laboratorio trashware
ezio
ezio@luganega.org
Mer 5 Lug 2006 14:13:12 CEST
sa.il@email.it ha scritto:
> Il giorno sab, 01/07/2006 alle 10.42 +0200, max@mail.studiomasson.it ha
> scritto:
>> ......
>> Non ricordo esattamente le specifiche e gli obiettivi del vostro
>> trashware, ma noi "dobbiamo fare i conti" con i destinatari finali,
>> che sono le associazioni di volontariato.
> ... Tieni presente che il luganega, se non sbaglio, ha un progetto rivolto
> anche ad ambienti di rete, con prospettive su terminali diskless...
> giusto?
>
In effetti, come vi ha già detto Sky, noi avevamo in mente di utilizzare
LTSP, con ad esempio k12ltsp (Fedora) oppure utilizzare LTSP con Debian
come avevamo presentato al LinuxDay 2005 di Agordo, per riutilizzare
macchine obsolete delle aule informatiche che altrimenti vanno dismesse
e rottamate.
Nella linea dei progetti tipo :
http://www.osservatoriotecnologico.net/software/esperienze/VIPS05000N.htm
del Quadri di Vicenza oppure del progetto dell' Istituto Comprensivo di
Certaldo (FI) con cui abbiamo avuto scambio di esperienze.
In ogni caso LTSP si può essere utilizzato anche con poche macchine,
come ad esempio in una biblioteca, liberandoti dal problema di perdere
tempo con i client e dedicarti quasi esclusivante al server che per un
numero limitato di postazioni può essere benissimo un buon pc.
Es.: con un Athlon 2000 fai lavorare bene 5-6 pc con buoni risultati.
A grandi linee funziona così:
- accendi il PC (che può essere anche senza hd o con una distribuzione
diversa installata);
- il BIOS, come da impostazioni, cerca fare il boot via LAN;
- il BIOS chiede ed ottiene, dalla rete:
- un indirizzo IP
- il nome di un file (...il kernel)
- il BIOS scarica, via TFTP, il kernel dalla macchina con IP <IP>
- il kernel viene scompattato
- tipicamente il kernel "monta" via NFS il file-system principale da un
server remoto (un NFS-server);
- a quel punto il boot procede normalmente.
- LTSP e' un progetto costruito al 100% su queste tecnologie
Se vuoi saperne di più puoi trovare quì una delle ottime guide in rete
(che tra l'altro porta come esempio RedHat su server e Slackware su
client, ma rimane naturalmente indipendente dalla distribuzione):
http://siena.linux.it/documenti/diskless/
Purtroppo finora non abbiamo avuto nessuna risposta positiva dagli
istituti comprensivi interpellati per provare sul campo le nostre
esperienze, rimaniamo comunque fiduciosi che prima o dopo qualcuno vorrà
provare a risparmiare aumentado l'efficenza.
Saluti a tutti,
Ezio.
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blug