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alessio costantini eiwco@tin.it
Gio 10 Giu 2004 22:30:09 CEST


lsalce@tiscali.it wrote:

>Grazie per questa voce "fuori dal coro"... spero che ne seguano altre
>perche' vorrei un po' conoscere anche altri punti di vista...
>Io ammetto di avere qualche difficolta` a capire quali possano essere
>i problemi concreti di cui potrebbe essere interessante mostrare
>una soluzione open source...
>Hai qualche esempio per aiutarmi a capire?
>
>Ciao e grazie
>
>Licia
>
>  
>
Il mio è innanzitutto un discorso che riguarda la libertà di scelta. Ho 
avuto spesso modo di vedere che determinate soluzioni informatiche  
troppo proprietarie non erano altro che raffinati strumenti di  
"mungitura" del cliente, che spesso non era ripagato da una qualità 
coerente con la spesa effettuata. La possibilità di disporre del codice 
della parte nevralgica del proprio sistema informatico è a mio parere un 
benefit enorme (tanto è vero che ho visto con piacere che sul mercato 
sono apparsi dei pacchetti gestionali per aziende di produzione di 
levatura media con una parziale architettura open).
Più nello specifico ti dirò che ho scoperto l'open source grazie a Perl, 
linguaggio che non conosco benissimo , ma che mi ha permesso di 
realizzare alcune procedure in maniera molto più semplice ed efficace di 
quanto prodotto ad esempio con VB nell'azienda dove lavoro (per non 
parlare di questioni di costo della licenza).
Aggiungo anche che buona parte delle perdite di tempo attribuibili al 
sistema informatico prodottesi nell' azienda in questione  erano dovute 
ad una notevole reticenza dei 2 sistemi operativi installati (ambedue 
molto proprietari) a dialogare fra di loro (per non parlare del fatto 
che alcuni sistemi di licenza assurdi producano delle situazioni quasi 
kafkiane).
Rimanendo sul tema degli esempi, un altro caso, forse banale, è stato 
quando ho scoperto che un simpatico programmino di nome Mrtg installato 
su un pc infimo mi ha permesso di rilevare il traffico di rete sulle 
linee xdsl dell'azienda. Ti basti sapere che 2 fornitori da me  
interpellati non avevano saputo darmi una risposta su come ovviare a 
questo problemino risoltomi invece da un amico appassionato di linux. 
Oppure il fatto che una volta visto all'opera OpenOffice l'ho adottato 
insieme a Mozilla sui miei sistemi casalinghi (uno Windows e l'altro 
Linux) ritenendo che sia più che sufficiente per le mie esigenze e non 
mi costringa a svenarmi per acquistarlo (beh, anche questo è un problema 
concreto).
In sostanza, quello che è importante è che le informazioni circolino, e 
permettano alle varie categorie di utenza di ritagliarsi un sistema 
quanto più possibile adeguato alle proprie necessità e costruito, 
possibilmente, con un'etica di valore aggiunto reale.
Grazie a te ed al Blug.

Alessio Costantini





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