laboratorio trashware

sa.il@email.it sa.il@email.it
Sab 1 Lug 2006 16:02:44 CEST


Ciao!!!
Aiuto! Ma che è successo? Uno si distrae mezza giornata e
guarda che caterva di mail!!! 
Ah, ma è il buon Max... allora mi toccherà mettere un po'
d'ordine... ;-)
(E' uno scherzo di vecchia data... non te la prendi vero, Max? :-))
Rispondo qui anche a Sky, così faccio un po' il punto della situazione 
e chiarisco un paio di cose...

Il giorno sab, 01/07/2006 alle 10.42 +0200, max@mail.studiomasson.it ha
scritto: 
> Skywalker ha scritto:
> [...]
> >   ho finito di smanettare con xubuntu su un vecchio
> > compaq..... sebbene sono un utente ubuntu devo dire
> > che le difficolta e la lentezza del sistema mi ha nno
> > fatto demordere.
> 
> :(

Sulle macchine a 64MB di ram ubuntu è pesantino, xfce (allo 
stato di ubuntu 5.10) è sufficientemente veloce rispetto a gnome, 
ma non è sufficiente a livello di intuitività d'uso. 

> > Pensando un po alle chiacchiere scambiate con te e
> > Massimo e negli scambi di opinione nel Luganega credo
> > che  
> > la migliore soluzione attualmente sia una debian
> > minimale di primo acchito senza x.
> 
> Non ricordo esattamente le specifiche e gli obiettivi del vostro 
> trashware, ma noi "dobbiamo fare i conti" con i destinatari finali, 
> che sono le associazioni di volontariato. Come certamente potrà fare
> il responsabile del progetto (non appena torerà dalle ferie... ;) )
> uno dei parametri (che, lo so _bene_, fa a pugni con le 
> caratteristiche di una macchina "trashware" per definizione...) 
> è l'usabilità in termini di facilità e familiarità. 
> Per questo siamo restii dall'allontanarci da Gnome (KDE pare comunque
> troppo pesante) e ci (mi) sembra così interessante la recente 
> versione di XFce.

In effetti io sono un po' restia anche ad abbandonare il filone
slackware. 
Premesso che slackware per me è sempre un mito, oggettivamente per il 
trashware tipo il nostro finora si è rivelata la configurazione più
equilibrata. Leggera, veloce, l'unica volta che ci ho messo un 
bel po' ad installare era colpa del lettore cd...
Gnome ha un livello di intuitività che finora si è rivelato il
migliore. 
Si preferiva però appoggiarsi ad una distribuzione supportata da una
comunità di sviluppatori più allargata, tipo debian o fedora...
fedora è pesantuccia, quindi eravamo orientati su debian o derivati.
La pesantezza di ubuntu (su vecchie macchine) finora non è stata
particolarmente incentivante.
Una possibilità è quella di rinunciare a gnome per qualcosa di più
leggero, ma qui c'è il problema di usabilità che si ripresenta.

> "Senza X" è una ottima affermazione per un traswhare-ista "puro", ma 
> ho paura che per noi sia poco percorribile... (della serie: se diamo 
> una macchina così non la userebbe (quasi) nessuno, e magari nel giro 
> di pochi minuti verrebbe "piallata" dall'esperto di turno che 
> "finalmente" potrebbe installare un sistema proprietario a caso tra 
> quelli disponibili... )
> 
> Ovviamente, questo è solo il mio limitato pensiero...
> 
> ^_^

Pensiero giusto, però è bene capirsi... da quello che avevamo detto
all'ultimo incontro, parlavamo di una "base comune da cui partire".
Tieni presente che il luganega, se non sbaglio, ha un progetto rivolto
anche ad ambienti di rete, con prospettive su terminali diskless... 
giusto?
"senza X" è un'affermazione che quindi va bene se si pensa ad un
generico pc da installare, non necessariamente workstation standalone
come nel nostro caso.
Su quella base dicevamo di selezionare insiemi di pacchetti che
andasssero bene a seconda dell'uso, elaborando dei prototipi tipo
quelli che suggeriva Micky.
Dare linux senza X ad un utente principiante è come dare un
trattato di fisica nucleare ad un bambino delle elementari...
Non basta però X, occorre un ambiente comprensibile e intuitivo,
altrimenti è come dare allo stesso bambino delle elementari un
libro delle superiori... meglio, ma non basta.
Quindi qui si tocca un altro dei punti aperti del progetto: la 
valutazione di usabilità di interfacce leggere... xfce in primo 
luogo.

> >  Di pari passo si può prepare un cd con il software
> > standard che si vuole normalmente usare in questo tipo
> > di macchina, e usarlo come repository locale.
> > 
> >  Quindi procedere con la costruzione del sistema.
> > 
> > In questo modo dovresti avere:
> >  * installazione standard di partenza per tutte le
> >    macchine.
> >  * possibilità del completamento del sistema 
> >    via rete, ma non indispensabile per le macchine
> >    che sono prive di scheda perchè hai il CD.
> >  * installazioni rapide
> >  * massimo controllo sui pacchetti e configurazione
> > 
> >  Che ne pensi ?
> 
> Era l'ipotesi di lavoro di cui stavamo discutendo prima di iniziare 
> questa lunga "pausa di riflessione", qui ora è da capire quale sia il 
> modo migliore di mettere assieme i pezzi... certo ritengo
> fondamentale decidere ed essere coerenti su quello che si vuole 
> installare (che peraltro potrebbero essere più soluzioni, magari una 
> limitata per macchine davvero obsolete, ed una più "state-of-the-art" 
> per macchine più performanti...).

In effetti sì, eravamo rimasti su questa linea... da qui anche l'impeto
di buona volontà ad installare debian o simili... :-)
Ok, io tendenzialmente continuerei la linea iniziata da Alberto
con prove su qemu, almeno per farsi un'idea di come potrebbe venire,
sarebbe poi utile confrontare le varie possibilità.
xubuntu o debian + xfce o ebuntu o quel che vi par meglio...
Per le nostre installazioni: per il momento funziona bene la slackware
10.0 su macchine a 64MB, finché non troviamo di meglio resterei su
quella, stando in linea con quelle già uscite. Per macchine a 128MB di
ram tenterei un ubuntu (anche 5.10, visto che abbiamo il preziosissimo
cd personalizzato da Alberto) con gnome.
Almeno finché non riusciamo a configurare opportunamente una debian base
più repository appositi, dopo di che possiamo anche pensare di passare
ad una soluzione via rete come quella proposta da Micky...

Che ne pensate?
 
Ciao a tutti

Licia




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