[Flug] Idee Imprenditoriali

Marco Ermini marco.ermini@gmail.com
Gio 16 Giu 2005 16:38:30 CEST


On 6/16/05, Paolo Sechi <sechi@coopcenacolo.it> wrote:
[...]
> Comunque il bando parla esplicitamente di attività che prevedono *anche*
> la vendita al dettaglio, questo perchè si punta sull' impatto sul
> territorio, appunto. Ma fare attività di formazione ed eventi di ritrovo
> incontro come aveva proposto Marco Ermini mi sembra vada in quella
> direzione.

Non credo di averla proposta io (sarei stato troppo bravo ;-)


[...]
> Novoli, con il Polo universitario, il Tribunale, e tanti altri
> interventi potrebbe dare molta visibilità. O firenze Nova....

Se non devi andare alle Piagge ;-)


[...]
> > Io l'ho già fatto per dei portatili. Li abbiamo importati da Taiwan
> > come smarcati-compatibili ed installato RedHat/Windows in dual boot.
> > Ne abbiamo venduti tre (3) in un anno, via Internet. Per fortuna non
> > avevamo i costi di un negozio...
> 
> al di la del fatto che sono pochi quelli che vogliono linux, molti non
> fanno acquisti via internet

Non abbiamo mai venduto via Internet. Ci siamo rivolti a clienti che
avevamo già o presi via "networking" vario, quindi comunque già
persone ricettive per questo settore. Ovviamente dato che non mi
risulta ci fossero ricerche di mercato o cose simili per queste cose,
abbiamo "tastato il terreno" e non abbiamo avuto ritorni positivi.

Il fatto è abbiamo provato, e (a quel tempo, sono due anni ormai)
siamo giunti alle nostre conclusioni: molto semplicemente vendere PC
con preinstallato Linux non ha senso. Visto che tutto sommato sei così
aperto alle mie considerazioni anche se sono da bastardo e da
menagramo ;-) te le riporto:

A) l'utente Linux alle prime armi vuole un dual boot. Però non è
tecnicamente possibile prepare (come penso voglia far tu) in modo
semplice (ma sospetto in alcun modo, né semplice né incasinato...) un
sistema preconfigurato Linux/Windows. Per diversi motivi:

A.1) Windows viene venduto preinstallato e sempre più spesso
(soprattutto nei portatili) customizzato al sistema OEM che ti viene
fornito. In pratica non hai più il CD di Windows, ma solo un CD di
ripristino (a volte manco quello, solo Windows copiato sull'HD) che ti
costringe a reinstallare *esattamente* il sistema originale - incluse
le partizioni!

A.2) L'installazione di Windows spesso richiede diversi riavvii ed è
di per sé una tortura (sui sistemi OEM ti va meglio ma un paio di
riavvii ti servono lo stesso)

A.3) L'installazione di Linux richiede un riavvio solo, ma è
difficilmente (soprattutto sui portatili) "clonabile" "as is".

A.4) Installare i due sistemi in dual boot richiede un bel po' di
tempo e di effort, e praticamente va personalizzata al sistema
richiesto, specialmente sui portatili. Non mi risulta ci siano sistemi
Open Source che permettano di automatizzarla (c'era un sistema di
installazione unattended di Windows che era Open Source, ma comunque
spesso non funziona sui portatili).

A.5) Anche se riesci ad automatizzare, devi anche fornire all'utente
dei CD di ripristino che gli riportino il sistema nello stato in cui
glielo hai consegnato. Altrimenti è invendibile.

A.6) Dovrai comunque fornire supporto ad entrambi i sistemi operativi,
il che non è carino, pena comunque dimenticarsi questo tipo di utenti
che sono una buona fetta del tuo potenziale mercato.


B) L'utente "evoluto" che vuole un portatile Linux-friendly lo vuole
non solo Linux-friendly, ma lo vuole friendly per la sua cavolo di
distro turbo-red-deb-cippalippa-GNU/Linux. Purtroppo "Linux" è solo il
nome di un kernel, quando lo vai ad installare si chiama in realtà
"RedHat" o "Debian" o "SuSE" ecc. ecc..


C) Questo è il fraintendimento più grande che molti "newbie" del mondo
Linux "professionale" fanno di solito: presentarsi alle "aziende" come
"fornitori di sistemi open source". Le aziende NON vogliono servizi
incentrati sulle tecnologie, vogliono SERVIZI e basta. Le tecnologie
vengono giustamente concepite come strumenti trasversali alle
specifiche necessità.

