[Flug] questione sicurezza

Franco Vite franco@firenze.linux.it
Mer 6 Lug 2005 14:57:14 CEST


Ore 13:19, mercoledì 6 luglio 2005, Matteo Papadopoulos ha scritto:
> La riflessione che sollevavo è totalmente "umana" ovvero: qui è pieno
> di "specialisti della privacy" che lavorano sodo per migliorare
> sempre più la questione. Tutto questo lavoro si basa sicuramente sul
> voler far rispettare un diritto di privacy. Ma quante volte poi si
> casca nel trabocchetto della "paura"?

Allora, il punto che sollevi è sicuramente importante.

Però, appunto, è un trabocchetto, e quindi non è sempre "vero".
Nel senso:

puoi sostituire "privacy" con un sacco di altri DIRITTI per i quali c'è 
in giro tanta ma tanta gente (e cmq sono troppo pochi) che lotta 
quotidianamente (non faccio l'elenco che sarebbe inutile).

Nel momento in cui lotti per ottenere o per difendere un diritto sei 
parte attiva, propositiva dell'agire politico[1] e sociale, quindi il 
trabocchetto "paura" funziona relativamente, fosse anche solo per il 
fatto che (di solito) le lotte non si fanno da soli :)

Ma che tu stia "lottando per" o che tu stia "difendendo" cambia e di 
molto la questione.

Purtroppo oggi siano in un periodo (una volta si diceva "in una fase") 
di strenua difesa dei diritti (e in molti casi non ce la si fa, ed essi 
se ne vanno, e anche qui l'elenco è inutile).

Una volta, ormai più di 30anni fa, invece, si era in un periodo di 
conquista di nuovi diritti (l'elenco come sopra).

Quando sei all'attacco, a conquistare i diritti, il "trabocchetto della 
paura" non funziona, o funziona poco e male, dato che sei parte di un 
grosso processo spesso collettivo, e il numero ti fa sentire se non 
invincibile, sicuramente più tutelato.

Oggi, in una fase difensiva, siamo relativamente pochi ad occuparci di 
questa cosa della difesa dei diritti, e la paura (di non farcela, di 
essere presi come capo espriatorio, di rimanere senza casa|lavoro|
soldi|etc, e tante altre possibili cose) è uno dei principali strumenti 
che vengono usati per far si che la gente smetta di occuparsi di certe 
cose (riuscendoci, tra l'altro...).

E', quindi, a mio avivso, una paura legittima che, però, non deve far 
smettere anche noi, pochi che ancora ci provano, a lottare per i propri 
diritti.

Non vorrei che il discorso sembrasse "eroico": in realtà quanto sopra è 
un meccanismo vecchio quanto il mondo occidentale (e non solo), e solo 
in casi limite si rischia veramente qualcosa di grosso.

[1]
e uso "politico" nell'accezione nobile del termine, legata 
all'etimologia della parola e quindi alla categoria greca di "polis" e 
quindi alla categoria di "occuparsi della cosa pubblica".

-- 
Quando vennero per indymedia , non dissi nulla perche' non sono
indyano.

Quando vennero per ecn - isole nella rete, non dissi nulla perche' non
sono isolano.

Quando vennero per autistici - inventati, non dissi nulla perche' non
sono ne autistico ne inventato.

Quando vennero per il FLUG non dissi nulla perche' non sono un
flugghiano

Quando vennero per me, nessuno disse nulla, perche' non c'era piu`
nessuno per fermarli.

QUESTA NON E' PIU' UNA QUESTIONE PRIVATA ANCHE SE E' UNA QUESTIONE DI
PRIVACY aggiornamenti: http://autistici.org/ai/crackdown



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