[pierpiggi@gmail.com: [LUG] Lettera al ministro Brunetta]

Diego panda84@inwind.it
Ven 11 Dic 2009 22:24:05 CET


>
> Il passo successivo quindi e` affermare che chi distribuisce software
> proprietario e` uno spacciatore, e chi lo usa un tossicodipendente. Se
> regali iPod ai bambini li rendi Apple dipendenti?
>   


Giusto meno di un mese fa c'è stato un intervento del comune di Padova 
per una vicenda analoga:
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=81627&sez=NORDEST

Voglio sottolineare che "mercato libero" non significa che un'azienda 
può dare in giro i suoi prodotti come gli pare e piace, ci sono delle 
regole.
Esiste un decreto del Presidente delle Repubblica che regolamenta le 
vendite sottocosto:
http://www.altroconsumo.it/20050107/decreto-del-presidente-della-repubblica-6-aprile-2001-n-218-Attach_s73421.pdf
esistono comportamenti scorretti (concorrenza sleale) che un'azienda non 
può mettere in atto allo scopo di fare piazza pulita della concorrenza 
(penso ad esempio al caso di Internet Explorer).

Inoltre ci sono vari fattori che intervengono nell'ambito del software 
che sono meno frequenti in altri tipi di prodotti:
- se Apple regala il succitato iPod ci rimette tutti i soldi del costo 
di produzione di soldi, mentre per un software è molto più facile perché 
il costo di produzione della singola unità è pressoché nullo;
- un software molto spesso serve per creare documenti. Questi documenti 
spesso hanno un formato non interoperabile con altri programmi, il che 
costringe più spesso che in altri ambiti ad essere costretti a pagare 
l'aggiornamento pur di non buttare a mare tutto il lavoro fatto in 
precedenza;
- mentre migrare da una marca di patatine ad un'altra o anche da un'iPod 
ad un lettore MP3 qualsiasi non richiede generalmente grandi periodi di 
adattamento per il software spesso non è così.

Questi sono i motivi per cui, secondo me, nella scelta di software, 
specialmente se fatta anche per altre persone va messa più attenzione 
rispetto ad altri ambiti.

> Trovo sconcertante l'idea di voler forzare la gente a usare software libero
> (equivalente a ostracizzare l'uso di software proprietario)

Ora, magari io non sono molto bravo a spiegarmi, ma non ho scritto nulla 
a favore di tale idea.
Non ho mai detto di essere a favore del forzare la gente a usare il 
software libero, e non riesco ad individuare righe nel mio messaggio che 
possano portare a considerazioni di tale tipo.

Ho posto viceversa dei quesiti che credo leciti e credo che in pochi a 
scuola si pongano. Io credo invece che la scelta ricada troppo spesso 
"sul primo che capita" o "su quello che usano tutti", ma credo che in 
realtà nessuno si metta a tavolino a fare un confronto serio ed equo tra 
le scelte disponibili.

> e` l'opposto
> della liberta` che si professa. E` bolscevismo allo stato puro.
>   

Lasciare che le aziende facciano il bello e il cattivo tempo senza 
regole significa anteporre l'interesse di un ente virtuale all'interesse 
comune delle persone (lettura consigliata per chi vuole approfondire: 
Noam Chomsky).
Mentre le licenze studente possono starmi bene, non credo che le 
software house dovrebbero essere lasciate così libere di forzare la mano 
(grandi contratti a prezzi stracciati, software "regalati" alle scuole) 
e di approfittare della loro posizione dominante...

Ciao,
Diego


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