Mettiamo che io sia un'azienda che produce ciabatte ed abbia il mio
bel sistema informativo. A me interessa un sistema di fatturazione o
un sistema Linux? a me interessa il primo; se ho già una azienda o un
consulente che mi fornisce supporto informatico e mi rendo conto che
per un qualsiasi utilizzo mi serve anche un sistema Linux, non
cercherò un'altro supporto esterno finché il mio attuale fornitore non
si dimostri inefficace; l'"esperto Linux" sarà sempre una specie di
backup specialistico (al limite chiamato dallo stesso consulente/ditta
che già lavora là, quindi sei in sub-appalto se ti va bene) che si
prende solo le briciole del mercato. Secondo me tu non vuoi fare
l'esperto Linux, vuoi fare l'Esperto e basta...


D) Se tu sei un esperto di Linux e ti chiedono di lavorare con
Solaris, che fai, mandi a stendere il cliente (e lo perdi)?


E) Se è richiesta un'installazione Linux veramente professionale, non
vengono a prendere l'esperto Linux di Novoli o delle Piagge, prendo
direttamente un server HP con preinstallata una distro che funziona
sicuramente, e si arrangiano con i sistemisti Unix che hanno già.
Certo la possono chiedere a te, ma mi è difficile capire il valore
aggiunto della tua consulenza, se non l'iniziale accensione del
sistema... sempre che tu abbia esperienza di sistemi high-end e non
solo di PC compatibili...

F) Quali sono i casi in cui non ti è richiesto un sistema dual boot né
una specifica distro né un sistema high-end? ti rimangono gli utenti
"office" che vogliono un sistema semplice e preinstallato con
applicazioni da ufficio. Purtroppo per esperienza, Linux ed OpenOffice
sono molto ben lontani dall'essere soddisfacenti e in questo campo
regnerà MS Office a lungo - non solo, ma MS Office su Windows. Per
esempio già MS Office per Mac manca di importanti applicazioni come
Access, Visio e Project, quindi è inadatto ad un uso poco più che
saltuario.


Tutte queste considerazioni sono ovviamente pessimistiche e per
fortuna ci sono tante cose che in realtà si possono fare, però penso
che se vuoi mettere su qualcosa devi comunque pensare a tutte le
possibili peggiori situazioni.


[...]
> > Se prendi da loro l'hardware, stai pronto a chiudere. Che prezzi ti
> > fanno? tieni conto che EsseDi scalerà un 5% per i rivenditori. E' un
> > margine troppo piccolo per farci non dei guadagni, anche solo
> > rientrare nei costi (tu spenderesti 100 € in più, gli altri 4950
> > utenti no).
> 
> 
> qui non ti seguo... io spendo del tempo a preparare una configurazione e
> poi un ora a metterla su ogni pc, giusto?

Col cavolo... come ti ho mostrato nei punti A, B, E ed F, ti rimangono
gli utenti office. Secondo me sono pochi quelli che necessitano
soltanto di Word ed Excel ed a cui basta OpenOffice. Anche a livello
di "pura segretaria" un sacco di cose (preventivi, ecc.) vengono
spesso inviati come snapshot di Access (.snp). Pensa poi a tutti
quelli che necessitano di un sistema CAD o di Project, o di Visio... i
"professionisti" se non usano Windows, usando giustamente un Mac.


> Intanto il cliente spende di
> più per questo ma risparmia su licenze e manutenzione (virus e affini).

Secondo me per l'uso "office" è un risparmio relativo, ampiamente
coperto dalle maggiori funzionalità che ha un sistema Windows. Ma
anche qui secondo me non ci sono ricerche di mercato serie e
focalizzate sull'Italia.


> > ALT! non so se hai presente come funzionano di solito queste iniziative!...
> 
> lavoro da anni per le cooperative che ci vivono. Ti ripaghi una parte (
> a dir la verità quasi tutti in questo caso ) i costi relativi all'
> attività. Il tuo tempo on te lo paga nessuno, questo si. Ma quando avvii
> un' attività privata o progetti per una cooperativa è lo stesso. A te
> rendere produttiva la baracca.

Quindi siamo d'accordo che non ci vai a fare la spesa con 10000 €...
giusto per puntualizzare dato che sembravi dire diversamente.


> > Non vorrei sembrare menagramo, ma pensa prima a come ti sfamerai in
> > quel periodo!...
> 
> ci penso, e visto che per ora da dipendente guadagno poco più di 5 € l'
> ora... vabbè è un' altra cosa!
[...]

E' ovvio che bandi del genere sono destinati a chi non è soddisfatto
in un senso o nell'altro della propria attuale occupazione...


Ciao!
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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