[Flug] Proposta di documentazione su GNU/Linux.

Francesco Poli frx@firenze.linux.it
Mer 8 Dic 2004 12:54:44 CET


On Tue, 07 Dec 2004 16:43:54 +0100 Simone Piccardi wrote:

> On Mon, 2004-12-06 at 23:19 +0100, Francesco Poli wrote:
> > > Rapidamente: io credo che i paradigmi validi per la distribuzione
> > > del software non siano applicabili sempre e comunque.
> > 
> > Certo, per l'hardware non vanno bene...  :-;
> Per quanto mi riguarda non vanno bene neanche per la poesia, la musica

La poesia e la musica sono sequenze di simboli (di un alfabeto ben
definito). Sono informazione che puo` essere elaborata in modo
automatico. Il fatto che non (sempre) siano programmi `eseguibili' da
una macchina, ma (spesso) solo elaborabili come dati e` secondo me un
dettaglio tecnico implementativo.
Da un punto di vista filosofico crea ben poche differenze: si possono
tecnicamente copiare con la stessa facilita` con la quale si copia un
programma, si possono distribuire telematicamente con la stessa
facilita` con la quale lo si puo` fare per i programmi, si possono
modificare con strumenti analoghi a quelli utili per modificare i
programmi...

Non trovo nessun motivo filosofico per il quale siano meno (o piu`)
importanti le quattro liberta` fondamentali per poesia e musica,
rispetto ai programmi.

Tra l'altro i confini tra le varie tipologie di opere dell'ingegno
(programmi, documentazione, musica, immagini, ...) sono molto sfumati e
ci sono numerose sovrapposizioni.
Ad esempio il PostScript e` un linguaggio di programmazione con
strutture di controllo e istruzioni condizionali (mi risulta). Una
poesia scritta in PostScript e` un programma interpretato oppure un
testo? Forse entrambe le cose assieme.
Alcuni chip audio si programmano con una sorta di linguaggio macchina
specializzato (mi pare che il chip SID del Commodore 64 si usasse
cosi`): un brano musicale cosi` realizzato e` un programma eseguibile
oppure e` musica? Direi entrambe le cose assieme.

> o le opinioni politiche o personali.

Le opinioni sono idee e, come tali, non sono soggette al diritto
d'autore.
Le /espressioni/ delle opinioni sono coperte da diritto d'autore.
E queste possono ad esempio essere discorsi scritti o registrazioni
audio di discorsi o anche videogiochi (mi viene in mente xbill, se non
e` espressione di una opinione personale quello...).

E questi sono distribuibili esattamente come i programmi (anzi, nel caso
dei videogiochi, *sono* programmi).
Ancora non vedo motivi validi per i quali le quattro liberta`
fondamentali debbano essere considerate meno importanti per le
espressioni delle opinioni politiche.
Anche i programmi sono espressioni di opinioni: ogni volta che il
programmatore ha fatto una scelta progettuale ha espresso una sua
opinione ("e` meglio cosi` piuttosto che in un altro modo"). L'autore di
un MUA puo` decidere di non voler supportare la posta in HTML poiche' e`
contrario. Se il programma e` libero deve essere possibile per qualcun
altro creare una versione modificata che supporti la posta in HTML,
anche se l'autore originale non si trova d'accordo con questa scelta
progettuale.
Allo stesso modo, un'immagine artistica o un discorso scritto, non
possono essere considerati liberi se non concedono agli altri il diritto
di creare versioni modificate sgradite all'autore originale.

> 
> > Ripeto: per software non intendo solo programmi!
> Questo vale per te.
> 
> Io per software invece intendo software (cioe` programmi) e basta. Se
> vuoi puoi anche aggiungerci roba che software non e` fai pure, ma non
> pretendere che si debba essere d'accordo.

Io ho letto il contratto sociale del FLUG e ne deduco che anche chi lo
ha redatto intende (o forse intendeva ed ora non piu`?) per software non
solo programmi.
Comunque, questa e` solo terminologia.
La cosa che non capisco e` perche' alcune liberta` debbano essere
considerate meno importanti per i non-programmi e piu` importanti per i
programmi.
Tenendo conto che le classificazioni delle opere dell'ingegno sono molto
arbitrarie e sfumate, con parecchie sovrapposizioni (vedi sopra).

[...]
> Senz'altro la verbatim copy non e` una licenza di software libero. Nel
> caso specifico secondo me non va bene neanche per la documentazione.
> Per gli scritti politici e le opinioni personali invece per quel che
> mi riguarda va benissimo.

