[RoLUG] Manifesto e polemiche

Manuele Rampazzo rolug@lists.linux.it
Sun, 9 Feb 2003 14:38:15 +0100


On Sun, Feb 09, 2003 at 12:21:51PM +0100, Roccatello Eduard wrote:
> Alle 22:28, sabato 8 febbraio 2003, Manuele Rampazzo ha scritto:
> > E non sostenere ORA Software Libero significa rassegnarsi ad un mondo
> > futuro composto da monopolisti del software, di aziende in grado di
> > controllare la vostra attività, i vostri soldi, le vostre scelte.
> > Scordatevi Linux, in questo mondo futuro, e rassegnatevi a Windows 2010
> > ed a Word 2030 e così via... bel mondo che preparate per i vostri figli,
> > eh?
> > Tutto questo alla faccia della libertà di scelta.
> imho qui ti contraddici...

? perché?

> prima dici "accetto sia software libero che proprietario" mentre ora dici 
> "se non usi software libero questo morirà", che sempre imho è una specie di 
> costrizione "Se non usi linux questo morirà e ci dovremmo rassegnare a 
> Windows"; questo è anche vero ma non si abbina al tuo discorso "sia 
> software libero che proprietario sono accetti".

Non ho detto: "se non USI", ma "se non SOSTIENI", son due cose diverse.
E, in ogni caso, parlavo di un sostegno come *gruppo*, prima ancora che
come singoli.

Se leggi la mia seconda mail dovrei aver chiarito un po' questo punto,
che qui forse è effettivamente poco chiaro: come gruppo sostenete il
Software Libero, come singoli... beh, usate quel che vi pare :-) anche
se non capisco perché non dobbiate usare Software Libero ;-)

Comunque, se vuoi proprio vederci una "costrizione", ma sarebbe una
forzatura da parte tua, considera che sarebbe una "costrizione morale" e
non già pratica, visto che nessuno di noi si sogna di venire a casa tua
e cancellarti Windoze - sempre che tu sia tanto sfigato da doverlo
ancora usare ;-))))

> > Un "gruppo di utenti", che sia schierato attivamente (come dovrebbe) a
> > sostegno del Software Libero oppure no, NON è un'azienda! si tratta,
> guarda che nessuno ha parlato di RoLUG come azienda (si intendeva 
> addirittura creare un'associazione di volontariato (!), putroppo non adatta 
> a noi in termini legali). si parlava di prendere eventuali profitti per 
> promuovere ancora di più RoLUG, non per far guadagnare i suoi iscritti.
> gli iscritti ci guadagnano in conoscenza ed esperienza e questa è una cosa 
> ottima secondo me.

Meno male che nessuno parli di ROLUG come azienda :-) anche se in
qualche punto m'era sembrato si volesse fare un po' troppo marketing in
stile aziendale per essere un gruppo di volontari :-)

> > Quindi, visto che alcuni di voi sembrano intenzionati ad ottenere
> > riscontri economici grazie a Linux, io dico loro: ben fatto! ottima
> > scelta! ma fatelo fuori da un gruppo, farlo sarebbe semplicemente
> > squallido.
> io sono dell'idea che le consulenze aziendali vadano pagate, io ti offro la 
> mia conoscenza e tu mi paghi per il servizio. ovviamente questo va fatto 
> come persona fisica, non come RoLUG che è un semplice gruppo di utenti 
> linux.

Naturalmente ha pure senso farsi rimborsare spese, ricercare sponsor e
così via, cosa che però vi può venir bene se state attenti alla forma
legale del gruppo - insomma, iniziano ad entrare in gioco riconoscimenti
dell'associazione, partite iva e così via...

Comunque, tu hai scritto "consulenza aziendale", quindi immagino che gli
eventuali corsi agli utenti per diffondere Linux sul territorio saranno
gratuiti o comunque pagati quel giusto per recuperare le spese - di
hardware, di benzina, di affitto, etc...

Per la consulenza aziendale... di spazi liberi da occupare ce ne sono a
bizzeffe, ricordiamoci che una cosa che manca ancora a Linux è una
consulenza diffusa ed affidabile, visto che tra di voi c'è chi ha un
forte spirito imprenditoriale mi sa che sarebbe il caso di pensarci bene
e di magari procedere proprio per questa strada, ossia fornire
consulenza aziendale di livello professionale :-) Ovviamente, il tutto
fuori dal ROLUG :-)

Ciao!

-- 
"È ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il
possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva
loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo."
Michail Bakunin (1814 - 1876)