[Flug] Incontro con Negroponte al salone dei 200
paolo palmerini
paolo@palmerini.org
Ven 14 Mar 2008 22:35:21 CET
On 03/14/2008 04:16 PM, leandro noferini wrote:
> paolo palmerini ha scritto:
>
>
>> visto che c'è un certo entusiasmo intorno all'iniziativa
>>
[...]
> Però visto che mi sento messo nel mezzo proverò a dire quali sono le mie
> impressioni relative all'idea.
>
per carità, non volevo tirare in mezzo nessuno, il mio era solo un
commento su un argomento che mi interessa.
> Da un punto di vista "economico" mi pare che il modello che sta dietro
> alla campagna (che assomiglia molto alla vecchia beneficenza) non sia
> proprio un modello di efficienza e che storicamente abbia portato poi
> chissà quali benefici reali.
>
il modello che ci sta dietro non è solo un modello economico ma è un
modello di sviluppo più generale (negroponte tiene a sottalineare che si
tratta di un progetto educativo, non semplicemente tecnologico) e, per
quanto vedo e so, non mi sembra che il modello sia stato sviluppato
tenendo conto delle esigenze reali dei paesi dove si vuole applicare
(che genericamente sono "tutti"). il ragionamento, semplificando, è:
siamo nella società della conoscenza e senza accesso alla conoscenza non
si va da nessuna parte; siccome alla conoscenza si accede grazie al
computer, cerchiamo di dare a tutti un computer. il ragionamento sembra
non fare una grinza. ma in realtà, qualcuno (di olpc) si è chiesto
perchè molte persone nel mondo (nei paesi poveri e ricchi) sono escluse
dalla conoscenza? è perchè i computer costano cari e sono brutti, o per
altri motivi più complessi (e diversi da paese a paese)? se è vera la
prima spiegazione, olpc ha centrato l'obiettivo. altrimenti, no.
>> e che se ne farà addirittura una hacknight
>>
>
> Però qualcosa da un punto di vista tecnico (ma anche politico in senso
> lato) ci sono delle novità che un gruppo come il nostro non può
> lasciarsi sfuggire. Fondamentalmente quello che ci si propone di fare
> nella nostra città è di usare una piattaforma nata da esperienze che
> fanno parte della nostra comunità per un'informatizzazione di base nelle
> scuole elementari.
anche se fosse solo questo, avrei qualcosa da ridire che è sempre la
stessa cosa: l'informatizzazione delle scuole elementari nei paesi in
via di sviluppo non può essere un obiettivo di per se. è un'azione, che
si compie per raggiungere un obiettivo. e la coerenza tra l'azione e il
raggiungimento dell'obiettivo è supportata da un'analisi che in questo
caso non vedo.
in ogni caso il progetto (e qui parlo di olpc italia) è assai più di
quello che dici. dal sito di olpc-italia: "La mission di OLPC Italia di
creare un modello pilota di cooperazione decentralizzata intercittadina,
city-to-city, supportato da un network di partner pubblici e privati che
sostengono azioni ed iniziative create ad hoc per i PVS. La cooperazione
a livello locale porta ad un sistema di solidariet civica che oltrepassa
le barriere burocratiche create dai Governi centrali."
qui si parla di un "modello di cooperazione", che si dovrebbe sviluppare
portando in alcuni paesi (ripeto, assai diversi tra loro), lo stesso
oggetto pensato e sviluppato in un posto che nulla ha a che vedere con
quei paesi e lasciando aperte moltissime domande. l'olpc è pensato ad
hoc per i PVS? perchè?? perchè costa poco? e questo è un modello che
oltrepassa i governi centrali?? nella mia minuscola opinione mi sembrano
affermazioni troppo leggere per una amministrazione cittadina.
> Ne parlavamo l'altra sera all'hacklab e anche da un punto di vista
> tecnico sono sorte delle perplessità che dovrebbero trovare una buona
> occasione per venire fuori durante l'hacknight che stiamo
> organizzando. Il senso dell'incontro dovrebbe essere proprio questo,
> presentare ad un pubblico tecnico il progetto.
