[Flug] Se tre anni vi sembran pochi, provate voi a lavorar... ;)

Leandro Noferini lnoferin@cybervalley.org
Mer 8 Giu 2005 12:41:16 CEST


Marco Ermini scriveva:
 
> > Inizio da discorso da anni '70: il problema e' che dobbiamo
> > inquadrare le cose...
> 
> Di solito lo dicevano i sindacalisti per giustificare l'ennesima
> svendita al padrone o sbaglio ;-)
 
Mah, sinceramente ero troppo piccolo per ricordare cose del genere.

Diciamo che alle prime assemblee alle quali ho partecipato chi
cominciava cosi' veniva fischiato sonoramente: erano gli orribili anni
'80....

> > Sono tutti problemi degnissimi ma che partono a mio modo di vedere
> > da una premessa sbagliata, che sarebbe quella di pensare di poter
> > usare professionalmente in modo "trasparente" lavoro compiuto da
> > volontari.  Se ci si pensa bene questa e' un po' un'assurdita'
> > perche' i due ambiti possono avere dei punti di contatto ma hanno
> > delle differenze pesanti che non possono venire trascurate.
> 
> Mi pare che Franco volesse portare il discorso proprio su questo.
> 
> 
> > Per Debian e' fondamentale fare le cose per bene altrimenti
> > finisce sommersa dalle contraddizioni; e questo comporta una marea
> > di conseguenze: discutere per mesi e anni se la GFDL e' libera,
> > non libera, quanto libera; rilasciare versioni solo quando sono
> > pronti anche i porting per in controller delle lavastoviglie;
> > controllare a puntino la documentazione di sed (man sed per chi
> > non ci credesse).
> > Sono volontari, di conseguenza devono fare le cose per bene.
> 
> Non sono d'accordo con te: c'è modo e modo di fare volontariato :-)

Basta se dico: ovvio?

E per continuare con le ovvieta' affermero' pure che il volontariato
si adatta alle necessita' dell'ambito in cui viene applicato:
necessita' che sono ben diverse fra le autoambulanze e la
realizzazione di una distribuzione software, cosi' come sono diverse
le necessita' della gestione di un'associazione per lo scambio dei
francobolli nonche' quelli degli scout e via esempiando.

> Te lo dico perché io l'ho fatto in alcune realtà dove soprattutto
> negli ultimi anni ci sono state accelerazioni notevoli anche
> tecnologiche, e dove le cose sono cambiate parecchio; ai volontari
> sulle ambulanze è oggi richiesto un livello di preparazione
> inimmaginabile. Se in un'associazione di ambulanze aspettassimo la
> delibera dell'assemblea per stabilire se è giusto insegnare a tutti ad
> usare un defibrillatore o una tavola spinale, peggiorerebbero le
> condizioni post-ospedaliere di molti, magari ci sarebbero pure delle
> morte che sarebbero state evitabili.

Proprio alle autoambluanze pensavo quando ho scritto quel che ho
scritto e proprio come caso limite: sinceramente, da ex volontario, il
pensiero che non si sia mai riusciti a superare il volontariato nella
gestione di una cosa del genere e che io debba aspettarmi che un tizio
non avesse altro da fare se non andare a guidare un'autoambulanza la
mattina che ruzzolo per le scale e mi spacco una gamba mi ha sempre
lasciato interdetto. Ma questo e' un discorso che porta fuori tema....

> Sai come diciamo nel "nostro mondo"? che i dieci comandamenti sono
> semplici, chiari ed inequivocabili perché non sono stati discussi in
> assemblea!!!

Non ho capito a cosa ti riferisci.

> Il problema è *modo in cui è impostato* Debian, che è più
> "assembleare" che "pratico"

Non vedo alcuna dicotomia fra "assembleare" e "pratico": il metodo
assembleare puo' un metodo assai pratico per gestire le cose, come
dimostra il gruppo che permette l'esistenza di questa lista, fra
l'altro. Non saremo neanche noi "business oriented" ma siamo qui da un
bel po' e il nostro lo facciamo. :-)

> ed è incompatibile col mondo "di' bisnesse" o anche semplicemente in
> una realtà pervasiva e veloce come quella odierna, dominata da
> Internet...

Non sono assolutamente d'accordo: il business "dinamico", "pratico",
"top class" e' un'invenzione moderna che deve ancora dimostrare di
essere realmente l'unica strada percorribile. Ci sono esempi a favore
ed esempi contrari: l'esempio delle distribuzioni, per me (ne restera'
una sola) e' proprio uno di quelli che contraddicono tale modello.

> Debian viaggia ai ritmi di qualche anno fa ed era già lenta allora.

Boh, puo' anche darsi che sia lenta ma..... (ne restera' una sola).

> Ma non date la colpa al fatto che sia "volontariato" o "si vogliono
> fare le cose per bene", perché ci sono realtà di volontariato molto
> esigenti dove se sbagli non ne va di mezzo qualche byte e le cose si
> fanno non per bene, di più: solo non ci si perde a discutere se il
> bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno.

Condizioni diverse non confrontabili: forza forza, presto, finisci di
attaccare tutti codesti francobolli che il mondo gira troppo rapido...

> Molto semplicemente è stato ritenuto meglio impostare Debian in un
> certo modo ed è una scelta che va rispettata, senza crearsi false
> aspettative come dici tu giustamente. Non sono per nulla d'accordo
> che questo fosse un destino ineluttabile, però è incontrovertibile
> che così è.
 
Anche qui siamo sulle affermazioni ovvie, direi: di ineluttabile c'e'
solo la Grande Falce.

> > Tutte cose che pero' in ambito professionale (o per meglio dire,
> > dove quel che conta e' la ciccia) non solo non sono importanti ma
> > portano proprio problemi. Di conseguenza, vuoi usare per lavoro
> > Debian?  Ottimo! Ottima scelta ma considera questi aspetti e di
> > conseguenza metti in conto di dover controllare quel che ti viene
> > dato e di doverlo seguire da vicino.
> 
> Questo vale comunque se vuoi fare bene il tuo lavoro. Ti assicuro
> che io non mi fido di sicuro dei pacchetti anche se me li prepara
> Mr.  RedHat. Di certo il lavoro è impostato in tutt'altro modo.
> 
> 
> Ciao.
> -- 
> Marco Ermini
> http://www.markoer.org
> Dubium sapientiae initium. (Descartes)
> root@human # mount -t life -o ro /dev/dna /genetic/research
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Ciao
leandro
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