[trashware] Fare impresa sociale con il Trashware [era: (senza oggetto)]

Gianna Papi giannapapi@hotmail.com
Ven 16 Gen 2009 21:15:10 CET


> Date: Fri, 16 Jan 2009 11:10:53 +0100> From: lorenzo.bambi@gmail.com> To: trashware@lists.linux.it> Subject: [trashware] Fare impresa sociale con il Trashware [era: (senza oggetto)]> > Accattone ha scritto:> > -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----> > Hash: SHA1> > > > E' dura combattere ogni giorno senza la certezza di avere soldi per> > vivere. Abbiamo ridotto al minimo i nostri consumi e fatto un bel po' di> > sacrifici. Ma siamo ancora qui! Siamo in 10, e ci diamo lavoro da 3> > anni. E lavoriamo in quello che piace a noi ed in cui crediamo, nel modo> > che diciamo noi. Questo non mi sembra poco... Se puo' funzionare in> > altre citta'? Bhe', guarda, se funziona con dei fricchettoni romani...> > :-P> > > > Concludo dicendo che se servono consigli noi siamo qui...> > > > > > Saluti altreconomici,> > Accattone> > > > salve,> sono Lorenzo, del golem di Empoli, mi sono iscritto da pochi > giorni a questa lista, nonostante sia da un bel po che col > golem do una mano al trashware.> > volevo entrare nel discorso perchè in questi giorni , dopo > un interessante proposta di un nostro socio ad una scuola, > ci stanno venendo delle idee in mente per diffondere il > trashware o almeno provarci.> in pratica una scuola superiore voleva donarci dei pc, e > Maurizio (che probabilmente è iscritto) ha proposto alla > scuola di recuperare loro direttamente i pc e donarli ad un > altra scuola, magari una media o un elementare, che di soldi > ne hanno sempre di meno.> Noi siamo un associazione di volontariato e non ci siamo mai > posti seriamente l'idea di ingrandire il volume > dell'attività magari facendone un professione vera e > propria, e siamo sempre stati coscienti del fatto che anche > se ci mettessimo tutti i giorni a sistemare i pc, i numeri > sarebbero sempre poca cosa.> Probabilmente quello che serve al trashware per diffondersi > come buona pratica è quello di essere diffuso dalle > associazioni o imprese che gia lo fanno agli altri soggetti.> nel senso che devono esser loro a praticarlo.> e anche in questo caso penso che un impresa sociale ne > gioverebbe anche economicamente.> -prima cosa la diffusione del sapere farebbe crescere la > richiesta di gente specializzata e con esperienza, oltre al > fatto che crescerebbe pure l'attivita in generale.> -molti costi sarebbero esternalizzati, nel senso che andare > direttamente in una scuola o un azienda a fare un corso > trashware o comunque ricondizionare i pc direttamente li > farebbe evitare i costi di magazzino, di trasporto e di > smaltimento del eccedente.in particolare con le aziende non > si corre il rischio che scambino trasware per risparmio sui > costi di smaltimento> -la mole di lavoro potrebbe aumentare e comuni, aziende > dello smaltimento rifiuti e privati che devono smaltire > sarebbero contenti (forse) di finanziare un servizio utile.> -si riuscirebbe a mettere a rete una serie di sperienze e > attività anche a livello nazionale.> > per adesso noi del golem proveremo con un progetto pilota da > proporre a delle scuole superiori della zona...speriamo > funzioni.> > Lorenzo
 
Ti consiglio di leggere il progetto Linux Bug che stanno realizzando a Grosseto :
 
http://coseca.it/website/index.php?option=com_content&task=view&id=46&Itemid=65
 
Ho preso informazioni perchè penso che si possa fare anche a Firenze qualcosa del genere.
Mi sembra che si colleghi bene con quello che dici sulle aziende di smaltimento. Pare a che a Grosseto abbiano 
avuto un sensibile aumento dei computer consegnati a causa della pubblicità portata dal progetto, che svolgendosi 
in un circolo didattico ha coinvolto genitori e insegnanti che sono venuti a contatto con Linux e il software Open Source, 
magari per la prima volta, con notevole pubblicità anche su questo fronte.
 
Per le aziende vedo le cose più complicate, anche se non dover cambiare i computer abbatte i costi e dovrebbero essere interessate,
mi sembra che ci sia il grosso aspetto negativo di cambiare il modo di lavorare, imparare cose nuove e un probabile fermo durante la 
migrazione. Sono aspetti che per una azienda vedo molto critici.
 
Anche per l'aspetto che la produzione di computer di una associazione, che magari si attiva solo per poche ore alla settimana, sarà sempre irrisoria, 
poco visibile sul territorio, perchè non particolarmente interessata a farsi pubblicità e quindi  alla fine poco efficace per la diffusione della
conoscenza della possibilità di riutilizzo dei computer più recenti con Linux etc., della pericolosità dello smaltimento improprio nei cassonetti (dove penso vadano a finire quasi tutti i vecchi computer, cellulari etc. per ignoranza e/o mancanza di tempo per pensare a qualcosa di meglio) .
 
Credo quindi che ci sia bisogno di imprese come Binario Etico in tutte le città d'Italia, ma se ancora non ci sono è perché è difficile rendere "impresa" questo tipo di attività o perché non è adatta ad esserlo ?? Si deve considerarla marginale dal punto di vista "economico" o ancora non focalizzata completamente nelle sue potenzialità ??
 
Gianna
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