Addio e grazie di tutto il pesce [Era Re: [Flug] [Fwd: GUFICon#5 - Il conto alla rovescia e' cominciato !]]

[Franco Vite]

Alle 16:40, giovedì 16 settembre 2004, Marco Ermini ha scritto:
> Comunque, io pensavo di essere lunatico... ma tu ci devi avere un mal
> di stomaco da paura!!! :-)

io?!

nono, sono proprio tranquillo, in questo periodo, quasi zen!

> > NB
> > e, tra l'altro, alla fine voi fate pure la figura di quelli che
> > sono "indietro" perchè usate ancora la roba di M$, ed io, lo
> > sfigato, faccio pure la figura del figo perchè uso LaTeX...
> >
> > tzè!
>
> Ah... ecco da dove ti viene il mal di stomaco... diagnosi molto
> semplice :-) Ormai, fa più vittime un sw accademico anni '80 della
> SARS ;-)

mal di stomaco?!

semmai sono i vari "word processor" a farlo venire!

la mia compagna s'è buttata nella tesi di dottorato con oowriter 
(mortacci sua), e per far funzionare sti ç@#&£% di "stili" è un 
pandemonio tutte le volte.
poi chiedi su it.openoffice.org e ti dicono "leggi il manuale che costa 
solo 40€ e ha appena 800 pagine ...." (mortacci loro).

poi apro il mio amato editor (che può essere pure kile, non 
necessariamente emacs), mi carico le impostazioni che ho ottenuto con 
UN post su it.comp.software.tex[1], ed ho i margini, la spaziatura, le 
tabulazioni, le note, le intestazioni, la bibliografia, l'indice 
generale, quello analitico (e pure quello delle parole) e anche la 
copertina con tanto di logo dell'università già pronti.
si impara ad usare meno di 10 tag (per una tesi umanistica, ovviamente, 
senza matematica e roba di quel tipo) e hai SOLO DA SCRIVERE.

mal di stomaco?

neanche un pò, e da mò! :-))

[1]
ma, se voglio addentrarmi maggiormente nell'aggeggio, vado su 
http://www.guit.sssup.it/ e vi trovo tutto quello che si può volere dal 
LaTeX. in italiano :))

-- 
Franco
"Certo bisogna farne di strada / da una ginnastica d'obbedienza /
fino ad un gesto molto più umano / che ti dia il senso della violenza /
però bisogna farne altrettanta / per diventare così coglioni / da non
riuscire più a capire / che non ci sono poteri buoni"       F. De André