>
dal punto di vista tecnologico l'interesse c'è tutto, è chiaro.
> Ovviamente sarebbe oltremodo interessante organizzare anche un incontro
> sugli aspetti meno informatici dell'iniziativa, organizzazione alla
> quale mi piacerebbe anche partecipare ma che non mi sento di prendere
> direttamente in carico in qualità di flugghista.
>
certo, e sicuramente sono già off topic con questa menata che sto
tirando. non è il posto giusto e me ne scuso. se si organizzasse un
evento simile, pareciperei volentieri. ma non credo proprio che si farà
e non vivendo in italia, non posso farmene promotore. e poi, a nome di chi?
probabilmente sono il solo a cui la cosa non piace. quindi "mi taccio".
>> no, la cosa non mi piace per niente e mi sembra francamente la solita
>> impresa portata avanti per scopi che poco o nulla hanno a che vedere con
>> i problemi che invece si dice di voler affrontare. un laptop (qualunque
>> laptop, questo e probabilmente tutti quelli che verranno) non risolverà
>> certo il problema dell'educazione nei paesi in via di sviluppo,
>>
>
> Non voglio certamente fare l'avvocato di altri però questo mi pare
> profumi un po' troppo di benaltrismo: se si afferma che si vuole
> sviluppare una piattaforma hardware per un uso nei paesi poveri non si
> sta dicendo altro, no?
>
hai ragione, sono stato superficiale e non ha molto senso fare
dietrologie. limitiamoci ai fatti: negroponte dice che olpc è un
progetto educativo e che aiuterà a raggiungere gli obiettivi del
millennio. secondo me sono false entrambe le affermazioni. è solo la mia
opinione, contro la sua (qualcosa mi dice che però la figura del fesso
ce la farò io...).
> D'altra parte io ricordo quando la Microsoft alcuni anni fa si propose
> per un progetto di informatizzazione di alcuni servizi (credo qualcosa
> come l'anagrafe) in un qualche paese della ex Jugoslavia, ovviamente con
> i propri aggeggi. La cosa provocò ovviamente gli alti lai da parte
> "nostra" la volta che invece passiamo dall'altro lato cerchiamo almeno
> di notare la differenza.
>
c'è una enorme differenza e non va a merito di olpc. qui mi parli di un
progetto preciso (che peraltro non conosco). un paese deve
informatizzare l'anagrafe e microsoft propone una soluzione. che a noi
non piace (e abbiamo ragione), ma è un percorso corretto.
nel caso di olpc invece c'è da una parte un problema globale enormemente
complesso e si pretende di trovare una soluzione universale che non
tiene in minimo conto le esigenze di chi il problema lo vive
direttamente, oltretutto confondendo fini e mezzi.
[...]
>> per la cronaca, a tunisi, nel 2005, il progetto venne duramente
>> criticato da alcuni paesi africani e recentemente in nigeria la cosa
>> sembra degenerata.
>>
>
> In che senso?
>
>
su wikipedia nella pagina di olpc
(http://en.wikipedia.org/wiki/One_Laptop_per_Child) c'è una nutrita
sezione di critiche che il progetto ha raccolto e in parte accolto nella
sua lunga carriera, costellata di molti milioni di dollari, grande
visibilità e poveri risultati. tra i casi critici riportati c'è quello
della nigeria, dove pare che i computer acquistati dal governo (nelle
precedenti versioni gli ordini potevano essere solo fatti a lotti di
100.000 esemplari da parte dei governi, altra cosa hce non ho mai
apprezzato) siano stati usati in gran parte per diffusione di materiale
pornografico e OLPC (l'organizzazione) si è beccata una denuncia per
aver copiato alcuni elementi del design da una società nigeriana. ora,
mi pare di capire che su entrambe le vicende ci siano parecchi dubbi, ma
certo non si può dire che il progetto abbia ottenuto una calda accoglienza.
grazie comunque della risposta e buona hacknight!
p.
--
paolo palmerini.
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