rispetto alla massa) e difficile da capire.
Ma, non credo proprio che sia poco diffuso, forse bisognerebbe dare
un'occhiata alle statistiche mondiali per vedere come molti governi siano
gia' orientati all'open source da diverso tempo ... certo c'e' molta
strada da fare ma, rispetto a qualche anno fa la diffusione (anche per
mezzo di internet) e' stata veramente enorme ... poi qualsiasi cosa che
si voglia capire "veramente" e' difficile da capire perche' non fa parte
della mentalita' del "pollo da spennare", ergo con una diffusione
paziente e capilare, prima o poi, si arrivera' a una "massa critica" e
molte cose cambieranno ... gia' si vedono all'orizzonte ... :-)
> >Si, pero' penso che tutti questi orpelli e cose "estetiche ed
> esteriori" stiano soffocando la mente delle persone, c'e' proprio un
> bombardamento, un'assuefazione, mi sembra il momento di cambiare
> strada
>
> 100% d'accordo. I designer stanno rinco****nendo la popolazione... e
> la popolazione ci sta prendendo troppo gusto.
Ogni cosa poi ... con il tempo .. produce i suoi .. effetti collaterali
... :-)
> Designer e utenti
> potrebbo essere più responsabili ma, soprattutto, più complici fra di
> loro. L'unione e la condivisione pagano sempre.
Bisognerebbe invertire questa tendenza .. :-)
> Non credo sia così facile, ma lo spero
> anch'io. Sono convinto che c'Ú un modo di progettare l'hardware in modo
> da incoraggiare la diffusione di Linux e free-software. Un computer
> sostenibile dovrebbe essere anche questo.
E' un po' come l'effetto domino, ad un certo punto, quando tutto si trova
in un equilibrio precario, il movimento di una pedina influenza tutte le
altre .... si tratta di convinzioni e quando sono forti allora c'e' il
coinvolgimnto ... :-) E' la "potenza" delle idee ... :-)
> >Bisogna essere
> controcorrente e credibili, la forza della coerenza, della conoscenza
> prima o poi daranno i loro frutti ... :-)
>
> Oppure si può essere “intercorrente” e flessibili, pur rimanendo
> credibili e coerenti. E' più difficile, ma non impossibile. Se non si
> contrasta la massa e si assecondando gli aspetti più “sani” delle
> sue manie e dei suoi bisogni, la massa stessa può a a prestare ascolto
> a dei buoni suggerimenti.
Pero' si rischia anche di rafforzare le cattive abitudini, invece,
educando le persone a vedere le cose un po' piu' da vicino, cominci a
generare "curiosita'", stupore, entusiasmo e le cose cominciano ad
apparire in una luce diversa ,... credimi ...:-)
> Questo Ú quello che, secondo me, facevano i âbravi designer di una
> volta” :)
Senza dubbio ... i tempi sono cambiati ... :-)
> Scusate la filippica, ma Ú un tema a cui tengo molto e
> questa lista Ú estremamente stimolante. Spero che, nel voler fare
> qualche precisazione o nell'esprimere la mia opinione, nessuno si sia
> offeso. Il mio Ú un tentativo di proporre un altro punto di vista, non
> di negare gli altri :)
Anzi, ti ringrazio perche' mi hai dato la possibilita' di esprimere anche
le mie opinioni, e' cosi che si comincia a diventare .. liberi .. :-)
Au Revoir
Hugh Hartmann
--
... Linux, Windows Xp ed MS-DOS
(anche conosciuti come il Bello, il Brutto ed il Cattivo).
-- Matt Welsh
Maggiori informazioni sulla lista
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