trashware: requisiti minimi...

Manuele Rampazzo manu@linux.it
Dom 8 Maggio 2005 14:54:14 CEST


Ciao Licia, ciao amici del BLUG!

Licia Salce wrote:
> mi sembra questo il luogo migliore per porre un interrogativo aperto
> sul progetto trashware e che riguarda la definizione dei requisiti minimi che
> deve avere un pc per essere "riutilizzabile" con Linux.

La mia esperienza diretta - e una miriade di discussioni fatte con altri
trashwaristi - mi porta a dire che, per avere applicativi ed interfaccie
moderne (OOo, GNOME, ecc.), bisogna avere per una workstation, cioè un
computer singolo, *almeno* un PII da 400MHz e 128MB di RAM, con circa
3GB di disco... Il dimensionamento del disco lo calcolo
dall'installazione di Ubuntu, che tendo a considerarla come uno
"standard" relativo alla scelta dei pacchetti software.

Ovviamente questo è il *minimo* per un utilizzo generalista, se c'è più
RAM è meglio, blablabla, ovviamente bisogna capire che un software
lanciato su un 400MHz/128MB non s'avvierà come un AMD64 con 1GB di RAM,
però questa soglia *minima* mi sembra quella per cui i tempi di attesa
possono iniziare ad essere tollerabili, in particolar modo se chi
utilizza quel computer ha come alternativa il non utilizzo di alcun
computer (perché non ce l'ha, non può comprarlo, ecc. ecc. ecc.).

La calibrazione delle risorse in un contesto di rete è invece diversa:
in questo caso si può pensare a qualche schema tipo LTSP, thin station o
che altro... In questi casi, allora, si possono anche riutilizzare delle
macchine più vecchie, tipo dei P1 da 133MHz con 32MB di RAM, a patto da
avere almeno (calcolo ad occhiometro) un PIII da circa 700 MHz e,
suppergiù, 512MB di RAM... cifra indicativa per poter gestire il server
stesso più almeno altre tre postazioni. Ovviamente all'incrementare del
numero di terminali la RAM va aumentata.

Su trash!italia - http://trashware.linux.it/ - il wiki sta iniziando a
popolarsi, sarebbe carino riuscire a farci confluire anche le varie
esperienze.

Ciao,
Manuele

-- 
"È ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il
possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva
loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo."
Michail Bakunin (1814 - 1876)



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