Questo e` il tuo modo di vedere le cose, pero` non spieghi *perche'*...
Cosa rende tanto `intoccabili' le espressioni delle opinioni politiche
di qualcuno?
Perche' lo stesso ragionamento non si puo` allora applicare anche alle
espressioni delle opinioni tecniche di qualcuno e concludere che nessuno
deve avere il diritto di creare versioni modificate di un programma
(piu` o meno quello che pensa DJB, l'autore di QMail)?

Non ti e` mai capitato di leggere (per esempio) un lungo articolo
d'opinione di qualcuno che si esprime a favore del software libero,
magari anche con delle belle parole e delle frasi incisive, e pero`
chiama ripetutamente "software commerciale" cio` che in realta` e`
chiaramente (per chi sa bene di cosa si sta parlando) software
proprietario.
Non ti e` mai venuto il desiderio di correggere il testo per non
alimentare la disinformazione che c'e` sull'argomento?
Noi sappiamo bene che la classificazione libero/proprietario e` del
tutto ortogonale a quella commerciale/non-commerciale.
Ma buona parte del pubblico non lo ha capito e la disinformazione viene
alimentata da casi come questo.

Supponi che la licenza sia verbatim copying: hai solo tre possibilita`
(direi)
a) non ridistribuisci l'articolo (perdi un buon pezzo di propaganda pro
   software libero)
b) lo distribuisci inalterato (alimenti la disinformazione, e`
   abbastanza inefficace accompagnarlo con delle note in cui spieghi che
   l'autore usa impropriamente il termine "commerciale", molto
   probabilmente le frasi che rimarranno in mente ai lettori saranno
   quelle dell'articolo)
c) riscrivi da zero un articolo che esprime le stesse idee (ma ti rendi
   conto dello spreco di tempo?)

Con una licenza libera, puoi fare la cosa piu` ragionevole: riutilizzare
cio` che e` gia` cosi` ben scritto, ma correggendo l'imprecisione.
E` *esattamente* come un fantastico programma contenente un bug. Non
ridistribuisci il programma? Sopporti il bug? Riscrivi da zero? Se il
programma e` libero puoi fare la cosa piu` ecologica: ridistribuisci il
programma, dopo aver corretto il bug.

> 
> > Molti (troppi) programmatori detestano che qualcuno modifichi i
> > programmi che scrivono (vogliamo citare il caso di QMail? oppure la
> > Microsoft? o la Sun con il suo JDK e JRE?).
> > Questo non significa che dobbiamo piegare la definizione di software
> > libero per farli contenti...
> Qui non si stava parlando di software, pero`. La documentazione non e`
> software, quindi non ritengo che ci si debbano applicare le
> definizioni che si applicano al software.

Al di la` della terminologia, qui si stava parlando di opere
dell'ingegno. Di informazione e non di materia. L'informazione e`
davvero diversa dalla materia.
Invece le differenze concettuali tra documentazione e programmi sono
labili.

0. un documento che parla di un programma
1. un documento che parla di un programma e lo analizza in dettaglio
  fino a riportarne pezzi di codice sorgente
2. un codice sorgente (di un programma) molto commentato
3. un codice sorgente poco commentato
4. un codice sorgente non commentato

Dove sta il confine? Dove e` il punto in cui la GPL non ha piu` senso?
Io vedo tante sfumature di grigio e non trovo motivi per i quali la GPL
non possa applicarsi a tutti questi casi...

Se ti comoda per fissare le idee, tutti quesi casi sono testo puro
scritto con un editor di testo (Vim, Emacs, Gedit, Nedit,
<inserisci_qui_il_tuo_editor_preferito>, ...)

[...]
> Per quanto mi riguarda la licenza e` sufficientemente libera (anche se
> ha dei problemi), in questo la FSF e` d'accordo con me e Debian no. Se
> da un lato riconosco che molte delle obiezioni di Debian (in
> particolare quando la documentazione e` allegata al software) siano
> legittime, non ritengo che usare il metro del software per qualunque
> altra cosa lo sia altrettanto. 

Ancora non hai spiegato *perche'* non e` legittimo ritenere le quattro
liberta` fondamentali ugualmente importanti per ogni opera
dell'ingegno[1].


[1] cioe` per ogni tipologia di software, direi io, ma lasciamo perdere
l'uso del termine software come storicamente nato (tra l'altro nota che
uno dei concetti alla base dell'architettura di Von Neumann e`, se non
sbaglio, il trattare i programmi allo stesso modo dei dati)


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