[Flug] Se tre anni vi sembran pochi, provate voi a lavorar... ;)

Marco Ermini marco.ermini@gmail.com
Mer 8 Giu 2005 10:59:06 CEST


On 6/8/05, Leandro Noferini <lnoferin@cybervalley.org> wrote:
> Franco Vite scriveva:
> 
> > > Ero piccino che dicevano che il problema della Debian era il
> > > software vecchio dentro la stable.
> >
> > il "problema" (che fossero tutti così i problemi...) non è il
> > software vecchio o nuovo, ma un insieme di cose.
> 
> Inizio da discorso da anni '70: il problema e' che dobbiamo inquadrare
> le cose...

Di solito lo dicevano i sindacalisti per giustificare l'ennesima
svendita al padrone o sbaglio ;-)


[...]
> > per me singolo conta il giusto: uso unstable da più di due anni
> > felicemente;
> 
> E se permetti non e' poco.

Beh mio cuggino usa Windows da 5 anni felicemente... che vor dì? ;-)


[...]
> Sono tutti problemi degnissimi ma che partono a mio modo di vedere da
> una premessa sbagliata, che sarebbe quella di pensare di poter usare
> professionalmente in modo "trasparente" lavoro compiuto da volontari.
> Se ci si pensa bene questa e' un po' un'assurdita' perche' i due
> ambiti possono avere dei punti di contatto ma hanno delle differenze
> pesanti che non possono venire trascurate.

Mi pare che Franco volesse portare il discorso proprio su questo.


> Per Debian e' fondamentale fare le cose per bene altrimenti finisce
> sommersa dalle contraddizioni; e questo comporta una marea di
> conseguenze: discutere per mesi e anni se la GFDL e' libera, non
> libera, quanto libera; rilasciare versioni solo quando sono pronti
> anche i porting per in controller delle lavastoviglie; controllare a
> puntino la documentazione di sed (man sed per chi non ci credesse).
> Sono volontari, di conseguenza devono fare le cose per bene.

Non sono d'accordo con te: c'è modo e modo di fare volontariato :-)

Te lo dico perché io l'ho fatto in alcune realtà dove soprattutto
negli ultimi anni ci sono state accelerazioni notevoli anche
tecnologiche, e dove le cose sono cambiate parecchio; ai volontari
sulle ambulanze è oggi richiesto un livello di preparazione
inimmaginabile. Se in un'associazione di ambulanze aspettassimo la
delibera dell'assemblea per stabilire se è giusto insegnare a tutti ad
usare un defibrillatore o una tavola spinale, peggiorerebbero le
condizioni post-ospedaliere di molti, magari ci sarebbero pure delle
morte che sarebbero state evitabili.

Sai come diciamo nel "nostro mondo"? che i dieci comandamenti sono
semplici, chiari ed inequivocabili perché non sono stati discussi in
assemblea!!!

Il problema è *modo in cui è impostato* Debian, che è più
"assembleare" che "pratico" ed è incompatibile col mondo "di'
bisnesse" o anche semplicemente in una realtà pervasiva e veloce come
quella odierna, dominata da Internet... Debian viaggia ai ritmi di
qualche anno fa ed era già lenta allora. Ma non date la colpa al fatto
che sia "volontariato" o "si vogliono fare le cose per bene", perché
ci sono realtà di volontariato molto esigenti dove se sbagli non ne va
di mezzo qualche byte e le cose si fanno non per bene, di più: solo
non ci si perde a discutere se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo
pieno.

Molto semplicemente è stato ritenuto meglio impostare Debian in un
certo modo ed è una scelta che va rispettata, senza crearsi false
aspettative come dici tu giustamente. Non sono per nulla d'accordo che
questo fosse un destino ineluttabile, però è incontrovertibile che
così è.


> Tutte cose che pero' in ambito professionale (o per meglio dire, dove
> quel che conta e' la ciccia) non solo non sono importanti ma portano
> proprio problemi. Di conseguenza, vuoi usare per lavoro Debian?
> Ottimo! Ottima scelta ma considera questi aspetti e di conseguenza
> metti in conto di dover controllare quel che ti viene dato e di
> doverlo seguire da vicino.

Questo vale comunque se vuoi fare bene il tuo lavoro. Ti assicuro che
io non mi fido di sicuro dei pacchetti anche se me li prepara Mr.
RedHat. Di certo il lavoro è impostato in tutt'altro modo.


Ciao.
-- 
Marco Ermini
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Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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