LinuxDay: Scusate il ritardo... (lunghetto)

Massimo Masson blug@lists.linux.it
Thu, 6 Dec 2001 18:58:03 +0100


Scusate il ritardo per i miei commenti su linux day di sabato scorso, ma
sono stato particolarmente impegnato con il lavoro. Sorry.

Innanzitutto, lasciate che faccia i miei sinceri complimenti a tutti!
Lo sforzo è stato notevole, ed il risultato, mi pare, più che buono!

Mi dispiace essere dovuto andare via alle sette (sul bello
dell'installazione "buona" di Debian, scusa Micky :) ) ed aver perso la
cena, comunque le mie osservazioni (non in ordine di importanza, ma in
ordine assolutamente stocastico):

1) c'era decisamente molta più gente di quanto potessi aspettarmi! Bene!

2) il "kernel" del gruppo di appassionati linux di Belluno, ad un "profano",
sembra decisamente "tosto". Bravi, avete le palle quadrate!

3) Micky sprizzava entusiasmo per debian da tutti i pori. Si capisce dalla
ML, e si capiva anche lì. Mi dispiace per le inesorabili leggi di Murphy
(che d'altronde hanno funzionato anche sulla RedHat 7.2... dev'essere
compatibile, credo... ;) ) durante l'installazione ma i concetti li ha resi,
e bene anche. Dal canto mio, devo dire che la filosofia debian mi ha
appassionato molto, sia il total-free, sia l'idea di verificare i software
prima del rilascio "ufficiale". Cio nonostante, per l'utilizzo medio (quale
può essere il mio, ovvero di un utente che _comunque_ non può abbandonare
Windoze) l'uso di una distribuzione piuttosto che un'altra sia ancora una
scelta "al di la da venì". Per il momento sto su red-hat, se non altro
perchè ho comprato un paio di libri che trattano quella distribuzione. Poi
vedremo...

4) Mauro mi è piaciuto molto: serio ed attento a coordinare l'entusiasmo
dilagante tra i relatori e ad incanalarlo in direzione di un flusso
informativo comprensibile per la maggior parte della platea. Bravo. In un
paio di occasioni mi sei sembrato preoccupato che le trattazioni non fossero
troppo tecniche/di dettaglio, cosa che ha rischiato di accadere. Io (che ero
uno di quelli seduti sul lato della sala, dalla parte della porta) ho fatto
un paio di domandine sciocche aventi uno scopo simile. Alcune volte infatti,
almeno così credo, la trattazione era tecnica e condita di vocaboli
specifici che rischiano di aver reso incomprensibile il discorso per chi non
ne fosse già a conoscenza (esempio: quando Micky ha detto una cosa tipo
"killare il demone in sleep", quello di fianco a me si è messo a
ridacchiare... un classico!). Forse queste manifestazioni dovrebbero
rimanere il più terra-terra possibile. Ma forse anche no, d'altronde
arrivano appassionati di computer che conoscono ambienti probabilmente
diversi da unix e così potrebbero scoprire mondi nuovi (come sto facendo io,
d'altronde...).
Ah, bravo mauro: sei l'unico (mi pare) che abbia citato le distribuzioni
come GNU/Linux. Credo sia importante...

5) Alessandro: secondo me eri molto emozionato, ma la tua trattazione,
peraltro ottima, ha riguardato l'argomento per me più interessante di tutti.
La cultura del free-software va diffusa il più possibile ed al momento sono
troppo poche le persone che la conoscono. Per te due sole critiche (che non
vogliono ASSOLUTAMENTE essere offese, anzi, solo spunti di discussione):
(a) personalmente credo che free-software e costo nullo non siano cose da
"sposare". Anzi, il modello di business che si appoggia sul free-sw è in
forte crescita e ritengo che l'unico modo per farlo crescere sempre più sia
quello di far comprendere al tessuto economico "ordinario" che è un modello
potenzalmente vincente (per una serie di motivi che noi forse conosciamo e
che si possono approfondire in altri post) soprattutto per chi fornisce
servizi a valore aggiunto. (scusate se ho scatenato l'economista che è in
me. D'altronde, questa è la mia estrazione). D'altronde noi italiani abbiamo
anche il vantaggio di avere l'apposito vocabolo "libero"!
(b) hai usato il termine "hacker" in un senso troppo tecnico senza
specificarne il significato. Io sento "hacker" e penso a "programmatore
esperto ed appassionato", tu e gli altri che leggono sicuramente anche. Ma
in sala, temo si sia sentito "pirata informatico", e credo sia da
allontanare il più possibile dalla mente dei potenziali utenti Linux
l'associazione Linux <-> Pirata informatico.

6) Linux purtroppo è ancora un sistema operativo per appassionati. Windoze
resta vincente per l'utente non appassionato del computer ma di quello che
con il computer può fare. Nel senso che tuttora, mi pare, con linux si debba
procedere ad una consistente opera di istruzione/documentazione per
raggiungere l'obiettivo che ci si pone. Non che la difficoltà di fare le
cose (almeno alcune, le basilari... ;) ) sia eccessiva, ma va dedicato tempo
ed attenzione e vanno imparate le strade giuste per farlo. Credo che
l'utente di basso livello (al quale ritengo non interessi molto il nome del
computer e del sistema operativo che usa) interessi attaccare il cavo della
macchina fotografica digitale, vedere la finestrella che si apre da sola, e
mandare le foto del gatto di casa all'amico in australia. Questo purtroppo è
ancora troppo complicato per una diffusione estesa del sistema. Sarebbe
molto più facile se almeno i piccì che vengono venduti avessero
preinstallato il SO... (Bill regala win alle scuole apposta...)

7) Non dal linux day in particolare ma da quello che sto imparando al
momento: GNU/Linux è un sistema operativo veramente notevole, con dei
concetti portanti che mi appaiono molto più solidi e sofisticati di altre
cose che mi è capitato di vedere... mi piace proprio (pur essendo la curva
di apprendimento molto molto piatta... )

Conclusioni:
1) scusate se vi ho tediato con queste mie considerazioni
2) bisogna organizzare qualche incontro più "informale" in modo da poter
chiacchierare in libertà
3) bravi a tuttti :)
4) e vissero felici e contenti... :)

Massimo